da Quotidiano del Popolo Online, lunedì 04 luglio 2022
(dall’articolo “La Struttura Organizzativa ed Istituzionale del PCC e dei suoi Alleati“, di Marco Costa, contenuto nella raccolta “Il Grande Rinascimento della Nazione Cinese“, a cura del Centro Studi “Eurasia-Mediterraneo”)
Il 2022 rappresenta il 101° anniversario dalla fondazione del Partito Comunista Cinese (PCC) e il 73° anniversario della Repubblica Popolare Cinese. Nei suoi 73 anni di vita, la RPC ha ottenuto diversi sucessi, portando la nazione a diventare una grande potenza sul campo internazionale. Questo, tuttavia, non sarebbe stato possibile senza la costante e vigile guida del Partito Comunista Cinese, nervo politico del Paese e motore propulsivo del suo sviluppo.
Il PCC ha una complessa struttura che abbraccia tutti i livelli, le categorie e i settori della società dalla base degli iscritti fino al Segretario Generale. Per comprendere la Cina, è necessario, in primis, comprenderne la struttura governativa e dunque la struttura organizzativa del PCC.
A tal proposito, il 27 giugno, Marco Costa, analista del Centro Studi “Eurasia-Mediterraneo”, ha pubblicato un articolo nel quale introduce nel dettaglio il sistema politico e il modello democratico della Cina.
“Conoscere la Cina significa necessariamente conoscere il ruolo del suo partito guida, il PCC”. L’articolo sottolinea che il Partito Comunista Cinese ha una struttura organizzativa complessa e completa, che copre tutti gli aspetti della società a tutti i livelli, e segue i principi di leadership collettiva, centralismo democratico, disciplina di partito e Fronte Unito (cooperazione multipartitica), capisaldi che devono eserte rispettati da tutti i membri del PCC, indistintamente dal livello a cui operano.
L’articolo prosegue introducendo nel dettaglio il sistema dell’assemblea del popolo sotto gli aspetti della struttura organizzativa, del metodo elettorale e dei compiti principali.
Costa ha inoltre sottolineato che durante l’ultimo Congresso Nazionale del PCC del 2017 e in funzione dell’avvicinamento al 20°, che si terrà nella seconda metà di quest’anno, è stato dichiarato che “L’Ufficio Politico ha tenuto alta la grande bandiera del socialismo con caratteristiche cinesi; ha seguito la guida del marxismo-leninismo, del pensiero di Mao Zedong, della teoria di Deng Xiaoping, della teoria delle tre rappresentanze, del concetto di sviluppo scientifico, e il pensiero di Xi Jinping sul socialismo con caratteristiche cinesi per una nuova era”. Secondo l’autore italiano, Questo segna una svolta politica, poiché il pensiero dell’attuale Segretario Xi Jinping viene promosso ad indirizzo politico di importanza pari ai suoi due maggiori storici predecessori nella tradizione socialista cinese, ovvero Mao Zedong e Deng Xiaoping. Ciò rappresenta la tappa più recente nel processo di innovazione nella tradizione del partito.
Con le incredibili conquiste nel campo della politica e dell’economia ottenute dal PCC, spiega l’autore, il XX Congresso Nazionale e i suoi delegati “avranno un ruolo tanto delicato quanto epocale: quello di emanare indirizzi politici capaci di coniugare per la Cina della Nuova Era stabilità politica e crescita economica in un contesto globale sempre più articolato e sempre più soggetto a crisi internazionali quali guerre regionali, crisi alimentare e ambientale, uscita dall’emergenza pandemica. Nonostante tali sfide, “alla luce degli indiscutibili risultati che l’attuale leadership può vantare nell’ultimo decennio, certamente il modello cinese non subirà grandi scossoni”, dichiara sinceramente Costa.
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