di Tyler Burden
Articolo originale pubblicato da ZeroHedge
Martedì 26 aprile in un’intervista al quotidiano Rossiyskaya Gazeta (RG), il segretario del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa, Nikolai Patrushev, ha affermato che gli esperti russi stanno lavorando ad un progetto per sostenere il rublo russo con oro e altre materie prime.
Per coloro che non conoscono il nome Nikolai Patrushev, Patrushev è uno degli ufficiali di sicurezza/intelligence più potenti della Russia e uno stretto alleato di Putin. Dopo aver servito tra il 1999 e il 2008 come Segretario del Servizio di Sicurezza Federale russo (FSB) (l’organizzazione che è succeduta al KGB), dal 2008 Patrushev ha assunto il ruolo di Segretario del Consiglio di Sicurezza succedendo allo stesso Vladimir Putin.
Il Consiglio di sicurezza della Federazione Russa è presieduto da Putin, con Patrushev che, come segretario, sovrintende al Consiglio di sicurezza e risponde direttamente al Presidente Putin. Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza è Dmitry Medvedev, l’ex presidente e primo ministro russo.
Tra gli altri membri del Consiglio di sicurezza ci sono l’attuale Primo Ministro russo Mikhail Mishustin e il Ministro degli Esteri Sergei Lavrov.
Quindi, quando Nikolai Patrushev dice che la Russia sta lavorando a un piano per sostenere il rublo con oro e materie prime, non è uno qualsiasi che lo dichiara ma lo dicono i più alti livelli del Governo russo.
Valore Intrinseco
RG E cosa dobbiamo fare per garantire la sovranità del rublo?
Nikolai Patrushev: “Affinché qualsiasi sistema finanziario nazionale possa essere sovrano, i suoi mezzi di pagamento devono avere valore intrinseco e stabilità dei prezzi, senza essere ancorati al dollaro.
Gli esperti stanno lavorando a un progetto proposto dalla comunità scientifica per creare un sistema monetario e finanziario a doppio circuito. In particolare, il progetto si propone di determinare il valore del rublo – che dovrebbe essere garantito sia dall’oro che da un gruppo di beni che sono valori di valuta – e di allineare il tasso di cambio del rublo alla parità del potere d’acquisto reale“.
Così il gioco è fatto. Il Governo russo sta lavorando attivamente alla creazione di un rublo sostenuto da oro e materie prime, una moneta con un valore intrinseco che si ponga al di fuori dell’orbita del dollaro USA.
Una nuova ortodossia
A seguito delle osservazioni di Patrushev riguardo un rublo sostenuto da oro e materie prime, l’intervista a RG approfondisce ulteriormente:
Alla domanda Idee simili sono state espresse in precedenza. Tuttavia, un certo numero di esperti ha affermato che queste contraddicono le conclusioni della teoria economica?, Nikolai Patrushev risponde così:
“Non contraddicono le conclusioni dell’economia, ma piuttosto le conclusioni dei libri di testo di economia occidentale. L’Occidente si è appropriato unilateralmente di un monopolio intellettuale sulla struttura ottimale della società e lo utilizza da decenni…
Noi non siamo contrari a un’economia di mercato e alla partecipazione alle catene di produzione globali, ma siamo chiaramente consapevoli del fatto che l’Occidente permette ad altri Paesi di essere suoi partner solo quando è redditizio per sé stesso.
Pertanto, la condizione più importante per garantire la sicurezza economica della Russia è fare affidamento sul potenziale interno del Paese, un adeguamento strutturale dell’economia nazionale su una base tecnologica moderna“.
Sanzioni – Un autogol
A proposito delle stesse sanzioni finanziarie e del congelamento delle riserve di valuta estera detenute dalla Russia all’estero, Patrushev afferma che, imponendo sanzioni contro la Russia, “l’Occidente sta colpendo non solo la Russia, ma anche se stesso” e che, così, ha danneggiato la fiducia nel dollaro USa come valuta di riserva, de facto, mondiale:
“L’attuale sistema finanziario globale è costruito esclusivamente sulla fiducia, anche nei confronti degli Stati Uniti come emittenti della valuta di riserva mondiale. Mezzo secolo fa era presente il fattore oro, ma nel 1971 gli Stati hanno svincolato la propria valuta dalle quotazioni, il che ha permesso di emettere moneta praticamente senza controllo”.
L’Occidente contro il resto
Nel corso dell’intervista, Patrushev lancia alcuni commenti bomba su come la Russia stia intensificando la cooperazione con il mondo non occidentale, commenti di cui i principali media occidentali devono ancora rendersi conto.
“Sono fiducioso sul fatto che risolveremo tutti i problemi sorti a seguito delle restrizioni dovute alle sanzioni. Oggi la Russia si sta spostando dal mercato europeo a quello africano, asiatico e latinoamericano.
Prestiamo attenzione prioritaria all’EAEU (l’EAEU fa riferimento all’Unione economica eurasiatica. L’EAEU, fondata nel 2015, è una zona di libero scambio e un’unione doganale che comprende Russia, Kazakistan, Bielorussia, Armenia e Kirghizistan. Vedi il sito web dell’EAEU qui), la cui importanza sta crescendo molto nelle condizioni attuali.
Stiamo intensificando la cooperazione con i BRICS (BRICS si riferisce alle 5 maggiori economie emergenti del mondo e comprende Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa. BRICS è stato fondato nel 2006 ed è ora un gruppo formale; le nazioni BRICS che collaborano formalmente e si incontrano su base annuale. Il vertice BRICS del 2022 si terrà in Cina) e SCO (SCO si riferisce all’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai. La SCO, fondata nel 2001, è un gruppo intergovernativo internazionale che comprende gli 8 Stati membri di Cina, Russia, India, Kazakistan, Pakistan, Uzbekistan, Kirghizistan e Tagikistan, nonché 4 Stati osservatori di Bielorussia, Iran, Afghanistan, e Mongolia, e altri 6 partner di dialogo sotto forma di Turchia, Azerbaigian, Armenia, Cambogia, Nepal e Sri Lanka), Paesi che riuniscono circa tre miliardi e mezzo di persone sul pianeta (EAEU, SCO, BRICS, tre miliardi e mezzo di persone. E ora un rublo sostenuto da oro e merci. Qualcosa su cui riflettere i media occidentali)”.
Conclusione: un nuovo gold standard?
Alla fine di marzo, la Banca di Russia si è offerta di acquistare oro dalle banche russe a un prezzo fisso di 5000 rubli al grammo: questo è stato il primo passo per ancorare il rublo all’oro. Tale mossa ha anche fissato un prezzo minimo sotto il rublo e ha agito da catalizzatore per il rafforzamento della moneta russa contro il dollaro USA dopo la perdita di valore verificatasi a fine febbraio / inizio marzo.
Durante la stessa settimana di fine marzo, Putin ha anche informato il mercato globale che gli importatori non amichevoli di gas russo avrebbero dovuto pagare il gas naturale russo usando i rubli. Quella mossa (che ora stiamo vedendo in atto nell’UE) era l’altro lato dell’equazione che ha come risultato l’ancoraggio del rublo alle materie prime. Quello che stiamo vedendo adesso è il fatto che Nikolai Patrushev e il Cremlino confermano questa semplice equazione: collegare il rublo russo all’oro e alle materie prime. In altre parole, l’inizio di un sistema monetario multilaterale sostenuto da oro e merci, ovvero una Bretton Woods III.
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