Aspettatevi che la Polonia espanda la sua sfera di influenza dopo l’operazione ucraina della Russia

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di Andrew Korybko

Expect Poland To Expand Its Sphere Of Influence After Russia’s Ukrainian Operation (oneworld.press)

Le false affermazioni riguardanti un tentativo della Russia di ritagliarsi una cosiddetta “sfera di influenza” in Ucraina, che l’autore ha ampiamente sfatato qui, ignorano convenientemente il fatto che gli Stati Uniti si sono già ritagliati una propria sfera di tal genere in Europa attraverso la NATO a spese delle linee rosse della sicurezza nazionale russa. Mentre gli osservatori che trattano la materia in modo obiettivo ne erano già consapevoli, pochi si sono resi conto che c’è un altro Paese che si sta ritagliando una sfera di influenza regionale, la Polonia, che dovrebbe sfruttare l’operazione speciale della Russia in Ucraina a tal fine. Questo articolo mira a spiegare in modo conciso perché ciò sta accadendo, il che a sua volta dimostrerà essere un errore affermare che l’obiettivo della Russia è quella ritagliarsi una sfera di influenza regionale.

La Polonia prevede di ripristinare il proprio Commonwealth storico che ritiene le sia stato ingiustamente sottratto dalle tre potenze imperialiste vicine alla fine del XVIII secolo. La realtà, tuttavia, è che grandi porzioni del suo impero informale che si mascherava sotto le spoglie di un cosiddetto “Commonwealth” occupavano, in realtà, le antiche terre della Rus’ di Kiev.

Questo Stato è considerato il precursore del moderno Stato russo ed i suoi territori erano abitati da slavi orientali ortodossi che furono crudelmente maltrattati nel corso della Storia dai loro occupanti cattolici polacchi, trattati de facto come cittadini di seconda classe durante il periodo della cosiddetta Seconda Repubblica Polacca, compreso tra le due guerre mondiali, prima di essere liberati dall’Armata Rossa a metà del mese di settembre 1939.

Tuttavia, la Polonia vede tutto diversamente e si considera storicamente come lo “scudo” della cristianità occidentale contro i cosiddetti “barbari russi” provenienti da Oriente, popoli che erano e sono tuttora descritti in termini etno-religiosi di superiorità, anche facendo riferimenti di tipo razzista relativamente all’occupazione plurisecolare da parte dei Mongoli del loro civilization-state.

Ogni settimana il Centro Studi Eurasia e Mediterraneo propone ai suoi lettori la traduzione di un’analisi di Andrew Korybko

Varsavia ha in programma di ripristinare la sfera di influenza perduta attraverso la “Three Seas Initiative” (3SI), iniziativa volta a incorporare in modo completo gli Stati dell’Europa centrale e orientale (CEE) in un’alleanza multidimensionale de facto a guida polacca ed il cui nucleo sarà il Triangolo di Lublino – annunciato nell’estate 2020 – tra Polonia, Lituania ed Ucraina (l’ultima delle quali probabilmente se ne andrà dopo la fine dell’attuale conflitto).

In risposta all’operazione speciale della Russia in Ucraina, la Polonia aspirerà prevedibilmente a posizionarsi come il più importante e appassionato Stato perno antirusso e avanguardia della NATO.
Come dimostrano l’invio di più armi al suo partner minore ucraino, la richiesta di chiusura dello spazio aereo ai velivoli russi, il divieto di trasmissione imposto ai canali russi e potenziali piani per vietare persino ai cittadini russi di entrare nel Paese, la Polonia si sta già muovendo in questa direzione. Queste mosse radicali dimostrano che la Polonia sta sfruttando il conflitto in Ucraina per espandere ulteriormente la sua prevista sfera di influenza nella regione. Questi fatti oggettivamente esistenti screditano la falsa narrativa della guerra dell’informazione che sostiene che la Russia è quella che sta cercando una sfera di influenza regionale quando sono invece chiaramente gli Stati Uniti e la Polonia a volersi ritagliarsi tale possibilità.

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