Nel numero attualmente in uscita, dedicato al Kazakistan, la rivista russa di informazione e analisi strategica Geopolitika (maggiori informazioni al sito www.geopolitica.ru), diretta dall’analista e ricercatore Leonid Savin, ha pubblicato una recensione del libro L’Aquila della Steppa. Volti e prospettive del Kazakistan.
Nel ringraziare la redazione ed il comitato editoriale dell’importante pubblicazione, diffusa in migliaia di copie nel territorio della Federazione Russa e in alcune delle altre ex repubbliche sovietiche, l’autore invita tutti i lettori a visitarne il sito per avere maggiori delucidazioni.
Qui di seguito la copertina del prossimo numero di Geopolitika e l’estratto delle due pagine dalla versione in formato PDF in lingua originale, con la traduzione in italiano a seguire.
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Questa pubblicazione si rivolge prevalentemente ai lettori di lingua italiana, essendo il testo scritto in italiano e pubblicato in Italia. Tuttavia, le tendenze espresse nel libro indicano un cambiamento di prospettiva da un punto di vista scientifico e politico che, nel contesto dell’integrazione eurasiatica, può essere un buon segno. Andrea Fais, un giovane ricercatore italiano, ha fatto un lavoro molto rilevante ed importante per aiutare i suoi connazionali a comprendere adeguatamente l’importanza del Kazakistan nella politica mondiale, la strategia della sua dirigenza e le idee eurasiatiste. Nell’introduzione, la monografia offre una breve storia del popolo kazako, molto utile anche perché la
tradizione dell’Europa occidentale é spesso utilizzata come una barriera artificiale che impedisce di capire appieno lo svolgimento dei processi di formazione dei popoli e delle nazioni dell’Eurasia. Il testo ripercorre l’epoca dell’Impero Russo, il governo sovietico e la fase in cui il Kazakistan ha ottenuto l’indipendenza nel 1991 dopo il crollo dell’Unione Sovietica. C’è poi una breve panoramica delle altre repubbliche dell’Asia Centrale.
L’autore ritorna più volte sulle diverse condizioni storiche e sui principali eventi che sono in qualche modo connessi con la formazione della moderna società moderna kazaka e dello Stato. Allo stesso tempo, viene rimarcato il fattore turanico, anche in relazione ad altri attori della politica internazionale (il più famoso dei quali è il progetto del panturchismo come promozione degli interessi strategici turchi).
Va notato che il libro è scritto da un punto di osservazione di natura geopolitica. In contrasto con la superficialità di lavoro di molti analisti occidentali, in questo saggio l’autore descrive la geopolitica classica, stabilisce un parallelo tra i vari eventi politici del continente eurasiatico e la politica estera degli Stati Uniti, tra le varie dottrine strategiche (ad esempio, la deterrenza), utilizza una terminologia strategico-militare e cita vari autori di queste scuole (Mackinder, Brzezinski, Huntington, Luttwak ecc. …).
Oltre all’analisi spaziale e geografica, il saggio affronta i problemi della cooperazione per la sicurezza, a partire dal lavoro di organizzazioni come la CSTO e la SCO, tenendo conto dei dati sulle risorse energetiche, nonché dei depositi di minerali e metalli, comprese le società minerarie e i rispettivi luoghi di lavoro. Alcune pagine sono dedicate all’agricoltura e alle questioni dei complessi agro-industriali in Kazakistan, comprese le organizzazioni di ricerca. L’autore richiama inoltre l’attenzione alla storia del Cosmodromo di Bajkonur e ai progetti aerospaziali dell’URSS, anche nel contesto del confronto con gli Stati Uniti e il programma “Star Wars” di Ronald Reagan.
Il testo coinvolge anche le odierne relazioni tra il Kazakistan e gli altri paesi della regione, in particolare con la Cina. L’autore conclude analizzando i possibili scenari di ulteriore sviluppo del Kazakistan, sulla base di documenti politici e proiezioni. Si segnala per chiarezza nelle mappe e grafici utilizzati.
La prefazione al libro è opera del fondatore ed ideologo del neo-eurasiatismo, il prof. Aleksandr Dugin, che rende questo lavoro ancora più prezioso. L’appendice offre la traduzione dei discorsi di Nursultan Nazarbayev, in modo che il lettore abbia la possibilità di mettere a punto un quadro più completo della politica interna ed estera del Kazakistan, così come delle idee eurasiatiste.
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