Riprendono le processioni religiose e le compagnie aeree si scontrano.
Dopo una relativa calma dovuta al lockdown post Coronavirus, torna ad essere “calda” la situazione in Montenegro, il Paese balcanico scosso negli scorsi mesi da imponenti manifestazioni popolari per la difesa della Chiesa ortodossa serba; l’autonomia di quest’ultima è stata infatti messa a repentaglio dall’approvazione della Legge sulla libertà religiosa e lo Statuto delle comunità religiose nel dicembre 2019.
Solo pochi giorni fa il Governo di Podgorica ha deciso di distruggere l’Hotel del Monastero di San Basilio a Bliska Gora, presso Ulcinj ma lo scontro era stato riattivato già da alcune settimane, in seguito al fermo di polizia del Vescovo di Niksic.
Il 12 maggio scorso Joakinije e otto sacerdoti venivano fermati dopo che una folla di fedeli si era assiepata nel famoso Monastero di San Basilio a Ostrog per la tradizionale processione, in violazione delle norme anti-epidemiche. Al fermo sono seguite proteste di piazza in varie città del Paese, sfociate in violenti scontri con poliziotti e manifestanti feriti e almeno cinquanta arresti.
Il Presidente del Montenegro, Milo Djukanovic, non ha nascosto che questi incidenti si inseriscono nel tentativo dello Stato di appoggiare ufficialmente la Chiesa ortodossa montenegrina (a danno di quella serba), nonostante lo scarso seguito popolare che essa gode nel Paese.
Il Metropolita della Chiesa ortodossa serba in Crna Gora, Amfilohije Radovic, ha per tutta risposta annunciato che le processioni contro l’esproprio dei “luoghi sacri” riprenderanno il prossimo 14 giugno, aggiungendo: “Il Governo mi può uccidere, ma che lasci la Chiesa e il popolo in pace”.
La ripresa della contrapposizione tra le due parti comporta degli inevitabili strascichi geopolitici.
Un paio di settimane fa, il direttore esecutivo di Montenegro Airlines, Vlastimir Ristić, ha rivelato che la sua compagnia aerea sta affrontando gravi difficoltà finanziarie. Parlando con l’emittente pubblica del Montenegro, RTCG, ha affermato che Montenegro Airlines potrebbe “non essere in grado di sopravvivere” al divieto che la Serbia ha imposto alla compagnia aerea il mese scorso.
Il direttore esecutivo ha dichiarato che la compagnia aerea ha perso la sua “migliore rotta” a causa del blocco e che la sopravvivenza di Montenegro Airlines è inimmaginabile se continua a esserle impedito di volare in Serbia.
Come riportato da “Simple Flying” a maggio ed approfondito da Jacov Fabinger l’8 giugno 2020, la Serbia ha vietato a Montenegro Airlines di volare all’aeroporto di Belgrado Nikola Tesla. Ciò ha fatto seguito ad uno scontro diplomatico tra le due nazioni sulle restrizioni di viaggio in atto a causa del COVID-19.
Il Montenegro ha allentato le sue restrizioni a tutti i Paesi che hanno soddisfatto un rigido criterio epidemiologico: se una nazione ha meno di 25 casi attivi per 100.000 persone, i suoi cittadini possono entrare in Crna Gora. La Serbia non soddisfa questo criterio e quindi non è uno dei primi nove Paesi a cui il Montenegro aprirà i suoi confini.
Per tutta risposta, la direzione serba per l’aviazione civile ha adottato quella che ha definito una misura “reciproca”, cioè ha vietato agli aerei della Montenegro Airlines di atterrare all’aeroporto Nikola Tesla di Belgrado, la capitale della Serbia. Normalmente, Montenegro Airlines opera due rotte per Belgrado: una da Tivat e una da Podgorica, ed entrambe queste rotte vedono più voli giornalieri.
La Serbia ha giustificato questa decisione affermando che le continue restrizioni di viaggio del Montenegro per i cittadini serbi stanno causando “gravi danni” ad Air Serbia perché il “principio di reciprocità nella circolazione delle persone” è stato violato.
Ora è evidente che le misure di risposta decise da Belgrado, stanno creando seri problemi alla compagnia aerea di Podgorica.
Montenegro Airlines è da anni una delle imprese più indebitate del Montenegro a causa di perdite operative, ed una delle pochissime compagnie aeree rimaste al mondo ad utilizzare aerei Fokker. Montenegro Airlines e la stessa nazione montenegrina beneficiano entrambi in modo significativo delle rotte per la Serbia, perché gradite ai turisti e ai viaggi d’affari tutto l’anno. Belgrado è anche uno sbocco nel mondo per i viaggiatori da e per il Montenegro che vi si trasferiscono. Senza questa rotta, la compagnia aerea farà davvero fatica a sopravvivere.
Stefano Vernole è autore del libro “La difesa della Fede Ortodossa in Montenegro”, Anteo Edizioni, Cavriago, 2020.
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