La Cina valorizza l’armonia, ma respinge con fermezza il bullismo economico

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a cura di Giulio Chinappi

L’editoriale del Global Times sottolinea come la Cina, pur promuovendo l’armonia e la cooperazione win‑win, respinga fermamente il protezionismo e il bullismo economico degli USA, riaffermando il valore del dialogo, del rispetto reciproco e della stabilità nelle relazioni bilaterali per la crescita condivisa.

In risposta all’abuso dei dazi da parte degli Stati Uniti contro tutti i loro partner commerciali, inclusa la Cina, sotto vari pretesti, il governo cinese ha diffuso la propria posizione contraria all’abuso statunitense dei dazi. La dichiarazione ha affermato chiaramente che «pressioni e minacce non sono il modo giusto per trattare con la Cina» e che «le relazioni economiche e commerciali tra Cina e Stati Uniti dovrebbero essere di natura reciprocamente vantaggiosa». Allo stesso tempo, la Cina ha risposto con una serie di contromisure. Il mondo ha potuto osservare il senso di responsabilità della Cina, in quanto grande potenza che «non crea problemi, ma non ne ha paura», di fronte all’unilateralismo, al protezionismo e al bullismo economico. Ha anche visto la determinazione della Cina nel salvaguardare la propria sovranità, la propria sicurezza e i propri interessi di sviluppo, così come la sua chiara posizione nel sollecitare gli Stati Uniti a tornare sulla strada giusta del dialogo e della cooperazione.

Cina e Stati Uniti differiscono per storia, cultura, sistemi sociali e percorsi di sviluppo. Eppure, dalla normalizzazione delle relazioni bilaterali in poi, nonostante alti e bassi, i due paesi hanno costruito numerosi casi di cooperazione vantaggiosa per entrambe le parti e, attraverso la pratica, hanno identificato la via giusta per coesistere: rispetto reciproco, coesistenza pacifica e cooperazione win-win. Nell’ambito economico e commerciale, il commercio bilaterale è aumentato di oltre 200 volte negli ultimi 45 anni, con catene industriali e di approvvigionamento profondamente integrate che formano una relazione reciprocamente vantaggiosa di «interdipendenza». Entrambe le parti traggono vantaggio dallo sviluppo reciproco e condividono un forte desiderio di approfondire la cooperazione. Mantenere stabili le relazioni economiche e commerciali e ampliare «la torta della cooperazione» è quindi un’aspirazione condivisa da cittadini e imprese di entrambi i paesi.

Oggi gli Stati Uniti affrontano alcune sfide nello sviluppo, come l’insufficiente competitività nel settore manifatturiero e le crescenti pressioni su industrie un tempo dominanti. Tuttavia, il governo statunitense ha scelto erroneamente di far pagare ad altri i propri problemi. Scaricando la responsabilità, cercando capri espiatori e ricorrendo a dazi e tattiche di massima pressione, non ha risolto nessun problema reale; al contrario, queste azioni hanno avuto un forte impatto sui mercati globali e sull’ordine economico e commerciale internazionale.

Già nel 2018, quando gli Stati Uniti hanno avviato una guerra commerciale contro la Cina, l’opinione pubblica americana riteneva ampiamente che fossero i consumatori statunitensi a subirne le conseguenze. Ora, ancora una volta, è improbabile che gli Stati Uniti ottengano ciò che speravano da una guerra commerciale — una conclusione ampiamente condivisa anche dai media statunitensi e dall’opinione pubblica globale. Allora come oggi, la Cina è rimasta fedele al dialogo e alla comunicazione, cercando di costruire consenso. La sua posizione è sempre stata coerente e chiara: in una guerra commerciale non ci sono vincitori, e gli Stati Uniti non devono perseguire i propri interessi a scapito dei legittimi interessi altrui.

Alcuni media occidentali hanno definito le 11 contromisure della Cina come un «forte avvertimento» per Washington. È importante chiarire che le azioni intraprese dalla Cina, conformemente alla legge, per salvaguardare la propria sovranità, sicurezza e interessi di sviluppo non sono in alcun modo volte a danneggiare imprese o consumatori statunitensi. La Cina ha dimostrato costantemente la sua determinazione a riportare le relazioni sino-americane sulla strada giusta, ma anche la sua ferma volontà di non tollerare che gli Stati Uniti violino arbitrariamente le regole del commercio globale, compromettano le relazioni stabili costruite tra i due paesi o danneggino i diritti e gli interessi legittimi delle imprese e dei consumatori cinesi. Va compreso che solo il rispetto reciproco tra Cina e Stati Uniti può portare a una coesistenza pacifica.

La stabilità nelle relazioni tra Cina e Stati Uniti è cruciale per gli interessi dei popoli di entrambi i paesi e per lo sviluppo globale. La parte cinese ne è ben consapevole, e per questo non cerca il confronto o giochi a somma zero, né politicizza o strumentalizza le questioni economiche e commerciali. Al contrario, si sforza di portare stabilità e costruttività nelle relazioni sino-americane e di promuoverne il ritorno su un percorso positivo.

Indipendentemente dallo stato delle relazioni bilaterali, la politica cinese verso gli Stati Uniti ha sempre mantenuto stabilità e coerenza. Ha portato energia positiva nei dialoghi a vari livelli sulle relazioni economiche e commerciali sino-americane, ottenendo ampio sostegno e rispetto dalla comunità internazionale.

Se il rapporto tra Cina e Stati Uniti si caratterizzasse come una dinamica di «un vincitore e un perdente», allora sarebbe impossibile parlare di un autentico slancio di sviluppo tra i due paesi. Nel 2024, il volume degli scambi commerciali tra Cina e Stati Uniti è aumentato del 3,7%, raggiungendo un totale di 688,28 miliardi di dollari. Dall’inizio del 2025, dirigenti di vari settori statunitensi hanno visitato la Cina, considerando l’innovazione tecnologica un nuovo punto di crescita cooperativa e continuando a incrementare gli investimenti nel paese. Questi sviluppi indicano un fatto inequivocabile: anche di fronte al protezionismo e alle sanzioni unilaterali, la complementarità economica essenziale tra Cina e Stati Uniti rimane immutata, e la resilienza delle relazioni economiche e commerciali tra i due paesi è al di là di ogni previsione. Cooperazione e reciproco beneficio sono la soluzione ottimale per lo sviluppo delle relazioni sino-americane. In quanto due maggiori economie mondiali, Cina e Stati Uniti dovrebbero essere «partner e vincitori congiunti» nella nuova fase della rivoluzione tecnologica e della trasformazione industriale. Lo sviluppo rapido dell’intelligenza artificiale, la crescente domanda globale di transizione verde e l’approfondita interdipendenza delle catene industriali mondiali offrono tutte nuove opportunità per esplorare insieme la cooperazione.

La storia ci insegna che quando tra Cina e Stati Uniti soffiano più venti favorevoli che contrari, è un periodo d’oro per lo sviluppo vigoroso della cooperazione economica e commerciale e per l’integrazione profonda delle catene industriali. Questo non solo crea posti di lavoro e genera benefici economici per entrambi i paesi, ma migliora anche il benessere dei popoli delle due nazioni — e persino del mondo intero.

Qualunque siano i cambiamenti della situazione, il fatto fondamentale che gli interessi comuni superano di gran lunga le divergenze rimane invariato. La logica storica della coesistenza pacifica tra Cina e Stati Uniti, così come l’aspettativa globale di uno sviluppo stabile delle relazioni sino-americane, resteranno costanti. Speriamo che la parte statunitense venga incontro alla Cina a metà strada, risolva le differenze e i conflitti attraverso un dialogo paritario e dia l’esempio con parole e azioni per gettare basi solide per la pace e la prosperità del mondo.

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