di Giulio Chinappi
Durante una visita ufficiale in Vietnam, il ministro degli Esteri cubano Bruno Rodríguez Parrilla ha sottolineato l’amicizia e la cooperazione storica tra Cuba e Vietnam. L’intervista celebra i 65 anni di relazioni diplomatiche, evidenziando successi condivisi e prospettive future di solidarietà.
CubaMinrex – VNA
Le relazioni tra Vietnam e Cuba sono oggi un esempio straordinario di come potrebbe essere un mondo migliore, fondato sulla solidarietà e sulla cooperazione, ha affermato il ministro degli Esteri di Cuba, Bruno Rodríguez Parrilla, durante un’intervista concessa alla Vietnam News Agency (VNA) in occasione della sua visita ufficiale nel paese indocinese, dal 18 al 20 febbraio.
Quale messaggio desidera inviare al Vietnam con questa visita e come valuta i risultati raggiunti dopo le sue conversazioni con i dirigenti vietnamiti?
Ho portato un messaggio di amicizia e fraternità al popolo vietnamita per esprimere i nostri migliori auguri nell’Anno del Serpente, augurando prosperità e benessere alla famiglia vietnamita e a questa nazione sorella tanto amata da Cuba. Auguriamo nuovi successi e progressi nel cammino della costruzione di una nazione sviluppata con orientamento socialista, come hanno proclamato il Partito, lo Stato e il governo vietnamita.
A Cuba, il Vietnam è molto amato. I bambini, fin da piccoli, leggono della terra degli annamiti, come scrisse il nostro apostolo dell’Indipendenza, José Martí. E il presidente Hồ Chí Minh è chiamato “zio Ho” anche a Cuba, e le relazioni tra i due paesi sono oggi un esempio straordinario di come potrebbe essere un mondo migliore, fondato sulla solidarietà e sulla cooperazione.
Il programma che ho seguito è stato molto intenso. Sono state visite brevi ma molto produttive. Ho avuto l’onore di essere ricevuto dal Segretario Generale del Partito, il compagno Tô Lâm, e di sostenere una conversazione molto dettagliata e produttiva. Lo stesso è accaduto con il Presidente della Repubblica, il compagno (Lương) Cường e, precedentemente, con il compagno Primo Ministro (Phạm Minh) Chính. Inoltre, ho sostenuto conversazioni ufficiali e un’eccellente sessione di lavoro con il caro Vice Primo Ministro e Ministro degli Esteri, il compagno (Bùi Thanh) Sơn. In tutte abbiamo constatato l’eccellente, straordinario, ottimo livello delle relazioni e del reciproco sostegno tra Vietnam e Cuba. Abbiamo confermato un notevole progresso in tutti i progetti che sviluppiamo in comune. Ci siamo prefissati di avanzare ancora più rapidamente e profondamente nello sviluppo dei legami culturali, scientifici, accademici, politici e anche economici tra i due paesi. Abbiamo constatato un’enorme convergenza di posizioni sui temi di maggiore interesse dell’agenda internazionale. Ho profondamente ringraziato la solidarietà vietnamita e ho elogiato la leadership del Vietnam in numerosi affari della scena internazionale.
Il 65° anniversario dell’istituzione delle relazioni diplomatiche tra Vietnam e Cuba, quest’anno, è una tappa importante. Come valuta lo sviluppo di questi legami nel corso del tempo e cosa dovrebbero fare entrambi i paesi per rafforzare e promuovere la loro amicizia?
65 anni rappresentano un anniversario speciale che chiama a fare un bilancio, alla riflessione e alla proiezione nel futuro. Anche noi a Cuba stiamo celebrando, come fossero nostri, numerosi eventi della storia del Vietnam che sono emblematici e che riceveranno una meritata celebrazione nel nostro paese. In realtà, i legami tra le nostre nazioni sono addirittura antecedenti alle relazioni diplomatiche, ma hanno avuto uno sviluppo impetuoso. Io ho potuto visitare il Vietnam e ho avuto la fortuna di farlo nell’anno 1988, nel 2012, nel 2014 e nel 2018. In due occasioni, accompagnando il leader della Rivoluzione Cubana, Raúl Castro Ruz, e più recentemente il Primo Segretario del nostro Partito e Presidente Díaz-Canel. Ho potuto constatare l’incredibile sviluppo multilaterale in tutti gli ambiti della vita sociale in Vietnam, i progressi nella costruzione del socialismo, la crescita e lo sviluppo impetuoso della sua economia, e ho anche potuto discutere elementi del modello di sviluppo vietnamita che servono da riferimento anche per Cuba. Ho potuto conoscere i piani ambiziosi, soprattutto nella costruzione di un’economia socialista sviluppata nel giro di poche decadi. Ho ricevuto un’ospitalità molto calorosa e fraterna ed è stato importante, come sempre quando sono stato qui, visitare il mausoleo e rendere omaggio al caro Presidente Hồ Chí Minh. E, più recentemente, sono arrivato proprio direttamente dopo aver nuovamente visitato la sua casa museo e ricordato i suoi insegnamenti, che tanto ci ispirano nello sviluppo socialista della nostra isola.
Mi sembra che entrambi i paesi possiamo dare un contributo per cambiare l’ordine, il sistema internazionale attuale, che è antidemocratico, esclusivo, ingiusto e per nulla solidale, e che, inoltre, è insostenibile dal punto di vista ambientale. Possiamo contribuire entrambi allo sviluppo di un mondo multilaterale basato sul diritto internazionale. E sul piano bilaterale credo che dobbiamo continuare a fare bene quello che stiamo già facendo: sostenerci reciprocamente, essere solidali l’uno con l’altro, soprattutto in tempi di difficoltà come quelli che oggi vive l’economia cubana. Integrare il nostro sviluppo partendo dai vantaggi comparativi che ciascuna delle nostre nazioni possiede in quello che oggi rappresenta un modello di come potrebbe essere un mondo nuovo, diverso, fraterno e solidale. E continuare a rafforzare lo scambio tra i nostri dirigenti, le nostre organizzazioni, la collaborazione tra i nostri partiti, stati, governi e organizzazioni sociali e di massa, continuando a costruire i legami fraterni che la nostra generazione ha ricevuto come eredità da Hồ Chí Minh e Fidel Castro, e inculcando gli stessi sentimenti di amore, rispetto e ammirazione alle future generazioni di vietnamiti e cubani.
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