Il caso del trafficante libico Al-Masri. Le riflessioni di Jean-Claude Martini, Lorenzo Somigli e Giovanni Amicarella a Press Tv 

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a cura di Lorenzo Somigli

Roma, 30 gen. – “Il caso Al-Masri” testimonia un “uso strumentale del diritto internazionale da parte del governo italiano“, che, in una situazione analoga, ha deciso “di non dar seguito a un mandato di arresto della Corte Costituzionale Internazionale, arrestando Netanyahu“. 

Lo ha detto Jean-Claude Martini, analista geopolitico e delegato della Korean Friendship Association, durante un’intervista con l’emittente Press Tv. “Il caso del trafficante libico, arrestato e scarcerato, dimostra – ha aggiunto Martini a Press Tv – che il lucroso traffico di esseri umani nel Mediterraneo gode di ampie protezioni“.

Sempre a Press Tv è intervenuto Lorenzo Somigli, giornalista e direttore de Il Tazebao, che ha rilevato come “la Libia, per come la conoscevamo, non esiste più“. Dopo il 2011, secondo Somigli, “sono riemerse linee di divisione geografica ed etnica“, aggiungendo che “gli interessi dell’Italia, in Libia, non coincidono con quelli occidentali“.

La politica borghese – ha incalzato il segretario di Socialismo Italico, Giovanni Amicarella – è sempre più delegittimata e, infatti, come unico spiraglio ha fingere che ci sia una reale opposizione, sfruttando occasioni come questa per cercare di ristabilire un bipolarismo politico ormai decaduto“.

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