di Giulio Chinappi
Poeta, scrittore e rivoluzionario, José Martí è una figura simbolo dell’indipendenza cubana e della lotta contro l’oppressione coloniale. La sua vita e la sua opera incarnano un ideale di libertà, giustizia e impegno politico senza tempo.
FONTE ARTICOLO: https://giuliochinappi.wordpress.com/2025/01/28/jose-marti-un-simbolo-dindipendenza-per-cuba-e-lamerica-latina/
Il 28 gennaio 2025 si celebra il 172° anniversario della nascita di José Martí, “l’Apostolo dell’Indipendenza Cubana”, figura centrale nella lotta contro il colonialismo e simbolo dell’unità latinoamericana. Martí, poeta, scrittore, pensatore politico e combattente, ha lasciato un’eredità che continua a ispirare generazioni di cubani e di persone provenienti da tutto il continente.
José Martí è una delle figure più complete e universali della storia latinoamericana. La sua vita fu caratterizzata da un costante impegno per la libertà, l’uguaglianza e la giustizia sociale. Dichiarò: “Con gli oppressi bisogna fare causa comune, per consolidare il sistema opposto agli interessi e agli abusi degli oppressori”. Queste parole, contenute in uno dei suoi saggi più celebri, dal titolo di Nuestra América, sono il manifesto del suo pensiero politico e morale.
Tra i maggiori intellettuali della storia latinoamericana, Martí fu, allo stesso tempo, un uomo d’azione. Non si limitò a denunciare le ingiustizie: organizzò e guidò il movimento per l’indipendenza cubana dalla Spagna, lavorando instancabilmente per unire gli emigrati cubani negli Stati Uniti e per raccogliere fondi e supporto internazionale alla causa.
Nato a L’Avana nel 1853, in una modesta casa della Calle Paula (oggi Museo Casa Natal), José Martí manifestò fin da giovane un profondo amore per la giustizia e la libertà. A soli 16 anni fu arrestato e condannato a sei anni di lavori forzati per aver scritto una lettera in cui accusava un compagno di scuola di tradimento verso la causa indipendentista. Le condizioni della prigionia furono durissime: fu infatti costretto a indossare un grillete, una pesante catena di ferro che gli causò ferite profonde e permanenti.
Grazie alle pressioni della sua famiglia, Martí fu trasferito alla finca El Abra, sull’Isola di Pinos (oggi Isla de la Juventud), dove si ristabilì prima di essere esiliato in Spagna. Qui completò i suoi studi, laureandosi in Diritto e Filosofia all’Università di Saragozza, e iniziò a scrivere saggi e poesie che lo resero noto come una delle voci più brillanti della sua generazione.
Come detto, Martí dedicò la sua vita alla causa indipendentista cubana, ma il suo impegno non si limitò alla sola Cuba. infatti, egli credeva fermamente nell’unità dei popoli latinoamericani come unica via per resistere al colonialismo e all’imperialismo. Per questo, fu un instancabile promotore della solidarietà tra le nazioni dell’America Latina, unendo la sua visione politica a un profondo rispetto per le culture e le tradizioni locali.
Il 10 aprile 1892 fondò a New York il Partito Rivoluzionario Cubano (Partido Revolucionario Cubano), con l’obiettivo di organizzare la guerra per l’indipendenza e liberare Cuba e Porto Rico dal regime coloniale. Allo stesso tempo, scrisse e pubblicò numerosi articoli e saggi in cui delineava la necessità di un movimento unitario, libero da pregiudizi razziali e sociali. La sua oratoria ispirò migliaia di persone, trasformandolo in una figura carismatica e rispettata a livello internazionale.
Parlando della sua produzione letteraria, Martí non fu solo un politico e un rivoluzionario, ma anche un poeta di straordinario talento. La sua raccolta poetica più famosa, Ismaelillo (1882), dedicata al figlio José Francisco, è un’opera toccante che rivela il lato più umano e intimo del leader rivoluzionario. In essa, Martí esprime la sua fede nella bontà umana, nella virtù e nella speranza per un futuro migliore.
Attraverso la sua scrittura, Martí anticipò molte delle idee che avrebbero influenzato i movimenti letterari e sociali del XX secolo. È infatti considerato uno dei precursori del modernismo letterario in America Latina, grazie alla sua capacità di fondere l’espressione poetica con un messaggio politico universale.
Il 19 maggio 1895, durante la battaglia di Dos Ríos, José Martí trovò la morte combattendo per l’indipendenza di Cuba, ad appena 42 anni. La sua morte segnò una perdita incolmabile per il movimento indipendentista, ma il suo sacrificio divenne un simbolo della lotta per la libertà e l’autodeterminazione.
Martí scrisse poco prima di morire: “Il dovere di un uomo è dove è più utile”. Queste parole riassumono il suo impegno verso la causa indipendentista e il suo profondo senso del dovere verso il popolo cubano.
Non deve dunque sorprendere il fatto che, a Cuba, lo studio della vita e dell’opera di José Martí è parte integrante del sistema educativo, come stabilito dalla Costituzione. Il suo esempio etico e il suo pensiero politico continuano a rappresentare un punto di riferimento per le nuove generazioni, al ounto che Cintio Vitier, uno dei maggiori intellettuali cubani, lo definì “il centro della nostra storia e del nostro progetto culturale rivoluzionario”.
Ogni anno, in occasione del suo compleanno, migliaia di giovani cubani partecipano alla tradizionale Marcha de las Antorchas a L’Avana, percorrendo la scalinata dell’Università fino alla Fragua Martiana, il luogo dove Martí fu costretto ai lavori forzati. Questo evento simbolico è un omaggio al sacrificio e alla dedizione de “l’Apostolo” per la libertà della sua patria.
In tutta Cuba, numerosi monumenti e luoghi storici ricordano la figura di José Martí. Tra questi, il Memoriale nella Plaza de la Revolución a L’Avana è uno dei più significativi. La torre a forma di stella, alta 142 metri, è affiancata da una statua di Martí seduto, in atteggiamento meditativo. Questo luogo è stato teatro di importanti eventi della storia cubana contemporanea, inclusi i discorsi di Fidel Castro e le celebrazioni del Primo Maggio.
Altri luoghi emblematici includono il Parco Centrale dell’Avana, dove si erge una statua di Martí, e il Museo Casa Natal nella Calle Paula, che conserva oggetti personali e documenti legati alla sua vita. Ogni angolo di questi spazi trasmette l’importanza del suo pensiero e del suo sacrificio.
Ma José Martí è molto più di un eroe nazionale cubano: è un simbolo universale di giustizia, libertà e solidarietà. La sua visione del mondo, basata sull’eguaglianza e sul rispetto reciproco, rimane un faro per tutti coloro che lottano contro l’oppressione.
A 172 anni dalla sua nascita, il suo messaggio risuona ancora con forza. Martí ci ricorda che il vero patriottismo non conosce confini, che la lotta per la libertà è un dovere sacro e che la poesia, unita all’azione, può diventare uno strumento potente per cambiare il mondo.
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