di Giulio Chinappi
Le relazioni tra la Corea del Nord e la Russia, storicamente radicate, hanno raggiunto un nuovo livello di cooperazione strategica nel 2024. Grazie al Partenariato Strategico Globale, i due Paesi intensificano la collaborazione in vari settori, garantendo gli interessi dei rispettivi popoli.
FONTE ARTICOLO: https://giuliochinappi.wordpress.com/2025/01/12/limportanza-del-partenariato-strategico-globale-tra-russia-e-corea-del-nord/
Le relazioni tra la Repubblica Popolare Democratica di Corea (RPDC, meglio nota come Corea del Nord) e la Russia affondano le proprie radici storiche nella fine della Seconda Guerra Mondiale, quando l’Unione Sovietica offrì un sostegno fondamentale nella liberazione della parte settentrionale della penisola coreana. Pur non intervenendo direttamente, Mosca fu un alleato importante di Pyongyang anche nel corso della guerra scatenata dagli imperialisti nordamericani tra il 1950 ed il 1953, conclusasi con il mantenimento status quo e la divisione della penisola in due Stati distinti.
Pur non essendosi mai del tutto assopite, le relazioni bilaterali hanno trovato nuovo slancio negli ultimi due anni, con la Corea che non ha mai fatto mancare il proprio sostegno alla Russia, sotto attacco multidimensionale da parte di Washington e dei suoi vassalli europei. Già nel luglio del 2022, ad esempio, Kim Hyo Myung, ricercatore presso la Società per gli Studi di Politica Internazionale di Pyongyang, aveva rilasciato un’intervista alla KCNA (Korean Central News Agency), in cui aveva condannato l’Alleanza Atlantica come responsabile della crisi ucraina: “La NATO è responsabile di aver portato un disastro nell’Europa orientale”, aveva sottolineato allora l’accademico nordcoreano. “La NATO è stata istituita con il presunto mandato di difendere l’Europa. L’unico ‘contributo’ che ha dato alla pace e alla sicurezza mondiale è la devastazione di Stati sovrani, il massacro di centinaia di migliaia di civili innocenti e la generazione di milioni di rifugiati attraverso le sue guerre illegali di aggressione in Europa, Medio Oriente e Africa, ovvero in Jugoslavia, Iraq, Afghanistan e Libia”.
In quegli stessi giorni, il 13 luglio, il governo di Pyongyang aveva ufficialmente riconosciuto la Repubblica Popolare di Doneck (RPD) e la Repubblica Popolare di Lugansk (RPL), che avevano proclamato la propria indipendenza dall’Ucraina, ben prima dello svolgimento del referendum che ne avrebbe decretato l’accorpamento alla Federazione Russa. Una mossa chiara e volta a ribadire la posizione di Pyongyang sulla crisi ucraina ed il sostegno alla causa di Mosca.
Nel settembre del 2023, Kim Jong Un ha incontrato Vladimir Putin nella Russia orientale, a margine dello svolgimento del Forum Economico di Vladivostok: “[La visita] è una chiara manifestazione della posizione del Partito del Lavoro di Corea e del governo della Repubblica Popolare Democratica di Corea che danno priorità all’importanza strategica delle relazioni RPDC-Russia”, secondo le dichiarazioni ufficiali rilasciate dal leader nordcoreano alla KCNA. Un altro importante episodio ha avuto luogo nell’ottobre del 2023, con la visita del ministro degli Esteri Sergej Lavrov a Pyongyang, a dimostrazione del forte intensificarsi degli scambi diplomatici bilaterali.
Anche nel 2024, hanno avuto luogo diversi incontri ufficiali tra funzionari di primo piano dei due Paesi, come quella di Roman Čekušov, viceministro dell’Industria e del Commercio, recatosi a Pyongyang a fine agosto. Il 13 settembre, invece, ha avuto luogo un incontro tra Kim Jong Un e Sergej Šojgu, ex ministro della Difesa ed attuale segretario del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa, rafforzando la cooperazione in un settore fondamentale in questi tempi di grande tensione a livello internazionale.
Tuttavia, l’evento più significativo del 2024 è stata certamente la visita di Vladimir Putin a Pyongyang, con la firma del Trattato di Partenariato Strategico Globale tra la Repubblica Popolare Democratica di Corea e la Federazione Russa (19 giugno), e la sua successiva entrata in vigore in data 4 dicembre. Secondo la stampa ufficiale nordcoreana, “il trattato rappresenta un quadro giuridico per realizzare il vasto piano dei vertici dei due Stati e il desiderio dei due popoli, portando le relazioni bilaterali a un nuovo livello strategico, costruendo uno Stato potente e difendendo saldamente l’ambiente di sicurezza regionale e globale in conformità con gli interessi comuni”.
Il trattato si basa sui principi fondamentali di rispetto reciproco della sovranità, inviolabilità territoriale e non interferenza negli affari interni, e prevede lo scambio di opinioni su questioni bilaterali e internazionali attraverso summit e negoziati ed il rafforzamento della cooperazione strategica e tattica per la stabilità globale e un nuovo ordine internazionale equo afforzamento della cooperazione strategica e tattica per la stabilità globale e un nuovo ordine internazionale equo. Esso prevede una cooperazione multisettoriale, compresi i settori di sicurezza e difesa, economia e commercio, scienza e tecnologia.
In particolare, nel campo della sicurezza e della difesa, esso prevede l’immediata consultazione in caso di minaccia armata diretta e l’assistenza militare reciproca in caso di guerra. Il trattato, inoltre, rifiuta le misure coercitive unilaterali, considerate illegali e contrarie alla Carta delle Nazioni Unite, e prevede la collaborazione contro terrorismo, crimine organizzato, immigrazione illegale, traffico di droga e armi.
Tale accordo ha suscitato l’isteria dei governi occidentali, il che, tuttavia, dimostra l’efficacia di questa interazione nel mantenere un equilibrio di potere e nel dissuadere Washington e i suoi alleati, come affermato in un comunicato pubblicato dal Ministero degli Esteri di Pyongyang. Al contrario di quello che fanno gli Stati Uniti con le loro alleanze militari, i due Paesi non hanno stipulato il Partenariato Strategico Globale contro Paesi terzi, mentre gli Stati Uniti e l’Occidente collettivo “persistono in strategie militari distruttive, egemoniche e avventate, oltre che in politiche di alleanze scioviniste“.
Gli importanti risultati raggiunti dalla cooperazione bilaterale tra Russia e RPDC nel 2024 sono stati sottolineati anche in un articolo pubblicato lo scorso 23 dicembre sul Pyongyang Times: “Le strette relazioni RPDC-Russia, basate sul Trattato sul Partenariato Strategico Globale, fungeranno da forza motrice per accelerare la creazione di un ordine mondiale multipolare indipendente e giusto, libero da dominio, soggiogamento ed egemonia”, si legge nell’articolo. “Le strette relazioni tra la RPDC e la Federazione Russa, il cui ideale comune è raggiungere indipendenza e giustizia, si rafforzano giorno dopo giorno, entrando in un periodo di fioritura generale grazie alla speciale amicizia e fiducia cameratesca tra i capi di Stato dei due Paesi”.
In occasione del nuovo anno, i due leader Vladimir Putin e Kim Jong Un si sono scambiati anche lettere di auguri e congratulazioni, come riportato dalla stampa di entrambi i Paesi: “Ricordando il significativo percorso compiuto nel 2024, che ha elevato le tradizionali relazioni di amicizia RPDC-Russia a un nuovo livello strategico di cooperazione forte e strategica, Kim Jong Un ha espresso la propria volontà di progettare e portare avanti nuovi progetti per la realizzazione della causa di costruzione di nazioni potenti nei due Paesi e il raggiungimento del benessere e della prosperità dei popoli, facendo affidamento sulla più sincera e calorosa fiducia cameratesca”, secondo quanto riportato dalla KCNA.
Dal canto suo, Putin si è detto fiducioso che Russia e RPDC continueranno lavorare strettamente insieme nel nuovo anno per l’attuazione dello storico accordo di Partenariato Strategico Globale e rafforzeranno ulteriormente gli sforzi per affrontare le minacce e le sfide moderne. “Non vi è dubbio che ciò corrisponda agli interessi vitali dei popoli della Russia e della Repubblica Popolare Democratica di Corea“, conclude la lettera di auguri.
In conclusione, le relazioni tra la Repubblica Popolare Democratica di Corea e la Federazione Russa hanno conosciuto nel 2024 una significativa evoluzione, grazie alla firma e all’implementazione del Trattato di Partenariato Strategico Globale. Tale accordo non solo rappresenta un pilastro fondamentale per il rafforzamento della cooperazione bilaterale in ambiti chiave come la sicurezza, l’economia e la scienza, ma si configura anche come un modello di collaborazione rispettosa e multilaterale in un contesto internazionale dominato da tensioni e conflitti.
La crescente intesa tra Pyongyang e Mosca, basata su principi di sovranità, rispetto reciproco e mutuo beneficio, dimostra che è possibile costruire partenariati strategici senza ricorrere a politiche di dominazione o coercizione. Questa alleanza, pur suscitando critiche e preoccupazioni da parte dell’Occidente, si pone come forza trainante per la creazione di un ordine mondiale multipolare più equo e giusto.
Il 2025 si apre con la promessa di un ulteriore rafforzamento delle relazioni RPDC-Russia, spinto dalla volontà comune di affrontare insieme le sfide globali e di garantire prosperità e sicurezza ai propri popoli. La speciale amicizia tra Kim Jong Un e Vladimir Putin continuerà a essere il fulcro di una cooperazione strategica che non solo consolida i legami storici tra i due Paesi, ma offre anche un contributo significativo alla stabilità e alla pace internazionale.
Articolo pubblicato su Strategic Culture Foundation
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