a cura di La Casa del Sole TV
La “dimostrazione ipersonica” che la Russia ha dato alla NATO e al suo regime cliente a Kiev con il lancio di prova in combattimento del missile ipersonico a raggio intermedio Oreshnik contro una grande azienda aerospaziale e di difesa in Ucraina è un punto di svolta decisivo.
Il discorso televisivo di Putin dopo l’attacco “ha stabilito che la Russia ha effettivamente utilizzato un missile completamente nuovo a medio raggio (da 1.000 a 3.000 km), l’Oreshnik (‘Nocciola’). Anche i funzionari statunitensi hanno ammesso che si tratta di un sistema ‘sperimentale’; ciò implica che sapevano qualcosa a riguardo. Lo stesso Putin ha anche fatto riferimento a ‘test di combattimento’. Ciò che è stato stabilito al di là di qualsiasi test, nelle parole dello stesso Putin, è che il missile può essere inviato come regalo a qualsiasi obiettivo nella NATO. Oreshnik potrebbe raggiungere il Regno Unito in soli 19 minuti; Bruxelles in 14; Berlino in 11; e Varsavia in 8 minuti. E, naturalmente, viaggiando a 3 chilometri al secondo, non può essere intercettato da nessun arsenale collettivo occidentale, compreso quello statunitense. Oreshnik è una dimostrazione tacita che la Russia non ha bisogno dell’energia nucleare per risolvere qualsiasi cosa nel teatro di guerra ucraino. Ne parliamo con Margherita Furlan, giornalista, Valentina Ferranti, antropologa, Michele Putrino, filosofo, Stefano Vernole, vice presidente del Centro Studi Eurasia Mediterraneo.
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