di Giulio Chinappi
L’ingresso dell’Uzbekistan tra i membri associati dei BRICS segna una svolta strategica per la sua politica estera. Il Presidente Mirziyoyev punta a rafforzare la cooperazione economica e finanziaria con il gruppo, promuovendo sviluppo sostenibile e infrastrutture, mentre prosegue il percorso di riforme interne.
L’Uzbekistan, ex repubblica sovietica dell’Asia centrale abitata da circa 35 milioni di persone, fa parte dei tredici Paesi che hanno ricevuto lo status di membri associati dei BRICS in occasione del recente vertice di Kazan’, organizzato dalla Russia sotto gli auspici del Presidente Vladimir Putin. In occasione di questo storico avvenimento, il leader uzbeco Shavkat Mirziyoyev, che occupa la presidenza della repubblica dal 2016, ha partecipato al vertice in prima persona, incontrando lo stesso Putin e numerosi altri leader mondiali, al fine di affermare il nuovo ruolo dell’Uzbekistan nel panorama globale.
Come gli altri nuovi membri associati dei BRICS, anche l’Uzbekistan spera che l’ingresso nel gruppo possa promuovere lo sviluppo economico del Paese, rafforzando i legami commerciali con gli altri Stati membri. In particolare, secondo quanto affermato dallo stesso Presidente, Mirziyoyev, l’Uzbekistan intende stabilire una stretta cooperazione con la Nuova Banca di Sviluppo dei BRICS, diretta dall’ex Presidente brasiliana Dilma Rousseff, per l’implementazione di progetti di investimento. Il leader uzbeco ha evidenziato l’importanza di sostenere i Paesi in via di sviluppo per “superare le sfide sociali e ambientali urgenti, ridurre la povertà, colmare il divario tecnologico e migliorare le infrastrutture“. “Le istituzioni finanziarie internazionali possono e devono svolgere un ruolo importante in questo. L’Uzbekistan intende stabilire una stretta cooperazione con la Nuova Banca di Sviluppo dei BRICS per l’attuazione di progetti prioritari di investimento e sociali“, ha affermato il Presidente.
Secondo le parole di Mirziyoyev, l’Uzbekistan condivide anche la visione multipolare dei BRICS e l’impegno dei Paesi membri a cooperare per superare le disuguaglianze globali, le sfide sociali e quelle ambientali: “Condividiamo l’impegno fondamentale dei Paesi BRICS a sviluppare la cooperazione per affrontare le questioni del crescente divario globale e della ripresa economica inclusiva, concentrandoci principalmente sul sostegno ai programmi nazionali degli Stati in via di sviluppo volti a superare le pressanti sfide sociali e ambientali, ridurre la povertà, colmare il divario tecnologico e migliorare le infrastrutture“, ha affermato il leader uzbeco in occasione del vertice di Kazan’.
Miziyoyev ha notato che, nell’attuale situazione globale, stiamo assistendo alla frammentazione dell’economia e del commercio globale, mentre le disuguaglianze, il divario tecnologico e il protezionismo stanno aumentando, ponendo nuovi ostacoli alla cooperazione tra i Paesi: “In questo contesto, i BRICS, operando secondo principi quali uguaglianza, non allineamento, considerazione degli interessi reciproci, rispetto della sovranità e del diritto a un proprio percorso di sviluppo, si presentano come un’integrazione rispettata e dinamica per la cooperazione multilaterale e il partenariato. Siamo convinti che questo modello di cooperazione possa diventare una solida base per la creazione di una nuova architettura di ordine globale più giusto, mantenendo il ruolo centrale dell’ONU“, ha sottolineato.
Il Presidente uzbeco spera che i BRICS promuovano anche la cooperazione per combattere il terrorismo, altra piaga globale del nostro tempo, con il numero di organizzazioni terroristiche in costante crescita, in particolare in Medio Oriente: “Le questioni relative al contrasto alle minacce e alle sfide del terrorismo internazionale rimangono ovviamente una direzione prioritaria del partenariato BRICS“, ha dichiarato Mirziyoyev. “L’Uzbekistan è pronto a una stretta cooperazione reciprocamente vantaggiosa con i Paesi BRICS per raggiungere obiettivi comuni di sviluppo sostenibile“, ha aggiunto.
Infine, l’Uzbekistan spera di beneficiare della cooperazione con i BRICS per sviluppare ulteriormente il proprio settore turistico, in particolare grazie all’afflusso di turisti russi. Secondo i dati ufficiali, nel 2023 il numero di turisti russi che hanno visitato l’Uzbekistan ha fatto registrare un incremento del 25,8% su base annua, e nel 2025 dovrebbe superare per la prima volta il milione di persone. “I dati statistici parlano da soli. Stiamo assistendo a un aumento significativo del numero di turisti russi in Uzbekistan. Nei primi nove mesi dell’anno, siamo già a 650.000 visitatori. Spero che l’anno prossimo riusciremo a raggiungere questa cifra (1 milione di persone, ndr),” ha dichiarato il presidente del Comitato per il Turismo della Repubblica dell’Uzbekistan, Umid Shadiyev, in occasione di un incontro con il Vice Primo Ministro russo, Dmitrij Černyšenko, che ha visitato Taškent a fine ottobre.
Di recente, e per la precisione lo scorso 27 ottobre, l’Uzbekistan ha organizzato anche le elezioni legislative per rinnovare la composizione della camera bassa, denominata Qonunchilik palatasi (Assemblea legislativa), composta da 150 seggi. Proprio in quest’occasione, l’Uzbekistan ha introdotto un nuovo sistema elettorale, secondo il quale la metà dei seggi viene determinato dal voto in collegi uninominali, mentre i restanti scranni vengono assegnati con il metodo proporzionale, cancellando il sistema maggioritario precedentemente in vigore. Il nuovo sistema elettorale fa parte di una serie di riforme recentemente implementate dal governo al fine di aumentare la rappresentatività popolare del sistema politico nazionale.
Secondo i dati ufficiali, tutti i cinque partiti che hanno preso parte alle elezioni hanno ottenuto seggi in parlamento, con il Partito Liberale Democratico dell’Uzbekistan (Oʻzbekiston Liberal Demokratik Partiyasi, OʻzLiDeP) che ha confermato il proprio primato, raggiungendo il 34,75% delle preferenze ed eleggendo 64 deputati, undici in più rispetto alla precedente legislatura. Segue il Partito Democratico della Rinascita Nazionale dell’Uzbekistan (Oʻzbekiston “Milliy Tiklanish” Demokratik Partiyasi, OʻzMTDP) con il 18,82% delle preferenze e 29 seggi conquistati, mentre al terzo posto troviamo il Partito Democratico Popolare dell’Uzbekistan (Oʻzbekiston Xalq Demokratik Partiyasi, OʻzXDP), considerato come l’erede del vecchio Partito Comunista di epoca sovietica, con il 17,11% e 20 seggi conquistati. Completano il quadro delle forze in campo il Partito Democratico della Giustizia Sociale (“Adolat” sotsial-demokratik partiyasi, “Adolat” SDP) (16,20%, 21 seggi) e il Partito Ecologista dell’Uzbekistan (O‘zbekiston ekologik partiyasi, O’EP) (13,12%, 16 seggi).
Tutti i cinque partiti presenti in parlamento partecipano all’attuale governo e sostengono la presidenza di Shavkat Mirziyoyev, proveniente dalle file del Partito Liberale Democratico.
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