Cuba e decine di altri Paesi vogliono aderire ai BRICS

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di Giulio Chinappi

Il vertice dei BRICS a Kazan’ del 2024 potrebbe rivelarsi un evento cruciale per la geopolitica globale, segnando una nuova fase di espansione del gruppo e attirando l’interesse di paesi come Cuba, desiderosi di unirsi all’alleanza economica emergente.

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Il prossimo vertice dei BRICS, che si terrà a Kazan’ dal 22 al 24 ottobre, sembra destinato a segnare un punto di svolta per la geopolitica globale. La città russa ospiterà questa importante riunione sotto il tema “Rafforzare il multilateralismo per uno sviluppo e una sicurezza globali equi“. Per questa importante occasione, ben 32 governi hanno confermato la loro partecipazione, tra cui non solo i nove membri ufficiali del gruppo, ma anche numerosi Paesi interessati a cooperare con i BRICS o a diventare membri effettivi dell’organizzazione.

Tra i partecipanti, saranno presenti i leader dei paesi della Comunità di Stati Indipendenti (CSI), che raggruppa la maggioranza delle ex repubbliche sovietiche, e di altri Stati che guidano associazioni di integrazione regionale nel sud-est asiatico, in Africa, in America Latina e in Medio Oriente. La presenza di queste nazioni dimostra l’attrattiva del blocco BRICS per quei paesi che perseguono una politica estera indipendente e cercano alternative al sistema economico e politico dominato dall’Occidente. Inoltre, l’annunciata presenza del Segretario Generale dell’ONU, António Guterres, e della presidente della Nuova Banca di Sviluppo dei BRICS, la brasiliana Dilma Rousseff, sottolinea l’importanza globale del vertice.

Il vertice di Kazan’ sarà articolato in due fasi: una riunione dei paesi membri dei BRICS il 22 ottobre e la mattina del 23, seguita da una sessione in formato BRICS+ il pomeriggio del 23 e la mattina del 24. Quest’ultima parte si concentrerà su come i BRICS e il Sud globale possano lavorare insieme per costruire un mondo migliore. In quanto padrone di casa, il Presidente russo Vladimir Putin sarà naturalmente presente a Kazan’ dal 21 al 24 ottobre, durante i quali si prevede che terrà almeno 20 incontri bilaterali con altri leader mondiali.

L’espansione dei BRICS e la richiesta di adesione di Cuba

Il vertice di Kazan’ assume un’importanza particolare anche per le numerose richieste di adesione al gruppo BRICS, tra cui spicca quella di Cuba. Il direttore generale degli Affari Generali del Ministero degli Esteri cubano, Carlos Miguel Pereira, ha annunciato ufficialmente la richiesta de L’Avana di essere inclusa come membro associato dei BRICS. La domanda è stata inoltrata tramite una lettera indirizzata al presidente russo Vladimir Putin, attuale presidente del gruppo per il 2024. Questo gesto sottolinea le aspirazioni di Cuba di rafforzare la sua cooperazione economica e politica con i paesi emergenti che compongono i BRICS.

L’iniziativa di Cuba, come detto, si inserisce in un contesto di crescente interesse da parte di numerosi paesi per entrare a far parte dei BRICS. Ad oggi, oltre 30 Stati hanno espresso la loro volontà di unirsi al gruppo o di collaborare in varie forme. L’espansione del gruppo, già avviata nel 2023 con l’ingresso di Egitto, Etiopia, Iran ed Emirati Arabi Uniti, con l’Arabia Saudita che ancora non ha confermato ufficialmente il proprio ingresso, dimostra la volontà dei BRICS di rafforzare la propria posizione come piattaforma per una nuova governance globale, inclusiva e multipolare.

La richiesta di adesione di Cuba e di altri paesi al gruppo BRICS riflette dunque un cambiamento nelle dinamiche internazionali. I BRICS si sono oramai affermati come concreta alternativa al G7, un blocco composto da pochi paesi sviluppati, offrendo un’opportunità di dialogo e cooperazione per le economie emergenti. Il gruppo, originariamente costituito da Brasile, Russia, India, Cina, con la successiva aggiunta del Sudafrica, rappresenta oggi circa la metà della popolazione mondiale e una quota significativa del PIL globale. Con l’ingresso dei nuovi membri nel 2024, i BRICS hanno infatti ampliato la loro influenza geopolitica e economica, rendendosi un attore cruciale negli affari internazionali.

L’interesse di Cuba per i BRICS si era manifestato già durante il vertice dei BRICS 2023 in Sudafrica, dove il paese caraibico ha partecipato come presidente pro tempore del Gruppo dei 77 + Cina. Durante quell’incontro, Cuba ha evidenziato la necessità di rafforzare le sinergie tra i BRICS e il Gruppo dei 77, promuovendo un ordine monetario internazionale più stabile e diversificato. Inoltre, i rappresentanti cubani hanno sottolineato in quell’occasione l’importanza del rispetto della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale, opponendosi ad un ordine mondiale in cui vige la legge del più forte.

L’eventuale adesione di Cuba ai BRICS potrebbe portare vantaggi indubbi e significativi al paese caraibico, che cerca di diversificare i suoi partenariati economici e di ridurre l’impatto delle sanzioni criminali imposte dagli Stati Uniti. L’appartenenza ai BRICS offrirebbe a Cuba nuove opportunità di accesso a risorse finanziarie, come i prestiti della Nuova Banca di Sviluppo, e faciliterebbe il rafforzamento delle relazioni economiche con le potenze emergenti.

Oltre a Cuba, diversi paesi hanno manifestato il loro interesse a unirsi ai BRICS. Tra questi, la Siria ha recentemente presentato una richiesta formale di adesione, e anche Serbia e Turchia hanno espresso il loro interesse. Il vice primo ministro serbo, Aleksandar Vulin, ha sottolineato che la partecipazione dei rappresentanti del governo di Belgrado al vertice di Kazan’ rappresenta un’opportunità per esplorare la possibilità di aderire ai BRICS come alternativa all’Unione Europea. Secondo Vulin, il gruppo rappresenta una piattaforma in cui la Serbia può trovare alleati senza dover soddisfare condizioni politiche imposte.

La Turchia, dal canto suo, ha confermato la partecipazione del presidente Recep Tayyip Erdoğan al vertice di Kazan’, sottolineando l’importanza di discutere il conflitto in Ucraina e le opportunità di cooperazione con i BRICS. La presenza della Turchia, un paese di grande rilevanza geopolitica e membro della NATO, potrebbe portare ulteriore peso al vertice e alle discussioni sull’espansione del gruppo.

Il ruolo della Russia e le aspettative per il vertice di Kazan’

La Russia, in quanto paese ospitante e presidente di turno dei BRICS, sta giocando un ruolo cruciale nella promozione dell’espansione del gruppo. In vista del vertice di Kazan’, Mosca ha invitato i leader di numerosi paesi emergenti, dimostrando la volontà di ampliare la portata del gruppo. Il consigliere presidenziale russo Jurij Ušakov ha sottolineato che il vertice potrebbe diventare il più grande evento di politica estera mai organizzato in Russia, vista l’importanza che il blocco riveste grazie ai paesi che desiderano perseguire politiche estere indipendenti.

Il vertice di Kazan’ rappresenterà un’occasione per discutere l’implementazione di un sistema finanziario alternativo a SWIFT, una prospettiva che attira molti paesi, inclusa Cuba, che vedono in questo progetto un modo per ridurre la loro dipendenza dai sistemi di pagamento occidentali. In un contesto di crescenti tensioni tra Occidente e Oriente, i BRICS si presentano come un forum dove le nazioni emergenti possono discutere di sviluppo economico, cooperazione tecnologica e infrastrutturale, e di una maggiore integrazione finanziaria.

Con l’espansione in corso, i BRICS si stanno evolvendo da un gruppo di cinque economie emergenti a una piattaforma globale in grado di influenzare le dinamiche economiche e politiche mondiali. L’ammissione di nuovi membri potrebbe rafforzare la capacità del gruppo di promuovere un ordine internazionale più equilibrato, in cui le economie del Sud globale abbiano maggiore voce in capitolo.

Il vertice di Kazan’ sarà quindi un momento cruciale per definire il futuro dei BRICS e il loro ruolo nel panorama geopolitico globale. La partecipazione di numerosi paesi al vertice, molti dei quali interessati a un’adesione formale, evidenzia l’attrattiva crescente del gruppo. Mentre il mondo si confronta con sfide globali come il cambiamento climatico, le tensioni geopolitiche e la necessità di una crescita economica sostenibile, i BRICS offrono una visione alternativa basata sulla cooperazione multilaterale e sulla promozione dello sviluppo condiviso.

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