a cura di Giulio Chinappi
Recentemente scomparso, Nguyễn Phú Trọng, Segretario Generale del Partito Comunista del Vietnam, sarà ricordato per la sua lotta alla corruzione, le riforme economiche, la promozione culturale e la teorizzazione della “diplomazia del bambù”.
Nguyễn Phú Trọng, Segretario Generale del Partito Comunista del Vietnam dal 2011, è scomparso lo scorso 19 luglio all’età di 80 anni, lasciando un’eredità duratura sia a livello nazionale che internazionale. La sua vita e carriera sono state segnate da una dedizione instancabile al servizio del popolo vietnamita e al rafforzamento del ruolo del Vietnam sulla scena globale.
Nato nel 1944, Nguyễn Phú Trọng si laureò in letteratura presso l’Università Generale di Hà Nội. Si unì al Partito Comunista del Vietnam all’età di 23 anni e da allora dedicò oltre sei decenni della propria vita al servizio del Partito e del popolo. Il suo percorso politico lo ha visto ricoprire ruoli di grande importanza, tra cui Segretario Generale del Partito (2011-2024), Presidente dello Stato (2018-2021) e Presidente dell’Assemblea Nazionale (2006-2011), al punto da essere considerato come il massimo protagonista della politica vietnamita in questa prima parte di XXI secolo.
Uno degli aspetti più significativi della leadership di Nguyễn Phú Trọng è stata la sua lotta incessante contro la corruzione. Dopo essere stato eletto Segretario Generale nel 2011, lanciò una serie di riforme per rafforzare l’integrità del Partito e del governo. Nel 2013, istituì il Comitato Centrale di Direzione per la Prevenzione e la Lotta alla Corruzione, assumendone personalmente la guida. Questo comitato divenne il fulcro delle sue iniziative per combattere la corruzione a tutti i livelli del governo.
Nel corso della sua leadership, oltre 167.700 funzionari e membri del Partito sono stati sottoposti a provvedimenti disciplinari per corruzione e altre violazioni. Tra questi, 170 erano funzionari di alto livello, inclusi quattro membri del Politburo e 29 membri del Comitato Centrale del Partito. Questa lotta alla corruzione senza eccezioni non solo ha rafforzato la fiducia del popolo nel governo, ma ha anche ricevuto i riconoscimenti e le lodi dalla comunità internazionale.
Durante i suoi mandati, Nguyễn Phú Trọng ha promosso riforme significative per promuovere lo sviluppo economico e culturale del Vietnam. Nel 2017, il Comitato Centrale del Partito ha adottato una risoluzione per sviluppare il settore economico privato come “motore importante dell’economia di mercato orientata al socialismo”. Secondo gli analisti, questa riforma ha rappresentato una svolta rispetto alle politiche precedenti che favorivano principalmente l’economia statale, ma senza intaccare l’obiettivo dello sviluppo del socialismo nel Paese.
Due anni dopo, fu adottata un’altra risoluzione per migliorare la cooperazione con gli investimenti stranieri, creando un quadro più favorevole per gli investimenti esteri e migliorando l’efficienza delle politiche esistenti. Sotto la guida di Trọng, il PIL del Vietnam è addirittura quadruplicato, passando da 104,6 miliardi di dollari nel 2010 a 430 miliardi di dollari nel 2023, con un notevole aumento del reddito pro capite.
Nguyễn Phú Trọng ha attribuito grande importanza anche allo sviluppo culturale. Nel 2021, organizzò la Conferenza Nazionale sulla Cultura, la prima dal 1946, sottolineando la necessità di costruire un sistema di valori nazionali, culturali e familiari, oltre a definire gli standard per i vietnamiti nella nuova era. La sua visione era quella di una società in cui la cultura fungesse da forza trainante per lo sviluppo sostenibile e la protezione del Paese.
Sul fronte internazionale, Nguyễn Phú Trọng è ricordato per la sua “diplomazia del bambù”, un approccio flessibile ma robusto che ha permesso al Vietnam di navigare con successo in un contesto globale complesso. Questa visione della politica estera vietnamita da lui stesso teorizzata si basa sul mantenimento dei principi fondamentali del Paese, adattandosi allo stesso tempo ai cambiamenti e alle pressioni esterne, e permettendo al Vietnam di coltivare buone relazioni con tutte le principali potenze mondiali senza genuflettersi di fronte a nessuna di esse.
Durante i suoi mandati, ha visitato numerosi Paesi e accolto molti leader mondiali in Vietnam. Le sue visite in Cina, Stati Uniti, Russia, Francia e Laos hanno contribuito al rafforzamento delle relazioni bilaterali con questi Paesi, promuovendola cooperazione economica e politica. Una delle visite dalla maggior portata storica fu quella negli Stati Uniti nel 2015, dove incontrò il presidente Barack Obama alla Casa Bianca. Questo incontro ha segnato indubbiamente un nuovo capitolo nelle relazioni tra i due Paesi, aprendo la strada a una cooperazione più stretta in vari settori.
Nonostante la sua posizione di potere, Nguyễn Phú Trọng è sempre stato noto per la sua umiltà e semplicità. Per tutta la durata dei suoi mandati, il Segretario Generale continuò a utilizzare una vecchia Toyota Crown del 1998, rifiutando di cambiarla per evitare spese superflue a carico del popolo. Secondo coloro che lavoravano al suo fianco, la sua modestia si rifletteva anche nel suo stile di vita e nei suoi rapporti personali, mantenendo sempre un legame stretto con la sua comunità di origine e con i suoi insegnanti.
Nguyễn Phú Trọng lascia dunque al Vietnam un’eredità politica in diversi settori, che le nuove generazioni di leader dovranno far fruttare. La sua dedizione alla costruzione di un Partito forte e integro, le sue riforme economiche e culturali, e la sua diplomazia flessibile ma risoluta hanno lasciato un’impronta indelebile sulla storia del Vietnam. Secondo gli analisti vietnamiti, inoltre, la sua visione di un’economia di mercato orientata al socialismo e di una cultura nazionale forte continuerà a guidare il Paese verso un futuro di prosperità e sviluppo sostenibile.
Articolo pubblicato su www.lacittafutura.it
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