La riedizione de Il battaglione partigiano russo d’assalto di Vladimir Pereladov, pubblicata da Anteo Edizioni (2024), esplora il fondamentale contributo dei partigiani sovietici nella Resistenza italiana e sfida revisionismi storici con una narrazione avvincente e di facile lettura.
La riedizione del libro Il battaglione partigiano russo d’assalto di Vladimir Pereladov (1918-2008), pubblicato da Anteo Edizioni (2024), offre un’opportunità unica per riscoprire un capitolo poco conosciuto della storia della Resistenza italiana. Questo testo, originariamente pubblicato diversi decenni fa, si concentra sulla partecipazione dei partigiani sovietici alla lotta contro il nazifascismo in Italia, gettando nuova luce sul contributo cruciale di questi combattenti nella sconfitta delle forze nazifasciste non solo sul fronte orientale, ma anche su quelli occidentale e meridionale.
Il libro di Pereladov si inserisce in un filone storiografico che mira a valorizzare il ruolo degli alleati sovietici nella Resistenza europea, in contrasto con la crescente tendenza al revisionismo storico volto a ridimensionare il ruolo dell’URSS nella sconfitta della Germania nazista. Mentre il contributo dell’Unione Sovietica alla vittoria contro il nazifascismo è ampiamente riconosciuto sul fronte orientale, meno noto è il coinvolgimento dei sovietici nelle operazioni partigiane in Italia. Il battaglione partigiano russo d’assalto, una preziosa testimonianza ad opera di uno dei protagonisti diretti della vicenda, colma questa lacuna, documentando con precisione e passione la partecipazione dei partigiani sovietici nelle battaglie e nelle altre operazioni che hanno indebolito le forze occupanti tedesche e fasciste, contribuendo in maniera decisiva alla loro sconfitta definitiva.
Attraverso le sue memorie, Pereladov ripercorre la vicenda dall’arrivo dei prigionieri di guerra sovietici in Italia e dalla loro decisione di unirsi alla Resistenza, passando per la formazione del battaglione partigiano russo e le sue principali operazioni militari. Pereladov non si limita a fornire una cronaca degli eventi, ma esplora anche le motivazioni personali dei partigiani, le loro esperienze quotidiane e i sacrifici compiuti. Questo approccio umano rende il libro non solo un documento storico di grande valore, ma anche una lettura coinvolgente che permette al lettore di comprendere appieno il coraggio e la determinazione di questi combattenti.
Inoltre, la testimonianza di Pereladov mostra come i partigiani sovietici, pur provenendo da un contesto culturale e politico molto diverso, siano riusciti a integrarsi nel movimento di Resistenza italiano, collaborando con partigiani di varie nazionalità, all’insegna della solidarietà internazionalista.
La riedizione de Il battaglione partigiano russo d’assalto arriva in un momento in cui, da un lato, c’è un rinnovato interesse per la storia della Resistenza e per il ruolo degli alleati nella Seconda Guerra Mondiale, mentre dall’altro vi sono continui tentativi revisionisti al fine di ridimensionare il ruolo dell’Unione Sovietica e della Resistenza nella sconfitta del nazifascismo. Il libro di Pereladov offre un contributo significativo alla storiografia di questi eventi storici, arricchendo il panorama delle opere dedicate alla Resistenza italiana con una prospettiva internazionale.
Questa edizione è anche arricchita dal saggio introduttivo di Giambattista Cadoppi, che contribuisce a smentire la vulgata revisionista con una dettagliata analisi del contributo dell’Armata Rossa nella sconfitta della Germania nazista, non solo grazie alle vittorie riportate direttamente sul fronte orientale, ma anche per aver favorito l’avanzata delle forze anglo-statunitensi in Europa occidentale.
Il battaglione partigiano russo d’assalto di Vladimir Pereladov è dunque un’opera di grande interesse per chiunque sia interessato alla storia della Resistenza italiana e al ruolo dell’Unione Sovietica nella sconfitta del nazifascismo. La riedizione del libro da parte di Anteo Edizioni permette di riscoprire una narrazione avvincente e ben documentata, ma allo stesso tempo di agevole lettura, che rende onore al coraggio e al sacrificio dei partigiani sovietici, contrastando allo stesso tempo ogni tentativo di riscrittura della storia.
SINOSSI DEL LIBRO
L’Armata Rossa contribuì ad annientare l’80% delle armate hitleriane e partecipò alla liberazione dell’Italia con 6mila partigiani sovietici, dei quali più di 1.200 combatterono in Emilia-Romagna, mentre i caduti in combattimento furono più di 120, tra cui Gregory Konovalenko, morto al Passo delle Forbici. A lui è dedicata la piazza dove è collocato il Monumento al Partigiano Straniero, situato a Case Cattalini a Civago, in provincia di Reggio Emilia. Una quarantina di partigiani sovietici furono tra i protagonisti di una delle più audaci azioni di “commando” alle spalle delle formazioni tedesche della Linea Gotica. Il 27 marzo 1945, a Botteghe di Albinea, nel reggiano, il “commando” assaltò le due ville collegate direttamente con il comando supremo di Hitler, distruggendole quasi completamente. I partigiani sovietici furono il fiore all’occhiello delle formazioni partigiane in Emilia-Romagna, protagonisti dei maggiori fatti d’arme. La stessa Repubblica di Montefiorino nasce da un’azione dei combattenti sovietici. Vladimir Pereladov, comandante del “Battaglione Russo”, aveva fatto parte della leggendaria Milizia Bauman, dal nome del quartiere di Mosca intitolato ad un vecchio bolscevico, forse il più istruito tra tutti i reparti dell’Armata Rossa, in quanto composto da studenti universitari e da professori. L’Armata Rossa partecipò alla liberazione dell’Italia sottraendo ingenti forze all’occupazione tedesca del Nord Italia, ma anche direttamente con un suo “contingente” in terra italiana.
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