India e QUAD, alleanza o cooperazione?

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di Andrea Garbo

La crescita economica e demografica degli ultimi anni ha portato la Repubblica dell’India al centro del palcoscenico internazionale. L’ascesa del rivale al di là dell’Himalaya, la Repubblica Popolare Cinese, ha portato negli ultimi decenni allo spostamento dell’asse geopolitico indiano. L’India, che per tutta la guerra fredda aveva mantenuto una posizione di forte neutralità, negli ultimi anni ha cominciato ad avvicinarsi agli Stati Uniti. Questo passaggio è solo uno dei tanti step intrapresi per controbilanciare i numerosi progetti, economici, politici e militari, intrapresi dalla Cina. L’avvicinamento indo-americano non è però da considerarsi come un’alleanza ma come un allineamento di interessi a livello regionale. L’India è, e rimane, un attore indipendente, la sua ascesa è uno tra i tanti indicatori del nuovo ordine multipolare.

La cooperazione Indo-Americana ha iniziato a svilupparsi a partire dagli anni ’90 con un graduale miglioramento a partire dalla fine della Guerra Fredda e di pari passo all’apertura economica dell’India e a un riequilibrio generale delle alleanze e rivalità nel subcontinente indiano. Se per tutta la seconda metà del ‘900 gli USA preferirono il Pakistan come partner, considerando l’India come troppo allineata con la rivale URSS, con il declino  dei sovietici e l’ascesa della Cina questo allineamento è stato ribaltato. Il Pakistan, causa i numerosi interessi cinesi nel paese dentro il più grande disegno della Via della Seta, ha subito un graduale allontanamento dagli USA; al contrario, l’India, è stata eletta dagli americani come nuovo partner in funzione anti cinese. Già dai primi anni 2000, la cooperazione tra USA e India, ad esempio con l’accordo nucleare indo-americano (2005) firmato da Bush e il primo ministro indiano Manmohan Singh, mostrava i segni dell’inizio di una fase di cooperazione più profonda nelle relazioni tra i due paesi.

Sul lato della difesa, il passo più significativo è stato la creazione del QUAD, un partenariato tra  Stati Uniti, India, Giappone e Australia. Anche se formalmente creato nel 2007 il QUAD, acronimo di Quadrilateral Security Dialogue, ovvero dialogo quadrilaterale di sicurezza, ha assunto rilevanza solo nel 2017, a seguito dei rinnovati sforzi da parte degli Stati Uniti di creare un sistema di alleanze anti Cina. 

Il collante dell’alleanza, seppur negato dagli esponenti dei paesi interessati, è un’unione di interessi nel contrasto all’ascesa cinese. Idealmente, il principio cardine su cui è basata l’alleanza è quello di mantenere libere da influenze militari o politiche le rotte strategiche marittime nell’Indo-Pacifico (ovviamente influenze avverse alle proprie). L’obiettivo principale del Quad è quello di garantire un ordine globale basato sulle regole, la libertà di navigazione e un sistema commerciale liberale. Inoltre, la coalizione mira anche a offrire finanziamenti alternativi per il debito alle nazioni della regione dell’Indo-Pacifico. In generale, gli obiettivi pubblicamente dichiarati dell’alleanza sono la cooperazione, il mantenimento della stabilità nella regione dell’Indo-Pacifico e la promozione dello sviluppo economico della regione, anche attraverso il finanziamento di infrastrutture e misure per la lotta al cambiamento climatico. 

Anche se a volte definito come “la NATO del Pacifico”, il QUAD è molto lontano dall’avvicinarsi a essere un’alleanza formale tra i 4 paesi. Non esiste infatti un trattato formale o clausole di mutua difesa, e le caratteristiche lo rendono difatti più simile a un partnernariato che a un’alleanza. Le principali azioni intraprese nel contesto del QUAD sono semplici dichiarazioni congiunte per delineare gli obiettivi comuni e determinate aree d’azione. Sebbene le dichiarazioni rimangano sempre vaghe, citando obiettivi come “un Pacifico aperto e libero”, e evitino sempre di citare esplicitamente la Cina, è chiaro che il Regno di Mezzo sia il principale collante dell’alleanza.

Il QUAD appare come un evidente tentativo di coordinamento tra la sfera americana nella regione dell’Indo-Pacifico e l’India. Difatti gli Stati Uniti hanno sottoscritto trattati individuali di mutua difesa con due degli altri tre partecipanti al QUAD, Giappone e Australia. Assieme a questi paesi bisogna aggiungere altri alleati americani nell’area, tra cui i più importanti sono Taiwan (Repubblica Cinese) e la Corea del Sud. 

Ognuno di questi paesi ha un’area di interesse specifica. Il Giappone grazie alle isole Ryukyu possiede un avamposto territoriale direttamente contrapposto alla costa cinese, e in generale, la sua prossimità, gli assegna il ruolo di prima linea di contenimento contro la Cina. L’Australia è invece la controforza all’avanzata cinese nelle isole del Pacifico, ad esempio la vittoria del partito filo-cinese nelle Isole Salomone. Come dimostrato anche dagli attriti sui sottomarini nella disputa franco-americana, l’Australia sta cercando di istituire una zona di influenza nell’area del Pacifico sud Occidentale. Passando infine all’India, il suo ruolo si pone in contrapposizione alla Cina nell’area dell’Oceano indiano, completando così lo schema dell’area dell’Indo-Pacifico.

Sono numerosi i punti di attrito tra le sfere americana e indiana con quella cinese. I più evidenti sono Taiwan e l’area di confine tra India e Cina sull’Himalaya. Nel primo caso, negli ultimi anni le esercitazioni cinesi attorno all’ex isola di Formosa, indicano una crescente bellicosità cinese e sono condotte al fine di mostrarsi forti di fronte ai rivali regionali, nella pratica diplomatica cinese chiamata Wolf-warrior diplomacy.Sul confine Sino-Indiano sono invece numerose le schermaglie ad alta quota tra le guardie di confine delle due nazioni, è recente l’ultima di queste schermaglie (terminata in Dicembre 2022) che ha lasciato morti e feriti da entrambe le parti. Entrambe queste situazioni sono sintomi della crescente instabilità regionale.

Il partenariato del QUAD ha rafforzato le relazioni indiane anche con altri paesi dell’alleanza. Durante il suo premierato, Abe, l’allora Primo Ministro giapponese, aveva cercato in più modi di rivitalizzare il partenariato del QUAD. A lui possiamo attribuire la paternità del termine Indo-Pacifico, ovvero la regione compresa tra l’Oceano Indiano e l’area del Pacifico su cui si affaccia l’Asia Orientale. 

I punti di attrito tra India e Cina sono tanti. L’espansione commerciale cinese nell’Oceano Indiano si trova in contrapposizione agli interessi indiani. Gli esempi sono tanti, dalla concessione di porti in Sri Lanka, alla guerra di influenza nelle Maldive, la Repubblica Popolare cerca di trovare degli avamposti commerciali strategici lungo le importanti rotte commerciali che collegano la Cina al Golfo persico e alle sue forniture di idrocarburi. La minaccia indiana è però difficile da limitare, anche solo per una mera questione geografica. L’esempio più lampante sone le catene di isole Andaman e Nicobar, situate direttamente di fronte allo stretto di Malacca e perciò esercitanti una forte pressione strategica militare a minaccia dei flussi economici cinesi. La forte vulnerabilità cinese rispetto al nodo dello stretto di Malacca, che se chiuso interromperebbe gran parte degli import e export cinesi, è una delle ragioni della costruzione del corridoio Sino-Pakistano. La costruzione di un corridoio infrastrutturale attraverso l’arcinemico indiano permette alla Cina di evitare una dipendenza vulnerabile da una singola rotta commerciale. 

La partecipazione dell’India potrebbe essere interpretata come un’alleanza globale tra India e Stati Uniti ma la realtà è ben diversa. Come durante la Guerra Fredda, l’India mantiene una posizione favorevole ai suoi interessi politici ed economici, a volte in contrapposizione con quelli del campo occidentale. Uno degli esempi più lampanti è la continuazione delle importazioni di gas e petrolio dalla Russia, che pure dopo le sanzioni occidentali, a seguito del conflitto in Ucraina, è continuata, aumentando addirittura in volume di materie importate. La partecipazione al QUAD e i rapporti con gli americani devono quindi essere intesi come una convergenza di interessi su base regionale.

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