di Giulio Chinappi
Il Presidente cubano Miguel Díaz-Canel ha effettuato una visita ufficiale in Russia in occasione delle celebrazioni per il Giorno della Vittoria. Durante il suo incontro con Vladimir Putin, i due leader hanno discusso delle relazioni bilaterali, e promosso un maggiore ruolo di Cuba all’interno dell’Unione Economica Eurasiatica.
In occasione delle celebrazioni per il 79º Giorno della Vittoria (9 maggio), per ricordare la vittoria dell’Unione Sovietica sulla Germania nazista e la fine della seconda guerra mondiale in Europa, il Presidente cubano Miguel Díaz-Canel ha effettuato una visita ufficiale in Russia, nel corso della quale ha avuto modo di incontrare il suo omologo Vladimir Putin, il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo Dmitrij Medvedev ed altri leader mondiali che hanno preso parte alle celebrazioni. Per Díaz-Canel, si è trattato della quarta visita ufficiale in Russia da quando ha assunto la presidenza di Cuba, dopo quelle del 2018, dell’ottobre 2019 e del novembre 2022.
Durante l’incontro con Vladimir Putin, il Presidente della maggiore delle isole caraibiche ha consegnato un messaggio al presidente russo inviato dal leader della Rivoluzione Cubana, il generale dell’esercito Raúl Castro Ruz, ed ha affermato che visitare la Federazione Russa costituisce sempre una soddisfazione e un momento di apprendimento.
Díaz-Canel ha sottolineato il privilegio che rappresenta per lui e per la delegazione che lo accompagna poter essere insieme ai russi nelle celebrazioni della vittoria sovietica sulla Germania nazista nella Grande Guerra Patriottica (1941-1945), denominazione che i russi danno alla seconda guerra mondiale: “È una data indubbiamente molto importante per il popolo russo e per tutta l’umanità; essere presenti qui significa anche il nostro impegno per l’ideale difeso dall’URSS in quei momenti“, ha affermato il leader cubano.
Díaz-Canel ha informato Putin che ogni giorno il suo Paese è soggetto a una “politica di massima pressione” da parte di Washington, accentuata a livello globale da una “campagna mediatica contro la Rivoluzione Cubana, proprio come si fa con la Russia“. A tal proposito, ha sottolineato l’intensificazione del blocco statunitense contro Cuba durante l’amministrazione di Donald Trump e mantenuto dall’attuale presidente Joe Biden, causando una crisi in settori sensibili della società, con l’obiettivo di dividere il popolo: “Non rinunceremo né ci arrenderemo, i cubani abbiamo una tradizione di resistenza con capacità di creazione e innovazione. Non cederemo, continueremo a difendere il nostro progetto di sviluppo economico e sociale socialista“, ha affermato.
Dal canto suo, Putin ha risposto che Mosca non accetta la politica degli Stati Uniti volta a limitare lo sviluppo di Cuba: “Noi abbiamo sempre visto i tentativi che continuano da molti anni da parte degli Stati Uniti, tentativi di limitare lo sviluppo di Cuba, di causare danni economici con sanzioni illegali, restrizioni illegali, con il rifiuto, con un sentimento di sostegno al popolo cubano“, ha detto il leader della Federazione Russa. Putin ha ricordato che la maggior parte dei paesi del mondo condanna le sanzioni degli Stati Uniti contro Cuba e sostiene la posizione dell’Avana: “Sapete che l’Unione Sovietica e la Russia moderna sono sempre state dalla vostra parte, dalla parte del popolo cubano nella lotta per i propri interessi. Il recente voto all’ONU, che è stato dedicato alla questione della revoca del blocco, ha mostrato che la stragrande maggioranza dei Paesi del mondo è dalla parte di Cuba“, ha aggiunto, facendo riferimento alla risoluzione votata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite lo scorso novembre.
I due leader hanno affermato l’intenzione di continuare ad intensificare le relazioni economiche bilaterali, migliorando una cooperazione che affonda le proprie radici nelle storiche relazioni tra Cuba e l’Unione Sovietica, di cui quest’anno ricorre il 64º anniversario. Inoltre, Díaz-Canel spera che la Russia possa aiutare L’Avana a rafforzare le relazioni con l’Unione Economica Eurasiatica (UEE), che, oltre a Mosca, include Bielorussia, Kazakistan, Armenia e Kirghizistan.
“Come abbiamo già detto in altre occasioni, il governo cubano attribuisce grande importanza alle relazioni economiche, commerciali, finanziarie e di cooperazione con l’Unione Economica Euroasiatica e i suoi Stati membri, avendo come premessa le relazioni storiche che ci uniscono a questo gruppo di Paesi“, ha dichiarato il Presidente della Repubblica di Cuba, che occupa anche la carica di Primo Segretario del Comitato Centrale del Partido Comunista de Cuba, in occasione del suo intervento al Consiglio Supremo Economico Euroasiatico. Cuba, infatti, gode della posizione di osservatore presso il forum economico, status acquisito sin dal 2020 e che condivide con Azerbaigian, Uzbekistan e Tagikistan.
All’evento hanno preso parte, oltre a Vladimir Putin e Miguel Díaz-Canel, anche il Presidente bielorusso Aljaksandr Lukašėnka, il Presidente kazako Qasym-Jomart Toqaev, il Presidente kirghiso Sadır Japarov, il Presidente tagiko Emomalī Rahmon, il Presidente uzbeko Shavkat Mirziyoyev ed il Primo Ministro armeno Nikol Pashinyan. I leader dei Paesi partecipanti hanno concordato di far progredire più rapidamente la complementarità in questa vasta regione euroasiatica, abitata da 185,5 milioni di persone, pari al 2,3% della popolazione mondiale.
In occasione dell’incontro con Medvedev, invece, le due parti hanno preso accordi per rafforzare anche la cooperazione politica, in particolare quella tra il Partido Comunista de Cuba ed il partito Russia Unita (Edinaja Rossija).
Sulla via del ritorno verso Cuba, inoltre, l’aereo presidenziale ha effettuato una sosta ad Algeri, dove Díaz-Canel ha potuto incontrare il presidente dell’Assemblea Popolare Nazionale Brahim Bougali ed altri rappresentanti del governo algerino, come il ministro della Sanità Abdelhaid Saigi. All’incontro ha preso parte anche l’ambasciatore cubano ad Algeri, Héctor Igarza.
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