“Fermare le aggressioni contro la Chiesa Ortodossa”: azioni a Belgrado, Kosovska Mitrovica, Vienna e Sofia

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di Centro Studi Geostrategici Serbia
Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini

La campagna internazionale a sostegno dell’iniziativa del Centro di studi geostrategici intitolata “Fermare le aggressioni contro la Chiesa” è stata lanciata il 2 marzo a Belgrado. L’iniziativa mira a richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale sul fatto che la Chiesa ortodossa è minacciata dalle azioni aggressive che vengono condotte contro di essa. La campagna è stata preceduta da una conferenza a Belgrado intitolata “Identificazione dei fattori che distruggono la Chiesa”, tenutasi il 30 gennaio 2024 a Belgrado, dove è stata presa la decisione di lanciare l’iniziativa.

Durante la conferenza è stato stabilito che la Chiesa è sotto attacco sia dall’esterno che dall’interno e che è necessaria una reazione energica per prevenire il genocidio dei cristiani ortodossi. Inoltre, i partecipanti alla conferenza hanno affermato che ci sono numerosi problemi riguardanti la Chiesa e le violazioni dei diritti religiosi delle persone, a cui purtroppo le istituzioni internazionali non rispondono.

La situazione più critica è quella della Chiesa serbo-ortodossa in Kosovo e Metochia, dove gli attacchi alle chiese e ai sacerdoti sono frequenti da anni, le tracce della presenza della Chiesa serbo-ortodossa vengono distrutte e la verità storica e i ricordi degli antenati vengono cancellati.

La questione attuale è l’aggravarsi del problema della Chiesa ortodossa ucraina, che è sottoposta a un feroce attacco da parte del regime ucraino. La Rada ucraina ha adottato la legge sulla proibizione della Chiesa ortodossa ucraina, che viola le norme internazionali sulla libertà di religione. Ci sono numerosi esempi di incursioni violente nelle chiese e di espulsioni di clero e fedeli in tutta l’Ucraina e sono inoltre in corso numerosi processi contro centinaia di sacerdoti, tra cui vescovi, membri del Santo Sinodo, che sono soggetti a continui linciaggi istituzionali e violenti da parte delle autorità, e sono stati registrati anche feroci attacchi fisici. Il metropolita Longino ha recentemente subito gravi violenze, che hanno seriamente minacciato la sua salute e la sua vita.

A questo proposito, la raccolta di firme dei cittadini per l’iniziativa “Fermare le aggressioni alla Chiesa Ortodossa” è necessaria per rivolgersi congiuntamente alle istituzioni internazionali affinché, nell’ambito delle loro competenze, avanzino un’adeguata proposta di cooperazione in relazione all’iniziativa lanciata. Per sostenere questa iniziativa, il Centro di studi geostrategici ha formato un team internazionale composto da esperti provenienti da Serbia, Bulgaria, Stati Uniti, Lettonia, Georgia, Brasile, Slovenia, Francia e Austria.

A Belgrado, dall’avvio dell’iniziativa sono state raccolte quasi mille firme di cittadini ed è stata creata anche un’iniziativa online, che tutti gli interessati possono firmare in formato elettronico. Finora sono state raccolte 150 firme di sostegno da parte dei cittadini sul sito petition.online. Invitiamo tutti gli interessati a firmare la petizione al seguente link: https://www.peticije.online/blokada_agresije_na_crkvu 

In Kosovo e Metochia sono state raccolte finora poco più di mille firme e i nostri cittadini che vivono nella provincia meridionale serba hanno espresso grande sostegno per il lancio di questa iniziativa.

Successivamente, l’8 marzo si è tenuta una manifestazione a Vienna, nel centro della città, davanti al Ministero degli Affari Esteri austriaco e all’edificio del Cancelliere austriaco. I partecipanti all’incontro hanno portato striscioni e fotografie di chiese attaccate in Kosovo e Metochia e in Ucraina. Patrick Popel ha dichiarato che “il regime di Kiev è in guerra contro la Chiesa”. Ha richiamato l’attenzione sul fatto che l’Europa è obbligata a prestare attenzione alla situazione dei diritti umani, in particolare dei diritti religiosi in Ucraina.

Anche nella capitale della Bulgaria è stata organizzata la raccolta di firme a sostegno dell’iniziativa e finora sono state raccolte circa 200 firme di cittadini.

Dragana Trifković, direttrice del Centro per gli studi geostrategici, ha dichiarato che questa organizzazione continuerà la campagna di promozione dell’iniziativa e di raccolta firme, e che si rivolgerà poi alle istituzioni internazionali che hanno l’obbligo di rispondere alla continua violazione dei diritti religiosi delle persone e agli attacchi organizzati contro la Chiesa.

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