di Giulio Chinappi
FONTE ARTICOLO: LA CITTA’ FUTURA
In una conferenza stampa tenuta il 24 gennaio, il ministro degli Esteri vietnamita Bùi Thanh Sơn ha delineato quelle che saranno le sei priorità della diplomazia vietnamita per il nuovo anno.
Nell’attuale difficile contesto geopolitico mondiale, il Vietnam ha dimostrato in diverse occasioni di sapersi districare al meglio grazie all’applicazione della “diplomazia del bambù”, che permette al Paese di mantenere una posizione di indipendenza e di equidistanza tra le grandi potenze.
In carica dall’aprile del 2021, il ministro degli Esteri Bùi Thanh Sơn ha promosso e ulteriormente sviluppato questa impostazione diplomatica che il Vietnam ha assunto dagli anni ‘90, quando, rimasto orfano dell’Unione Sovietica, è stato costretto ad adottare una nuova strategia di sopravvivenza in un mondo che sembrava destinato a finire sotto l’egemonia statunitense. In occasione di un intervenuto tenuto ad inizio anno, il ministro Sơn affermato che la “diplomazia di bambù” ha rafforzato lo status internazionale della nazione in mezzo alle crisi globali. Nonostante l’impatto di cambiamento climatico, epidemie e guerre si sia fatto sentire su tutto il pianeta, il Vietnam continua a mantenere la sua stabilità e crescita grazie a “una risoluta indipendenza, autonomia, multilateralizzazione, diversificazione e sostegno ai principi essenziali della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale, agli interessi nazionali e al suo popolo”, aveva detto in quell’occasione il capo della diplomazia vietnamita.
Il 24 gennaio, in occasione delle celebrazioni per l’inizio del nuovo anno lunare del gatto, Bùi Thanh Sơn ha tenuto una nuova conferenza stampa nella quale ha sottolineato le sei priorità diplomatiche della Repubblica Socialista per il 2023.
Il ministro ha sottolineato che gli sviluppi complessi e imprevedibili dell’economia mondiale nel 2023 porranno ulteriori difficoltà e sfide rispetto allo scorso anno. Nel frattempo, il Vietnam sta portando avanti la realizzazione degli obiettivi di sviluppo fissati al 13° Congresso Nazionale del Partito Comunista e determinati dai piani di sviluppo socio-economico per il quinquennio 2021-2025.
Tenendo conto dell’attuale contesto nazionale e internazionale, il ministro Sơn ha delineato le seguenti sei priorità:
1) In primo luogo, consolidare un ambiente esterno stabile, pacifico e favorevole allo sviluppo; rafforzare le relazioni con i Paesi vicini, le potenze, i partner strategici e globali, gli amici tradizionali e altri partner importanti in modo sostanziale per promuovere la fiducia politica e gli interessi comuni; intensificare ed elevare la diplomazia multilaterale, l’integrazione attiva, completa e intensiva nel mondo e accrescere il ruolo del Vietnam nella costruzione e nella formazione di istituzioni multilaterali; impegnarsi attivamente nell’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico (ASEAN), nella sottoregione del Mekong e nelle Nazioni Unite; utilizzare efficacemente le iniziative di sviluppo e partecipare attivamente alla costruzione di nuove regole e quadri standard; potenziare la diplomazia per servire la trasformazione digitale, la transizione verde e la risposta ai cambiamenti climatici; rispondere in modo proattivo, flessibile ed efficace alle nuove iniziative di connettività nella regione.
2) In secondo luogo, il settore diplomatico contribuirà: al mantenimento della stabilità macroeconomica e allo sviluppo socioeconomico tra i rischi di recessione che l’economia globale deve affrontare; a promuovere la diplomazia economica al servizio dello sviluppo; a cogliere e proporre in modo proattivo misure per stabilizzare la macroeconomia; a migliorare l’efficacia dell’integrazione economica internazionale; a espandere i mercati di esportazione e alla diversificazione graduale di prodotti, mercati e partner di esportazione. Questo aiuterà a ricollocare il Vietnam nello spostamento delle catene di approvvigionamento globali e nella transizione verde in modo da prepararsi a cogliere e ottimizzare le nuove tendenze di sviluppo; capitalizzare l’assistenza di altri Paesi nella ristrutturazione agricola sostenibile, nel trasferimento della catena di approvvigionamento, nella trasformazione digitale e nella transizione energetica; e utilizzare efficacemente gli accordi di libero scambio firmati, in particolare l’accordo globale e progressivo per il partenariato transpacifico (CPTPP), l’accordo di libero scambio UE-Vietnam (EVFTA) e il partenariato economico globale regionale (RCEP).
3) In terzo luogo, rafforzare il coordinamento della diplomazia con la difesa e la sicurezza comprendendo la situazione del Mare Orientale e del confine terrestre, promuovendo in modo proattivo la cooperazione con i Paesi interessati, proponendo opportunamente la lotta e la prevenzione efficaci contro qualsiasi violazione della sovranità, del territorio, dei diritti sovrani e degli interessi legittimi del Vietnam; intensificare i negoziati su un codice di condotta (COC) efficiente ed efficace nel Mare Orientale che corrisponda al diritto internazionale, compresa la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (UNCLOS) del 1982; e confutare in modo proattivo, flessibile e opportuno la propaganda e le distorsioni con finalità di sabotaggio e istigazione da parte di forze ostili e reazionarie.
4) In quarto luogo, sarà promossa una diplomazia moderna e globale, rafforzando il coordinamento tra il Partito, lo Stato, l’Assemblea Nazionale e la diplomazia popolare. Il settore lavorerà per garantire la leadership coerente del Partito, la gestione concentrata dello Stato e il coordinamento stretto e concertato tra tutti i pilastri e le forze impegnate negli affari esteri.
5) In quinto luogo, mantenere il ruolo della diplomazia nella protezione preventiva della Patria; aumentare lo studio, la previsione e la proposta di strategie diplomatiche, in particolare per questioni con impatti diretti e a lungo termine sulla sicurezza nazionale e sullo sviluppo; e proseguire con l’attuazione dei principali piani e strategie in materia di diplomazia, sicurezza e difesa.
6) Ultimo ma non meno importante è costruire un contingente di diplomatici completi in termini di politica, pensiero, moralità, coraggio e saggezza con uno stile di lavoro e una creatività moderni e professionali. Particolare attenzione sarà prestata alla costruzione e alla rettifica del Partito e agli affari del personale; allo sviluppo di esperti a livello regionale e internazionale; al consolidamento di un apparato snello, scientifico ed efficiente per il settore; e all’accelerazione della modernizzazione e della trasformazione digitale.
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