Il Kazakistan pone l’Afghanistan al centro della connettività regionale

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di Stefano Vernole (vicepresidente Centro Studi Eurasia e Mediterraneo)

Lo scorso 21 aprile è arrivata a Kabul una delegazione kazaka di alto rango, guidata dal Vice Primo Ministro e Ministro dell’Economia Serik Jumanğarin.

Durante gli incontri con i funzionari dell’Emirato Islamico dell’Afghanistan, la delegazione ha discusso delle opportunità di investimento e dell’espansione della cooperazione economica, commerciale, di transito e ferroviaria tra Kabul e Astana.

Jumanğarin ha dichiarato: “Questa è la nostra quarta visita in Afghanistan e la delegazione kazaka ormai si reca in questo Paese annualmente. Abbiamo avuto incontri costruttivi con il Ministro del Commercio e la fiera commerciale afghano-kazaka si terrà in Afghanistan. Auspichiamo un aumento degli scambi commerciali. Abbiamo anche preparato un importante accordo commerciale, che verrà presentato durante l’incontro con il Vice Primo Ministro per gli Affari Economici”.

Nel frattempo, Nooruddin Azizi, Ministro ad interim dell’industria e del commercio di Kabul, ha affermato che l’obiettivo è quello di aumentare il commercio bilaterale da 1 miliardo di dollari a oltre 3 miliardi di dollari. Egli ha aggiunto che una parte significativa del fabbisogno dell’Afghanistan è soddisfatto dal Kazakistan e che sono in corso sforzi per espandere le esportazioni di prodotti industriali, minerali e ortaggi verso Astana. Azizi ha osservato: “Le comunicazioni commerciali tra i due Paesi continueranno. Come concordato, il nostro volume commerciale raggiungerà i 3 miliardi di dollari. Ma non ci fermeremo qui: entrambi i Paesi hanno la capacità di andare oltre”.

In un incontro con il Vice Primo ministro per gli affari economici di Kabul e altri funzionari dell’Emirato Islamico, Jumanğarin ha discusso una tabella di marcia per la cooperazione nei settori economico, commerciale, bancario, dei trasporti e politico e ha annunciato che il Kazakistan investirà 500 milioni di dollari nei progetti ferroviari afghani.

In un incontro separato con il Ministro degli Esteri in carica Amir Khan Muttaqi, Jumanğarin ha definito l’Afghanistan un partner regionale inseparabile e ha sottolineato che Astana ha costantemente lavorato per mantenere forti legami politici ed economici con Kabul.

Hamdullah Fitrat, vice portavoce dell’Emirato islamico, ha dichiarato a sua volta: “Il mullah Abdul Ghani Baradar Akhund ha affermato che da quando l’Emirato islamico è tornato al potere, i legami commerciali tra i due Paesi sono cresciuti quotidianamente e che è stata recentemente sviluppata e firmata una tabella di marcia per la cooperazione da 3 miliardi di dollari tra Kabul e Astana”.

Il giorno successivo (22 aprile) a Kabul si è tenuta la mostra congiunta e la conferenza sulla connettività commerciale tra Afghanistan e Kazakistan, con la partecipazione di oltre 400 commercianti e investitori di entrambi i Paesi. Astana è infatti interessata ad investire in progetti infrastrutturali nei settori industriale, minerario ed energetico dell’Afghanistan.

Già dalla fine del 2023, la Corte Suprema di Astana ha rimosso l’Emirato islamico dall’elenco dei gruppi le cui attività sono vietate nel suo territorio. Secondo gli analisti politici kazaki: “I governi prendono decisioni basate sui loro interessi nazionali a livello internazionale. Gli interessi nazionali del Kazakistan richiedono che l’Afghanistan non rappresenti alcuna minaccia per il Paese e per le nazioni limitrofe. Allo stesso modo, anche i Talebani hanno bisogno di legittimità”.

Questa apertura è stata naturalmente subito colta a Kabul, dove si è ribadita più volte la disponibilità ad instaurare relazioni diplomatiche ufficiali con i Paesi dell’Eurasia, Russia e Cina in primis; il Kirghizistan, in effetti, è stato il primo Paese a seguire l’esempio kazako in tal senso.

L’Afghanistan è uno degli elementi chiave per la sicurezza e la stabilità nella regione dell’Asia centrale. Per questo motivo, il Kazakistan ritiene che l’Afghanistan rappresenti più un’opportunità per la stabilità e la sicurezza in Asia centrale che una minaccia. Da parte sua, alcuni analisti politici afghani hanno sottolineato che “il Kazakistan è un Paese popoloso e potente con cui si possono intrattenere rapporti commerciali e rafforzare i legami politici e culturali. Considerati i rapporti storici con l’Afghanistan e la guerra in corso tra Russia e Ucraina, questa partnership è un’opportunità che entrambe le nazioni possono sfruttare a proprio vantaggio”.

I Talebani hanno inoltre dichiarato di aver condiviso una bozza di accordo con la delegazione kazaka volta a istituire un centro di coordinamento congiunto tra quattro Paesi: Afghanistan, Iran, Kazakistan e Turkmenistan.

Il mullah Baradar ha chiesto l’avvio di voli diretti tra Kabul e Astana, la semplificazione del rilascio dei visti per i commercianti afghani e la partecipazione attiva dell’Afghanistan ai forum economici regionali. Citando Serik Zhumangarin, i Talebani hanno aggiunto che il Kazakistan creerà una società di logistica e trasporti a Herat per facilitare l’attuazione del progetto ferroviario Torghundi-Herat-Spin Boldak, un investimento di 500 milioni di dollari. La linea Torghundi-Herat è considerata un corridoio ferroviario fondamentale per l’Afghanistan, collegandolo all’Asia centrale, alla Russia e alla Cina e tale iniziativa verrà affiancata dalla creazione di una società operativa afghana per la gestione del commercio ferroviario regionale, che sarà presto introdotta in Kazakistan.

Il Vice Primo Ministro kazako ha poi espresso la disponibilità del suo Paese a sostenere l’estensione dell’infrastruttura Internet all’Afghanistan a prezzi accessibili, il che potrebbe tradursi in un accesso alla Rete più conveniente per il Paese.

La delegazione kazaka ha quindi confermato la volontà di rilasciare visti ai commercianti afghani, di avviare voli diretti tra i due Paesi, di rafforzare la cooperazione bancaria e di collaborare su iniziative nei settori della sanità, dell’istruzione, dei trasporti e del commercio bilaterale.

In seguito alla visita in Afghanistan di una delegazione pakistana di alto livello, sono aumentate le speranze di un maggiore impegno anche tra Kabul e Islamabad; la promessa è di prendere misure serie per rispettare gli impegni, in particolare per quanto riguarda la risoluzione della questione dei rifugiati e l’affronto delle loro lamentele per la difficile situazione al confine tra i due Paesi.

Tuttavia, l’aspetto più interessante riguarda la parallela collaborazione avviata nel settore dei trasporti: la costruzione della ferrovia trans-afghana, che dovrebbe collegare l’Asia Centrale con i porti del Mare Arabico, è prevista per il 2025, con un costo stimato di quasi 5 miliardi di dollari (Islamabad lo valuta superiore agli 8 miliardi). Questo progetto, che coinvolge Uzbekistan, Afghanistan e Pakistan, è un importante corridoio logistico che dovrebbe facilitare il commercio e il trasporto di merci (circa 20 milioni di tonnellate all’anno) tra diverse regioni, perché dovrebbe migliorare le connessioni tra l’Unione Europea, la Russia, l’Asia Centrale, il Pakistan, l’India e il Sud-Est asiatico. Anche organizzazioni internazionali e istituzioni finanziarie hanno espresso la loro disponibilità a sostenerlo, ragion per cui la stessa U.E. si è affrettata ad intensificare il proprio partenariato strategico con i Paesi dell’Asia centrale, riconoscendo il formato ormai multipolare delle attuali relazioni internazionali.

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