di Giulio Chinappi
Situata nell’Oceano Atlantico meridionale, Tristan da Cunha è la terra abitata più isolata al mondo, dove storia, paesaggi vulcanici straordinari e un sistema politico su misura si fondono armoniosamente, offrendo un esempio unico di resilienza e speranza per le comunità remote.
FONTE ARTICOLO: https://giuliochinappi.wordpress.com/2025/03/17/tristan-da-cunha-unoasi-nel-cuore-delloceano-atlantico/
Tristan da Cunha è da sempre avvolta da un’aura di mistero e solitudine, essendo riconosciuta come la terra emersa più isolata al mondo, essendo situata a 2.172 dall’altra isola più vicina, Sant’Elena, e che, vista l’assenza di un’aeroporto, può essere raggiunta solo dopo cinque/sei giorni di navigazione. Situata nell’Oceano Atlantico meridionale, infatti, questa piccola isola rappresenta un microcosmo unico, dove storia, natura e dinamiche politiche si intrecciano in un contesto di isolamento estremo. In questo articolo esploreremo le radici storiche dell’isola, la sua geografia affascinante e il sistema politico che, nonostante le sfide legate alla distanza, riesce a governare una comunità coesa e resiliente.
Breve storia di Tristan da Cunha
La storia di Tristan da Cunha inizia nel XVI secolo, quando i navigatori europei iniziarono a solcare le rotte dell’Atlantico meridionale. Si narra che l’isola fu avvistata per la prima volta nel 1506, anche se le prime mappe ufficiali e le descrizioni dettagliate compaiono solo nei secoli successivi. La posizione remota e l’ostilità del mare che la circonda fecero sì che l’isola restasse un segreto ben custodito per molto tempo, fino a quando le grandi potenze coloniali non iniziarono a riconoscerne il valore strategico.
Nel corso del XIX secolo, Tristan da Cunha divenne parte integrante dell’Impero Britannico. La necessità di avere avamposti in posizioni strategiche portò alla creazione di insediamenti e strutture amministrative sull’isola. La sua posizione, seppur remota, venne sfruttata come tappa di rifornimento per le navi che attraversavano gli oceani. L’isola offriva rifugio e ristoro in un’epoca in cui le traversate erano lunghe e pericolose. Con il passare del tempo, una piccola comunità iniziò a prendere forma, dando vita a tradizioni e a una cultura che, pur essendo fortemente influenzata dalla presenza britannica, ha saputo sviluppare peculiarità proprie.
Come spesso accade nei piccoli insediamenti, Tristan da Cunha ha vissuto periodi di crisi: eruzioni vulcaniche, tempeste violente e isolamento prolungato hanno segnato la vita quotidiana degli abitanti. Tuttavia, proprio queste difficoltà hanno contribuito a rafforzare il senso di comunità. Le esperienze condivise di isolamento e la resilienza di una popolazione che ha saputo trarre forza dalle avversità hanno trasformato l’isola in un esempio di coesione sociale e determinazione. Negli ultimi decenni, nonostante il mondo esterno continui a evolversi rapidamente, Tristan da Cunha ha mantenuto intatte molte delle sue tradizioni, diventando oggetto di studi antropologici e interessi turistici per coloro che desiderano visitare un luogo dove il tempo sembra essersi fermato.
La geografia di Tristan da Cunha
In realtà, quello di Tristan da Cunha è un arcipelago che comprende l’eponima isola principale, di soli 98 km², che risulta anche essere l’unica abitata, e da una serie di isole disabitate, come l’isola Inaccessibile, le Isole Nightingale e l’isola Gough. L’unico centro abitato ha il nome ufficiale di Edimburgo dei Sette Mari.
Tristan da Cunha si distingue per il suo ambiente naturale incontaminato, caratterizzato da paesaggi mozzafiato e una biodiversità che merita attenzione. L’isola, di origine vulcanica, si erge in mezzo a un vasto oceano, con scogliere a picco sul mare e terreni aspri che raccontano la storia geologica di ere passate. Le coste frastagliate e le acque profonde costituiscono non solo un habitat ideale per specie marine rare, ma anche un elemento chiave della sua identità paesaggistica.
Il clima di Tristan da Cunha è tipicamente oceanico, segnato da temperature miti durante tutto l’anno e da frequenti cambiamenti meteorologici. Le nuvole che spesso avvolgono l’isola contribuiscono a creare un’atmosfera quasi fiabesca, in cui la luce del sole fa capolino solo per pochi istanti, accentuando il senso di isolamento e mistero. Le condizioni ambientali, pur rendendo la vita quotidiana più impegnativa, hanno forgiato una popolazione abituata a convivere in armonia con la natura e a sfruttarne le risorse in modo sostenibile.
L’ecosistema dell’isola è ricco di specie endemiche che non si trovano in nessun’altra parte del mondo. La flora locale, composta da arbusti resistenti e piante che hanno saputo adattarsi alle condizioni di scarsità d’acqua e nutrienti, offre uno spettacolo naturale di grande interesse per botanici e naturalisti. Allo stesso modo, la fauna marina e terrestre di Tristan da Cunha rappresenta un patrimonio ecologico di inestimabile valore. La presenza di uccelli marini, foche e altre specie autoctone rende l’isola un laboratorio vivente per lo studio dell’evoluzione e dell’adattamento degli organismi in ambienti estremi.
Il sistema politico di Tristan da Cunha
Nonostante le dimensioni ridotte e l’isolamento geografico, Tristan da Cunha, abitata da appena 234 abitanti secondo i dati del 2023, ha sviluppato un sistema politico ben definito, che garantisce il funzionamento della comunità in modo democratico e partecipativo. L’isola è amministrata come parte di un territorio britannico d’oltremare, ma gode di una notevole autonomia nella gestione degli affari interni. Il governo locale è strutturato attorno a un Consiglio Isolano (Island Council) composto da dodici membri, che rappresenta il fulcro decisionale della comunità.
Il Consiglio Isolano è formato da:
- L’Amministratore, che funge da Presidente del Consiglio.
- Tre membri nominati, scelti per le loro competenze e capacità di rappresentare gli interessi collettivi.
- Otto membri eletti, scelti a suffragio popolare, i quali rappresentano direttamente la volontà degli abitanti.
Questo assetto garantisce un equilibrio tra rappresentanza politica e capacità amministrativa, consentendo al Consiglio di affrontare con decisione le sfide legate alla gestione di un territorio così peculiare.
Un ulteriore elemento distintivo del sistema politico di Tristan da Cunha è il ruolo del Chief Islander. Questa carica, che ha un’importanza simbolica e pratica, viene eletta separatamente e ha il compito di guidare la comunità in collaborazione con il Consiglio Isolano. La particolarità di questa elezione risiede nel fatto che il candidato deve essere, contemporaneamente, eletto anche come membro del Consiglio, in modo da garantire un collegamento diretto tra la leadership simbolica e quella istituzionale.
Il sistema elettorale adottato per il Consiglio Isolano è basato sul metodo del “plurality-at-large voting”. Questo significa che ogni elettore ha la possibilità di votare per più candidati, e quelli che ricevono il maggior numero di voti vengono eletti. Inoltre, nella legge locale è previsto che almeno uno degli otto membri eletti sia una donna. Se, al termine del scrutinio, non risultasse la presenza di candidate femminili tra gli otto candidati con più voti, verrà automaticamente eletta la candidato donna che ha ottenuto il punteggio più alto. Qualora non si presentassero candidate donne, inoltre, si terrà un’elezione supplementare esclusivamente riservata alle candidate di sesso femminile.
Le elezioni del 5 marzo 2025
Lo scorso 5 marzo, si è svolta la nuova tornata elettorale a Tristan da Cunha, un evento che ha visto la partecipazione attiva di una comunità di circa 200 elettori registrati, con un tasso di affluenza pari all’83%. Queste elezioni hanno interessato sia l’elezione degli otto membri del Consiglio Isolano che quella del Chief Islander.
La carica di Chief Islander è stata oggetto di una competizione serrata e rappresenta il simbolo della leadership della comunità. I candidati in corsa erano:
- Ian Lavarello, che ha ottenuto 91 voti, corrispondenti al 56,17% dei voti validi, ottenendo dunque il prestigioso incarico.
- James Glass, che ha raccolto 43 voti, pari al 26,54% del totale.
- Lorraine Repetto, con 28 voti, il 17,28%.
Per quanto riguarda il Consiglio Isolano, gli otto eletti sono: Simon Glass: 96 voti (59,26%); Ian Lavarello: 92 voti (56,79%); Larry Swain: 85 voti (52,47%); Iris Green: 78 voti (48,15%); Rodney Green: 74 voti (45,68%); Steve Swain: 71 voti (43,83%); Lorraine Repetto: 69 voti (42,59%); Randall Repetto: 66 voti (40,74%).
Tristan da Cunha, con la sua storia affascinante e la sua geografia spettacolare, rappresenta un esempio unico di comunità che, pur trovandosi in uno degli angoli più remoti del pianeta, ha saputo costruire un sistema politico solido e partecipativo. La sua evoluzione storica, scandita da eventi naturali e sociali che hanno forgiato una forte identità collettiva, testimonia come il contatto quotidiano con l’isolamento possa trasformarsi in un’opportunità per sviluppare una governance basata sul dialogo, la resilienza e l’innovazione.
In definitiva, Tristan da Cunha si conferma un microcosmo in cui la storia, la geografia e la politica si fondono per dare vita a una narrazione ricca di significato e di speranza. Un luogo dove ogni voto, ogni scelta e ogni decisione contribuisce a scrivere il futuro di una comunità che, pur essendo isolata, è in continua evoluzione e aperta al dialogo con il mondo intero.
Il CeSE-M sui social