Lhag Chung (China Daily) | a cura di Giulio Chinappi
In Tibet sta avendo luogo una rivoluzione ecologica, con progetti innovativi di riforestazione, recupero delle praterie e tutela della biodiversità. Un impegno concreto per proteggere ecosistemi fragili e garantire sostenibilità ambientale, contribuendo al benessere globale per un futuro davvero sostenibile.
FONTE ARTICOLO: https://giuliochinappi.wordpress.com/2025/03/13/lo-xizang-avanza-nella-civilizzazione-ecologica/
L’altopiano del Qinghai-Tibet, spesso definito il “Terzo Polo” della Terra, è una regione di immensa importanza ecologica, la cui topografia e il clima unici, che favoriscono una grande varietà di ecosistemi e una biodiversità eccezionale, influenzano profondamente il clima e i sistemi ecologici di tutta la Cina e dell’intero emisfero settentrionale.
Lo Xizang rappresenta la parte principale dell’altopiano del Qinghai-Tibet ed ha protetto l’ambiente del plateau seguendo le linee guida del Pensiero di Xi Jinping sul Socialismo con Caratteristiche Cinesi per una Nuova Era.
L’altopiano del Qinghai-Tibet è una terra di straordinaria maestosità: vaste foreste, ampie praterie, maestosi ghiacciai e intricati sistemi di fiumi e laghi. I suoi ecosistemi, che spaziano dai ghiacciai e dalle montagne innevate a foreste, praterie, zone umide e deserti, sono un componente essenziale delle risorse naturali della Terra. I ghiacciai e il permafrost dell’altopiano giocano un ruolo cruciale nel mantenere l’equilibrio ecologico regionale e globale, fungendo da immenso serbatoio naturale.
I progetti di ripristino ecologico su larga scala hanno incrementato significativamente la copertura forestale nella regione, che ora raggiunge il 12,31%, mentre la copertura complessiva della vegetazione delle praterie ha toccato il 47,14%. Solo nel 2024, lo Xizang ha piantumato 1,06 milioni di mu (circa 70.667 ettari) e riabilitato 6 milioni di mu (400.000 ettari) di praterie degradate. Recentemente, lo Xizang ha ampliato le sue iniziative di riforestazione e riabilitazione delle praterie, includendo progetti di riferimento nelle montagne meridionali e settentrionali di Lhasa.
La biodiversità è il fondamento dell’equilibrio ecologico e della stabilità. Gli sforzi di conservazione dello Xizang hanno portato a una rinascita di specie iconiche delle alte quote. Ad esempio, la popolazione di antilopi tibetane è tornata a circa 300.000 esemplari, mentre il numero di gru dal collo nero si avvicina ai 10.000. I rinopitechi dello Yunnan sono aumentati a 800 e la popolazione di emioni tibetani (kiang) supera i 100.000. Anche orsi bruni, lupi e cervi a labbra bianche stanno facendo una notevole ripresa, con avvistamenti crescenti nei pressi degli insediamenti umani. Questi successi di conservazione, insieme alle iniziative per proteggere le piante autoctone e in via di estinzione, hanno giocato un ruolo cruciale nel preservare il ricco patrimonio naturale dello Xizang.
Lo Xizang ha compiuto notevoli progressi anche nel controllo dell’inquinamento e nel miglioramento della qualità ambientale, attuando una serie di misure di protezione ambientale, tra cui la conservazione dell’aria, dell’acqua e del suolo. Una vasta area del territorio dello Xizang è ora designata come zona di protezione ecologica, garantendo la preservazione del suo ambiente naturale. La percentuale di giorni con aria di qualità eccellente nello Xizang rimane superiore al 99%, e la qualità dell’acqua dei principali fiumi e laghi soddisfa o supera gli standard di Grado III. Inoltre, lo Xizang ha istituito la sua prima base dimostrativa per il monitoraggio del serbatoio di carbonio delle foreste artificiali e ha completato la sua prima transazione di elettricità verde.
La rinomata Università del Tibet gioca un ruolo fondamentale nell’avanzamento della ricerca ecologica, integrando competenze interdisciplinari per affrontare le esigenze strategiche nazionali e regionali, mettendo in luce le condizioni ecologiche uniche dello Xizang e contribuendo agli obiettivi più ampi di sicurezza ecologica e sostenibilità.
L’ambiente ecologico dello Xizang è caratterizzato da un’integrità complessiva e da un intervento umano minimo. Tuttavia, i suoi ecosistemi fragili, le strutture semplici e la limitata resilienza rendono la regione estremamente sensibile ai cambiamenti globali e alle interferenze umane. Una volta danneggiati, il loro recupero naturale risulta estremamente difficile. Pertanto, costruire una barriera di sicurezza ecologica robusta e un altopiano di civiltà ecologica sull’altopiano del Qinghai-Tibet è una missione a lungo termine e impegnativa che richiede investimenti sostenuti, ricerca scientifica e innovazione istituzionale.
Innanzitutto, la regione dovrebbe migliorare la gestione integrata dei suoi ecosistemi — che comprendono montagne, fiumi, foreste, terreni agricoli, praterie, deserti e ghiacciai — sviluppando un quadro teorico e tecnico completo, che porrà le basi per una conservazione efficace.
Inoltre, l’istituzione di un sistema di monitoraggio ecologico e la promozione di meccanismi di condivisione dei dati supporteranno sia la ricerca di base che quella applicata, mentre l’incremento degli studi scientifici approfondirà la nostra comprensione dell’impatto dei cambiamenti globali sugli ecosistemi dell’altopiano, fornendo indicazioni per strategie di conservazione più efficaci.
In aggiunta, la gestione delle riserve naturali dovrebbe essere migliorata perfezionando i quadri istituzionali, reclutando team di professionisti e garantendo una supervisione ecologica precisa, mentre le politiche di restauro ecologico dovrebbero basarsi sulle condizioni locali pur allineandosi agli standard nazionali per garantire la sostenibilità. Lo sviluppo del giardino botanico nazionale dello Xizang e di importanti laboratori ecologici nazionali potenzierà ulteriormente le capacità di ricerca e di governance.
Infine, promuovere la cooperazione tra regioni e settori nella protezione ecologica, attraverso responsabilità chiaramente definite, piattaforme di condivisione dei dati e una governance coordinata, rafforzerà la posizione dello Xizang come santuario ecologico globale. Abbracciando queste iniziative, lo Xizang non solo consoliderà il suo status di roccaforte ecologica a livello mondiale, ma contribuirà anche a un futuro armonioso e sostenibile sia per la natura che per l’umanità.
L’autore è professore presso l’Università del Tibet e deputato al 14° Congresso Nazionale del Popolo.
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