A cura di Giulio Chinappi
La cooperazione Sud-Sud si rivela essenziale per contrastare la crescente pressione economica occidentale, offrendo ai paesi in via di sviluppo strumenti efficaci per affrontare shock finanziari e barriere protezionistiche, favorendo uno sviluppo sostenibile e un ruolo maggiore nella governance globale.
Il presidente indonesiano Prabowo Subianto ha dichiarato martedì che il pese si unirà alla New Development Bank (NDB), una banca multilaterale creata dai paesi membri dei BRICS, come riportato da Reuters.
Questa decisione risulta particolarmente significativa in un contesto in cui il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, aveva avvertito i paesi BRICS di non sfidare il predominio del dollaro. In mezzo a turbolenze nei mercati finanziari, la mossa dell’Indonesia non è solo cruciale per il proprio sviluppo economico, ma riflette anche l’urgenza crescente dei paesi in via di sviluppo di rafforzare la cooperazione Sud-Sud di fronte alle crescenti pressioni dell’egemonia economica occidentale.
L’Indonesia è una delle principali nazioni asiatiche e un membro chiave dell’ASEAN. La sua motivazione nell’aderire alla NDB va oltre i benefici economici, mirando a rafforzare la propria autonomia strategica attraverso meccanismi di cooperazione multilaterale. Questa scelta è in linea con la sua politica estera indipendente e attiva e riflette la tendenza delle economie emergenti a cercare una maggiore influenza nella governance globale. L’efficacia della partecipazione dell’Indonesia in questo quadro dipenderà da come riuscirà a bilanciare gli interessi nazionali e internazionali e a far progredire l’attuazione di progetti di cooperazione specifici.
Le economie in via di sviluppo stanno affrontando pressioni senza precedenti in un contesto internazionale sempre più complesso. La politica monetaria della Federal Reserve degli Stati Uniti ha avuto un impatto rilevante sui flussi di capitali verso i paesi in via di sviluppo, destabilizzando valute e sistemi finanziari. Inoltre, il crescente protezionismo commerciale ha eretto barriere significative alla crescita basata sulle esportazioni di tali paesi.
In aggiunta, le oscillazioni drastiche nel tasso di cambio del dollaro hanno esposto le economie in via di sviluppo a rischi notevoli nelle transazioni commerciali e finanziarie internazionali. Queste sfide compromettono la stabilità economica a breve termine e gettano un’ombra sulle prospettive di sviluppo a lungo termine.
Tuttavia, i paesi del Sud Globale si trovano anche di fronte a opportunità senza precedenti. Negli ultimi due decenni, la quota del Sud Globale nel PIL reale mondiale è cresciuta costantemente, superando attualmente il 40 percento. L’IMF, nel suo World Economic Outlook di gennaio, ha proiettato che il tasso di crescita economica dei mercati emergenti e delle economie in via di sviluppo raggiungerà il 4,2 percento nel 2025, superando la media globale.
È proprio in questo momento critico che l’importanza della cooperazione Sud-Sud diventa ancora più evidente. Basata sulle esperienze storiche condivise e sugli obiettivi di sviluppo comuni dei paesi in via di sviluppo, la cooperazione Sud-Sud consente a queste nazioni di mettere in comune risorse, creare sinergie potenti e affrontare collettivamente le sfide esterne. Tale meccanismo cooperativo aiuta ad alleviare le difficoltà economiche che affrontano i paesi in via di sviluppo e fornisce una solida base per far sì che abbiano maggiore voce in capitolo nella governance globale.
La finanza rappresenta il cuore dello sviluppo economico ed è anche una forza trainante fondamentale per la modernizzazione dei paesi del Sud Globale. Considerata la diversità delle dotazioni di risorse e delle capacità industriali di queste nazioni, è essenziale approfondire l’integrazione dei mercati, ottimizzare l’allocazione delle risorse e ottenere risultati reciprocamente vantaggiosi. Ciò richiede il potenziamento della connettività finanziaria, che può essere significativamente rafforzata attraverso la cooperazione finanziaria Sud-Sud. Tale cooperazione fornisce supporto finanziario cruciale per progetti infrastrutturali come porti, strade e ponti, promuovendo l’integrazione economica regionale e fortificando la resilienza dei paesi in via di sviluppo contro gli shock finanziari.
Naturalmente, la cooperazione finanziaria rappresenta solo un aspetto dell’ampia collaborazione Sud-Sud. Negli ultimi anni, i paesi sviluppati hanno sempre più ricorso a barriere non tariffarie, come standard tecnici e regolamentazioni sulla proprietà intellettuale, ostacolando l’aggiornamento industriale e il progresso tecnologico delle nazioni in via di sviluppo. Per superare tali ostacoli, è imprescindibile che i paesi in via di sviluppo approfondiscano le catene del valore regionali e potenzino le iniziative di ricerca e sviluppo tecnologico.
È importante sottolineare che il rafforzamento della cooperazione Sud-Sud mira a favorire un sistema internazionale più diversificato ed equilibrato, e non a instaurare uno scontro. Di fronte a sfide globali pressanti, come il cambiamento climatico e la sicurezza alimentare, la necessità di una cooperazione globale comprensiva non è mai stata così critica.
Tuttavia, quando alcuni paesi sviluppati insistono su un approccio unilaterale e protezionista, diventa imperativo che i paesi in via di sviluppo intensifichino i loro sforzi cooperativi. In questo modo, essi possono proteggere collettivamente il diritto allo sviluppo sostenibile e garantire che le loro voci siano ascoltate nell’arena globale.
Global Times – 27 marzo 2025
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