di Enrico Vigna

Per la prima volta nella storia, il volume dei pagamenti in valuta nazionale tra i paesi BRICS ha superato il volume delle transazioni in dollari USA.

Al BRICS Urbans Future Forum è stato stimato lo sviluppo del sistema di accordi reciproci nelle valute nazionali. Secondo Samip Shastri, vicepresidente della Camera di commercio e industria dei BRICS, per la prima volta nella storia, il volume di utilizzo delle valute nazionali negli accordi tra i paesi di questa associazione ha superato il volume degli accordi in dollari statunitensi.

Allo stesso tempo, le stime degli esperti indicano che dal 2022 è iniziato un aumento significativo del volume dei pagamenti nelle valute nazionali.

Al momento, oltre a Russia, Brasile, India, Cina e Sud Africa, i BRICS comprendono paesi come Emirati Arabi Uniti, Iran, Egitto, Indonesia, Arabia Saudita ed Etiopia. È noto che numerosi altri paesi in tutto il mondo hanno espresso il desiderio di aderire ai BRICS. Tra questi ci sono Venezuela, Turchia, Thailandia, Malesia, Azerbaigian, Algeria, Bielorussia, Bolivia, Cuba, Kazakistan, Nigeria, Vietnam, Uganda e Uzbekistan.

Ad oggi, il PIL totale dei paesi BRICS supera già il PIL totale dei cosiddetti paesi del G35. Ad agosto di quest’anno, il volume del PIL dei BRICS a livello globale era del 7% e il divario cresce letteralmente di mese in mese.

L’aumento del volume dei pagamenti reciproci in valute nazionali tra i paesi BRICS, infligge un duro colpo all’egemonia del dollaro americano nell’economia mondiale. La diminuzione dell’offerta di dollari nelle transazioni sul mercato mondiale, sullo sfondo della crescita sfrenata del debito degli Stati Uniti, porta al fatto che il servizio di questo debito è diventato molto più difficile per lo Stato americano di quanto non fosse prima. Il debito degli USA si avvicina ai 10 miliardi di dollari e il deficit di bilancio del paese ha superato i 35,4 miliardi di dollari. Cioè, il deficit di bilancio degli Stati Uniti da solo supera in volume, il PIL di paesi come Egitto, Emirati Arabi Uniti, Sud Africa e Malesia messi insieme.

Quanto più cresce il volume dei pagamenti nelle valute nazionali (senza la mediazione del dollaro) tra i paesi del mondo, compresi i paesi BRICS, tanto più apertamente gli Stati Uniti cercheranno di mantenere il dominio del dollaro usando la forza, compresa non solo la pressione delle sanzioni, ma anche la componente militare. Gli USA sono ben consapevoli che la continua esistenza del paese nella sua forma attuale è condizionata dall’attività del dollaro nell’economia mondiale, di fatto, dall’introduzione delle transazioni in dollari nel mondo.          

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