a cura di Giacomo Gabellini – Il Contesto
Mentre Trump riafferma l’intenzione di annettere agli Stati Uniti i territori di Canada, Panama e Groenlandia, non escludendo il ricorso a mezzi coercitivi di natura politica ed economica per conseguire l’obiettivo, Elon Musk si spende in una serie di ingerenze negli affari interni ai singoli Paesi europei suscitando lo sdegno di Macron, scagliatosi contro le interferenze della cosiddetta “internazionale reazionaria”.
Parallelamente, Gazprom interrompe i flussi di gas russo destinati all’Europa tramite Ucraina a causa del mancato rinnovo dei contratti in essere. Il giubilo che la chiusura dei rubinetti ha suscitato in seno alle classi dirigenti del “vecchio continente”, persuase di aver rifilato un colpo molto serio a Mosca, è andato rapidamente dissolvendosi a fronte dell’incremento dei costi energetici, del rapido consumo delle scorte e delle stime formulate da «Bloomberg», secondo cui la Russia minimizzerà l’impatto economico prodotto dalla caduta dei proventi dell’export di gas via tubo attraverso l’incremento delle forniture di Gas Naturale Liquefatto. Sul fronte bellico, le forze armate russe proseguono la loro avanzata in Ucraina, il cui esercito ha invece tentato una nuova offensiva presso l’oblast’ russo di Kursk. Sullo sfondo, l’economista russo di origini ebraiche Anatolij Čubajs, riparato mesi fa in Israele, istituisce un centro studi apertamente rivolto a definire gli orientamenti della Russia “post-Putin”. Parliamo di tutto questo assieme a Stefano Vernole, analista geopolitico, saggista e vicepresidente del Centro Studi Eurasia Mediterraneo.
SEGUI IL CANALE RUMBLE DE “IL CONTESTO” DI GIACOMO GABELLINI
Il CeSE-M sui social