Le colonie ufficiali dell’impero degli Stati Uniti

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di Giulio Chinappi

Oltre i confini dei cinquanta Stati, gli USA esercitano un controllo diretto su numerosi territori sparsi nel Pacifico e nei Caraibi. Dalle Samoa Americane a Porto Rico, queste regioni vivono una condizione unica, che solleva questioni sul loro pieno diritto di autodeterminazione.

FONTE ARTICOLO

Nella giornata di ieri, abbiamo pubblicato un articolo in cui abbiamo approfondito il caso di Porto Rico, un territorio non indipendente sotto il controllo coloniale degli Stati Uniti. Ma l’isola caraibica rappresenta tuttavia solamente uno dei territori sotto il controllo diretto dell’impero statunitense. L’impero degli Stati Uniti, infatti, non si manifesta solo attraverso il controllo militare ed economico, ma anche attraverso un insieme di territori che, pur non essendo Stati federali, ne subiscono l’influenza politica e amministrativa diretta. Sebbene beneficino di alcune tutele e di sostegni economici, il loro status solleva questioni sul loro pieno diritto di autodeterminazione e sulla rappresentanza politica all’interno del sistema statunitense.

Samoa Americane

Le Samoa Americane sono un territorio non incorporato e non organizzato degli Stati Uniti, situato nell’Oceano Pacifico meridionale. Gli abitanti, chiamati samoani americani per distinguerli dagli abitanti delle Samoa occidentali, uno Stato indipendente, non sono cittadini statunitensi ma “cittadini nazionali”, il che significa che possono vivere e lavorare negli Stati Uniti senza bisogno di un visto, ma non hanno diritto di voto nelle elezioni presidenziali. L’economia si basa principalmente sulla pesca del tonno e sulle rimesse inviate dagli emigrati.

A livello politico, le Samoa Americane si trovano sotto l’autorità di un governatore eletto in corrispondenza dell’election day statunitense, anche se quest’anno l’elezione ha richiesto un turno di ballottaggio svoltosi il 19 novembre. Ad ottenere l’investitura è stato il repubblicano Pula Nikolao Pula, che al ballottaggio ha avuto la meglio sul governatore uscente, il democratico Lemanu Peleti Mauga, con il 59,83% delle preferenze al secondo turno. La repubblicana Amata Coleman Radewagen è stata invece eletta come delegata delle Samoa Americane presso il Congresso degli Stati Uniti, una carica che tuttavia non le dà nessun diritto di voto a Washington. Le Samoa Americane sono fornite anche di una Camera dei Rappresentanti, composta da ventuno deputati, e di un Senato di diciotto seggi.

Guam

Guam è un altro territorio non incorporato degli Stati Uniti, situato anch’esso nel bel mezzo dell’Oceano Pacifico. A differenza delle Samoa Americane, gli abitanti di Guam sono considerati come cittadini statunitensi a tutti gli effetti. L’isola, strappata alla Spagna in occasione della guerra ispano-americana del 1898, è strategicamente importante per la presenza di basi militari statunitensi, il che la rende un punto cruciale per la proiezione di potenza americana nella regione dell’Asia-Pacifico. L’economia locale dipende principalmente dal turismo e dalle attività militari.

Il fatto che gli abitanti di Guam siano cittadini statunitensi fornisce loro il diritto di votare per le elezioni presidenziali, tuttavia l’isola non ha alcuna rappresentanza effettiva all’interno del Congresso federale. Come le Samoa Americane, Guam dispone unicamente di un delegato senza diritto di voto presso la Camera dei Rappresentanti, carica per la quale il repubblicano James Moylan ha ottenuto la conferma con il 52,69% delle preferenze alle ultime elezioni. Sull’isola esiste inoltre un parlamento unicamerale composto da quindici scranni.

Isole Marianne Settentrionali

Le Isole Marianne Settentrionali formano un Commonwealth in libera associazione con gli Stati Uniti. Come nel caso di Guam, anche gli abitanti di questo arcipelago dell’Oceano Pacifico sono cittadini statunitensi. Tuttavia, come in altri territori, non possono votare per il Presidente e dispongono unicamente di un rappresentante senza diritto di voto al Congresso. L’economia locale si basa sul turismo e sull’industria tessile, sebbene quest’ultima abbia subito un calo negli ultimi anni a causa di normative più rigide.

Il ruolo di delegato presso il Congresso verrà occupato nel prossimo mandato dalla repubblicana Kimberlyn King-Hinds, eletta con il 40,34%, che succederà dunque all’indipendente Gregorio Sablan in questo incarico. Le Isole Marianne dispongono inoltre di un parlamento bicamerale locale formato da venti deputati e nove senatori.

Isole Vergini Americane

Le Isole Vergini Americane sono un territorio non incorporato degli Stati Uniti situato nei Caraibi, distinte dall’arcipelago delle Isole Vergini Britanniche, che invece si trova sotto la Corona inglese. Gli abitanti sono cittadini statunitensi, ma condividono le stesse limitazioni politiche di altri territori, compresa l’impossibilità di partecipare alle elezioni presidenziali. L’economia dipende fortemente dal turismo, e le isole sono una destinazione popolare per crociere e vacanze. Inoltre, ricevono sostegno economico e infrastrutturale dal governo federale.

Le Isole Vergini Americane, come gli altri territori coloniali statunitensi, hanno il diritto di inviare un delegato senza diritto di voto presso il Congresso di Washington. Questa carica, che viene rinnovata ogni due anni, resterà appannaggio della democratica Stacey Plaskett, che ha ottenuto la conferma con il 73,39% delle preferenze. Nell’arcipelago è presente anche un organo legislativo unicamerale, composto da 15 seggi.

Porto Rico

Porto Rico è un territorio non incorporato degli Stati Uniti con status di Commonwealth. I portoricani sono cittadini statunitensi dal 1941, ma, come negli altri territori, con l’unica eccezione di Guam, non possono votare per il presidente e hanno solo un rappresentante non votante al Congresso. Da anni si discute sulla possibilità di diventare il 51° Stato degli USA, ma il dibattito rimane aperto, mentre l’economia portoricana affronta numerose sfide, inclusa una crisi del debito pubblico e una dipendenza significativa dagli aiuti federali.

Per approfondire la questione di Porto Rico consigliamo la lettura del nostro articolo

Repubblica di Palau

Il caso di Palau rappresenta una situazione a parte, visto che questo piccolo arcipelago viene considerato come uno Stato indipendente dal 1994. Tuttavia, al pari di Isole Marshall e Stati Federati di Micronesia, Palau ha firmato un Compact of Free Association con gli Stati Uniti, un accordo che di fatto li rende fortemente dipendenti da Washington. Questi paesi, pur godendo dello status di Stati sovrani, mantengono una stretta relazione con gli Stati Uniti, che si occupano della loro difesa e forniscono assistenza economica in cambio di diritti strategici militari. Tale accordo permette inoltre agli abitanti di questi Stati di vivere e lavorare negli Stati Uniti senza restrizioni.

Per quanto riguarda l’organizzazione politica, Palau è guidata da un presidente eletto ogni quattro anni, in corrispondenza delle elezioni presidenziali statunitensi. Quest’anno, il presidente in carica Surangel Whipps Jr. ha ottenuto la conferma con il 57,74% delle preferenze, un risultato che ha reso superfluo il secondo turno previsto in caso di necessità. Il potere legislativo risiede invece in un parlamento bilaterale, composto dalla Camera dei Delegati (16 seggi) e dal Senato (13 seggi).

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