Russia e Corea del Nord continuano a rafforzare i legami e la cooperazione bilaterale

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di Giulio Chinappi

Negli ultimi due anni, le relazioni tra la Federazione Russa e la Corea del Nord hanno raggiunto livelli significativi, con un’intensificazione della cooperazione in politica, economia e cultura. Gli incontri diplomatici e le visite di alto livello hanno rafforzato il partenariato strategico tra i due Paesi.

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Negli ultimi due anni, la Federazione Russa e la Repubblica Popolare Democratica di Corea (RPDC) hanno progressivamente rafforzato i propri legami bilaterali, nel tentativo di riportarli ai fasti dell’epoca sovietica. Nello scorso mese di giugno, la visita del presidente russo Vladimir Putin a Pyongyang, nel corso della quale ha incontrato anche il leader nordcoreano Kim Jong Un, ha rappresentato un importante pilastro in questo senso, monitorata e commentata dagli analisti di tutto il mondo.

A parte questa visita mediaticamente molto rilevante, i due Paesi hanno continuato ad intrattenere numerosi scambi di cooperazione in diversi settori, comprese diverse visite diplomatiche reciproche, come quella recentemente tenuta da Roman Čekušov, viceministro dell’Industria e del Commercio, recatosi a Pyongyang a fine agosto. Il rappresentante del governo moscovita ha incontrato in quest’occasione Yun Jong Ho, ministro delle Relazioni Economiche Esterne, Kim Hwa Sik, viceministro dell’Industria Chimica, Kim Tok Hun, membro del Presidium dell’Ufficio Politico del Comitato Centrale del Partito del Lavoro di Corea, e Vladimir Topecha, incaricato d’affari ad interim dell’ambasciata russa. Secondo quanto riportato dall’agenzia KCNA, i funzionari hanno discusso dello sviluppo ulteriore della cooperazione economica tra Corea del Nord e Russia in un’atmosfera cordiale e amichevole.

La questione delle relazioni tra Mosca e Pyongyang è stata affrontata anche dal presidente Putin lo scorso 9 settembre, affermando che queste sono in linea con l’obiettivo di garantire sicurezza e stabilità nella penisola coreana e nell’Asia nordorientale. Putin ha infatti inviato un telegramma di congratulazioni a Kim Jong Un in occasione del 76º anniversario della fondazione della RPDC: “Le relazioni tra i nostri paesi, basate su solide tradizioni di amicizia e buon vicinato, sono a un livello elevato – questo è stato pienamente confermato dai nostri recenti colloqui costruttivi e sostanziali a Pyongyang“, si legge nel messaggio inviato dal leader russo. “Sono certo che, con sforzi congiunti, continueremo a rafforzare gradualmente il partenariato strategico globale tra Russia e Corea del Nord“, ha sottolineato Putin. “Ciò, senza dubbio, risponde agli interessi fondamentali dei nostri popoli ed è in linea con l’obiettivo di garantire la sicurezza e la stabilità nella penisola coreana e nella regione dell’Asia nordorientale in generale“, ha aggiunto.

Anche Dmitrij Medvedev ha inviato un messaggio al leader nordcoreano, nel quale ha affermato che la RPDC continua a rafforzare la sovranità e l’indipendenza statale sotto “la pressione senza precedenti delle forze distruttive“: “Il Paese sotto la sua guida sta seguendo costantemente il percorso scelto, continuando a rafforzare la sovranità e l’indipendenza statale sotto una pressione senza precedenti da parte delle forze distruttive“, ha affermato Medvedev, rivolgendosi direttamente a Kim Jong Un. Medvedev ha anche notato che l’interazione tra Russia Unita, il partito del presidente Putin, e il Partito del Lavoro di Corea “è una componente tangibile del partenariato strategico globale tra Mosca e Pyongyang“. “Siamo grati per il sostegno alle nostre iniziative, inclusa la partecipazione al movimento anticoloniale Per la Libertà delle Nazioni, così come attraverso gli scambi tra la Giovane Guardia di Russia Unita e la Lega Socialista della Gioventù Patriottica. Sono certo che l’ulteriore intensificazione del dialogo inter-partitico a tutti i livelli sia nell’interesse fondamentale dei nostri popoli amici“, ha aggiunto l’ex presidente russo.

Il 13 settembre, ha avuto luogo un incontro tra Kim Jong Un e Sergej Šojgu, ex ministro della Difesa ed attuale segretario del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa. Secondo Šojgu, le relazioni tra i due Paesi si stanno sviluppando in modo dinamico, dal punto di vista politico, economico e culturale: “Il compagno Kim Jong Un ha affermato che, in linea con gli accordi raggiunti durante un vertice a Pyongyang a giugno, le relazioni tra i due Paesi si sono sviluppate rapidamente in vari settori, tra cui politica, economia e cultura. Ha assicurato che il governo nordcoreano continuerà ad espandere la cooperazione con la Russia nello spirito di un partenariato strategico globale“, ha riferito l’emittente radiofonica statale, Voice of Korea.

Secondo quanto riportato dalle fonti ufficiali, Kim Jong Un e Sergej Šojgu hanno scambiato opinioni su questioni internazionali e regionali, sugli sforzi per rafforzare la cooperazione, incluso l’approfondimento del dialogo strategico e la protezione degli interessi di sicurezza comuni. Secondo quanto riportato dalla radio nordcoreana, le parti hanno mostrato una convergenza di opinioni sui temi trattati. A margine dell’incontro, Kim ha chiesto al massimo funzionario della sicurezza russa di trasmettere un messaggio a Putin in cui ha augurato al presidente russo buona salute e ogni successo nel suo lavoro, estendendo i suoi auguri di vittoria, prosperità e felicità al popolo russo.

Nelle stesse ore, il ministero degli Esteri nordcoreano ha anche diffuso un messaggio sulla questione ucraina, dimostrando il sostegno di Pyongyang nei confronti di Mosca anche in quest’ambito. La dichiarazione è stata fatta in risposta alle osservazioni del segretario di Stato degli Stati Uniti Antony Blinken, che, secondo quanto riferito dalla KCNA, “ha calunniato senza fondamento la cooperazione basata su reciproco beneficio e uguaglianza tra la Federazione Russa e altri Stati sovrani, commettendo una provocazione politica definendola una ‘minaccia’ per l’Europa“. “Il segretario di Stato degli Stati Uniti sta cercando di ingannare la comunità internazionale, trasformando il nero in bianco, ma tale tentativo non può né coprire né negare il fatto che gli Stati Uniti sono la causa principale dello scoppio della crisi ucraina, della sua prosecuzione e dell’instabilità della situazione in Europa“, si legge ancora nel comunicato.

Il ministero degli Esteri nordcoreano ha espresso rammarico per il fatto che Blinken “abbia calunniato Stati sovrani indipendenti distorcendo l’essenza della situazione ucraina“. Secondo il punto di vista nordcoreano, gli Stati Uniti hanno esposto la loro “sinistra intenzione di esagerare la ‘crisi di sicurezza’ dei Paesi europei e di attribuire la colpa della situazione attuale in Ucraina a una terza parte, per consolidare ulteriormente i suoi seguaci nel fronte anti-russo“, come si legge nella dichiarazione. Secondo la diplomazia nordcoreana, “sono proprio gli Stati Uniti che hanno causato la crisi ucraina incitando l’avanzata sconsiderata della NATO verso est, ignorando i legittimi interessi di sicurezza della Russia e la sua integrità territoriale, con il folle sogno di stabilire una supremazia unipolare“.

La crisi ucraina non sarà mai un’opportunità per ravvivare la posizione indebolita degli Stati Uniti, e il popolo russo certamente e trionfalmente raggiungerà il suo giusto obiettivo“, afferma ancora la dichiarazione. “Continueremo, come sempre, a sostenere invariabilmente la giusta causa del popolo russo che si sforza di difendere la sovranità e costruire un mondo giusto e multipolare, contrastando la politica egemonica e le pratiche autoritarie degli imperialisti“.

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