Comunicato congiunto contro l’escalation bellica in Ucraina

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Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Popolare Cinese

I ministri degli Affari esteri e i rappresentanti senior di un gruppo di Paesi del Sud del mondo si sono incontrati a margine del dibattito generale della 79a sessione dell’Assemblea generale, il 27 settembre 2024. Al termine della riunione, Algeria, Bolivia, Brasile, Cina, Colombia, Egitto, Indonesia, Kazakistan, Kenya, Messico, Sudafrica, Turchia e Zambia hanno rilasciato il seguente comunicato congiunto.

1. Siamo profondamente preoccupati per le ostilità in corso in Ucraina e per i rischi di un’ulteriore escalation. Siamo preoccupati per i rischi e le crisi derivanti da questo conflitto che ha causato ripercussioni che hanno colpito molti Paesi, compresi quelli del Sud del mondo.


2. Invitiamo a sostenere gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite, rispettando la sovranità e l’integrità territoriale degli Stati, rispettando le legittime preoccupazioni degli Stati e tenendo in considerazione la necessità di sostenere i principi di pace, sicurezza e prosperità.


3. Sottolineiamo l’importanza di soluzioni pacifiche per tutti i conflitti internazionali, continuando a promuovere lo spirito di solidarietà e partenariato tra le nazioni, come sottolineato dai principi di Bandung, tra gli altri.


4. Chiediamo il sostegno per una soluzione completa e duratura da parte delle parti in conflitto attraverso una diplomazia inclusiva e mezzi politici basati sulla Carta delle Nazioni Unite. Incoraggiamo tutte le parti a creare le condizioni per tale soluzione. Prendiamo atto delle “intese comuni in sei punti” tra Cina e Brasile sulla risoluzione politica della crisi ucraina (A/78/972) e altre iniziative a tal fine.


5. Invitiamo le parti in conflitto a osservare i principi per la de-escalation e a sottolineare l’importanza di non espandere il campo di battaglia e non intensificare i combattimenti.


6. Chiediamo una maggiore assistenza umanitaria e protezione dei civili, comprese donne e bambini. Le infrastrutture civili, comprese le strutture nucleari pacifiche e altre strutture energetiche, non dovrebbero essere obiettivi di operazioni militari. Sosteniamo gli sforzi di mediazione per lo scambio di prigionieri di guerra (POW) tra le parti in conflitto.


7. Invitiamo ad astenersi dall’uso o dalla minaccia di armi di distruzione di massa, in particolare armi nucleari e armi chimiche e biologiche. Devono essere fatti tutti gli sforzi per prevenire la proliferazione nucleare ed evitare una guerra nucleare. Tutte le parti devono rispettare le leggi e gli accordi internazionali pertinenti e prevenire risolutamente gli incidenti nucleari provocati dall’uomo.


8. Chiediamo sforzi per migliorare la cooperazione internazionale in materia di energia, valuta, finanza, commercio, sicurezza alimentare e sicurezza delle infrastrutture critiche, per proteggere la stabilità delle catene industriali e di fornitura globali.


9. Accettiamo di continuare l’impegno e le consultazioni a diversi livelli e con tutte le parti. Decidiamo di incaricare i nostri rappresentanti permanenti presso le Nazioni Unite di formare un gruppo di “amici per la pace” al fine di promuovere intese comuni per supportare gli sforzi globali per il raggiungimento di una pace duratura.

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