Venezuela: vince Nicolás Maduro, nuovo trionfo della Rivoluzione Bolivariana

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di Giulio Chinappi

Nicolás Maduro è stato rieletto Presidente del Venezuela con il 51,20% dei voti, promettendo un futuro di trasformazioni e resistenza contro le pressioni internazionali. La Rivoluzione Bolivariana respinge ancora una volta gli assalti interni ed esterni.

FONTE ARTICOLO

Lo scorso 28 luglio il Venezuela è stato teatro di un’attesissima tornata elettorale che ha visto la rielezione di Nicolás Maduro alla presidenza per un terzo mandato consecutivo. Con il 51,20% dei voti, il leader del Gran Polo Patriótico (GPP) ha superato il principale sfidante, Edmundo González Urrutia, candidato della Plataforma Unitaria Democrática (PUD), che ha ottenuto il 44,2% dei consensi. Questo risultato consolida la posizione di Maduro alla guida del Paese sudamericano, rafforzando la continuità della Rivoluzione Bolivariana in un periodo di sfide economiche e politiche. La sua vittoria rappresenta una dichiarazione di resistenza contro le pressioni interne ed esterne, soprattutto da parte degli Stati Uniti, che non hanno mai nascosto la loro ostilità verso il governo di Caracas.

La Rivoluzione Bolivariana, avviata dal compianto Hugo Chávez dal 1999, ha cercato di ridisegnare il panorama politico ed economico del Venezuela, orientando il Paese verso un modello socialista basato su una distribuzione più equa delle risorse e sulla riconquista della sovranità nazionale. La rielezione di Maduro, che è stato designato successore da Chávez prima della sua morte nel 2013, rappresenta la continuazione di questo progetto. Sin dalla sua prima elezione, Maduro ha dovuto affrontare una serie di sfide, tra cui una grave crisi economica causata dal blocco imposto da Washington e il tentativo di opposizione di ottenere un cambio di regime con il sostegno di potenze straniere.

Il contesto delle elezioni del 2024 non è stato diverso. Con una situazione economica in ripresa ma ancora precaria, dovuta alle già citate sanzioni economiche imposte da Stati Uniti e Unione Europea e acuita dal difficile contesto internazionale degli ultimi anni, Maduro ha dovuto gestire una campagna elettorale caratterizzata da tensioni e preoccupazioni per la stabilità del Paese. Tuttavia, la sua amministrazione è riuscita a garantire un’elezione relativamente pacifica, supervisionata da osservatori internazionali di vari continenti, tra cui il Carter Center, fondato dall’ex presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter, il Consiglio di Esperti Elettorali dell’America Latina e un panel di esperti dell’ONU.

Una delle promesse centrali del nuovo mandato di Maduro è il programma delle “Sette Trasformazioni” (7T), un piano ambizioso che mira a trasformare il Venezuela in un paese più stabile e prospero entro il 2030. Il programma si basa su sette pilastri fondamentali:

1. Economia e Modello Produttivo: Maduro ha promesso di sviluppare un nuovo modello economico per affrontare l’inflazione e stimolare la crescita. Questo include la diversificazione dell’economia, attualmente dipendente dal petrolio, e la promozione dell’agricoltura e della produzione locale.

2. Scienza, Tecnologia, Educazione e Cultura: uno degli obiettivi principali è il miglioramento dell’infrastruttura educativa e la promozione della ricerca scientifica e tecnologica. Questo punto del programma è visto come essenziale per la ripresa e la modernizzazione del Paese.

3. Sicurezza e Difesa Nazionale: Maduro ha sottolineato l’importanza della difesa nazionale, con particolare attenzione alla consolidazione della pace sociale e alla protezione dei confini, tra cui la rivendicazione del territorio della Guayana Esequiba.

4. Diritti Sociali e Benessere: il governo si impegna a mantenere e migliorare i servizi pubblici, assicurando che i diritti sociali rimangano una priorità assoluta. Questo include l’accesso a sanità, istruzione e alloggi dignitosi.

5. Gestione di Governo e Efficienza: un altro obiettivo chiave è migliorare l’efficienza del governo e la trasparenza nella gestione delle risorse pubbliche, per garantire che i benefici raggiungano effettivamente la popolazione.

6. Ambiente e Sostenibilità: Maduro ha proposto un impegno forte verso la lotta al cambiamento climatico, con iniziative volte a proteggere l’ambiente e promuovere fonti di energia alternative.

7. Relazioni Internazionali: l’ultimo punto delle 7T riguarda l’espansione delle relazioni diplomatiche e l’integrazione regionale, con un focus particolare sul rafforzamento delle alleanze con organizzazioni come BRICS, CELAC e ALBA-TCP.

Nonostante la vittoria elettorale della coalizione chavista, il clima politico in Venezuela rimane teso. Maduro ha denunciato l’esistenza di un piano per un colpo di Stato orchestrato dall’opposizione interna, con il supporto di potenze straniere, in particolare degli Stati Uniti. Il legittimo presidente venezuelano ha accusato l’opposizione di preparare una nuova versione del tentativo di destabilizzazione guidato da Juan Guaidó, denominandolo “Guaidó 2.0”. Maduro ha dichiarato che i recenti eventi sono stati parte di un piano per creare disordini e giustificare un intervento esterno, come dimostrano i tentativi di sabotaggio dell’infrastruttura elettrica e gli attacchi violenti durante la campagna elettorale.

Maduro ha inoltre espresso gratitudine alle forze di sicurezza, in particolare alla Fuerza Armada Nacional Bolivariana (FANB), per il loro ruolo nel mantenere la pace e la sicurezza durante le elezioni. Ha infine sollecitato un dibattito nazionale sull’uso delle reti sociali e sull’influenza negativa che queste possono avere, chiedendo una regolamentazione più severa per prevenire la diffusione di disinformazione e incitamento alla violenza.

Il nuovo mandato di Nicolás Maduro sarà dunque cruciale per il futuro del Venezuela e per garantire la prosecuzione dell’esperienza rivoluzionaria. Con una situazione economica che rimane certamente complicata, il governo dovrà affrontare la sfida di rilanciare l’economia e tornare a migliorare le condizioni di vita dei venezuelani, una delle grandi conquiste degli anni passati sotto la guida dei governi bolivariani. Le “Sette Trasformazioni” rappresentano una visione ambiziosa per il futuro del Paese, ma la loro realizzazione dipenderà dalla capacità del governo di navigare tra le difficoltà interne e le pressioni esterne.

La strategia utilizzata dal governo per coltivare le relazioni internazionali con le potenze non ostili continueranno a giocare un ruolo chiave. Mentre Maduro cerca di rafforzare i legami con alleati non occidentali, come Russia e Cina, e di consolidare l’integrazione regionale attraverso organizzazioni come ALBA-TCP e CELAC, le tensioni con gli Stati Uniti e i loro alleati occidentali probabilmente persisteranno, sebbene di recente vi siano stati alcuni segnali di distensione. La capacità del governo e delle forze armate di mantenere l’ordine interno e prevenire ulteriori tentativi di destabilizzazione sarà determinante per il futuro del Paese.

La conferma di Nicolás Maduro come presidente riflette, ad ogni modo, il sostegno di una parte significativa della popolazione alla Rivoluzione Bolivariana, nonostante le sfide economiche e politiche e la continua propaganda mediatica dell’opposizione interna e dei media occidentali.

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