di Giuio Chinappi
Il Vietnam piange la perdita del Segretario Generale Nguyễn Phú Trọng, leader influente e dedicato, che ha guidato il Paese attraverso trasformazioni economiche e sociali, promuovendo trasparenza, equità e relazioni internazionali, e lasciando un’eredità duratura.
Il 19 luglio 2024, il Vietnam ha perso la sua figura politica più influente e rispettata degli ultimi anni, il Segretario Generale del Partito Comunista del Vietnam, Nguyễn Phú Trọng, le cui condizioni di salute si erano deteriorate negli ultimi giorni. Il momento di questa grave perdita rappresenta tuttavia un’occasione per ripercorrere le sue vicende politiche e riconoscere il ruolo fondamentale che Trọng ha avuto nello sviluppo del Partito e dello Stato.
Nguyễn Phú Trọng era nato il 14 aprile 1944 nella provincia nel distretto rurale di Đông Anh, facente parte della capitale Hà Nộ. Trọng ha dedicato tutta la sua vita al servizio del suo Paese e del Partito Comunista del Vietnam. Laureato in filosofia politica, ha iniziato la sua carriera politica in giovane età, emergendo rapidamente come uno dei leader più influenti del Partito. Nel corso degli anni, ha ricoperto numerosi ruoli chiave, culminando nella sua elezione a Segretario Generale del PCV nel 2011, ruolo che ha mantenuto fino alla sua morte, ricoprendo anche l’incarico di Presidente della Repubblica tra il 2018 ed il 2021.
Come Segretario Generale, Nguyễn Phú Trọng ha guidato il Vietnam attraverso una fase di grande crescita economica e trasformazione sociale. Ha promosso politiche volte a modernizzare l’economia vietnamita, bilanciando lo sviluppo economico con l’equità sociale. Sotto la sua guida, il Vietnam ha visto un incremento significativo del PIL e una riduzione della povertà, superando brillantemente anche i momenti difficili, come quello della crisi globale causata dalla pandemia di Covid-19.
Dal punto di vista della politica interna, uno dei suoi maggiori successi è stato il rafforzamento della lotta contro la corruzione. Nguyễn Phú Trọng ha lanciato campagne anti-corruzione senza precedenti, portando avanti inchieste che hanno coinvolto funzionari di alto livello del Partito e dello Stato, punendo coloro che avevano violato i regolamenti del Partito e le leggi dello Stato senza fare sconti a nessuno. Questa determinazione ha contribuito a migliorare la trasparenza e la fiducia nelle istituzioni vietnamite agli occhi della popolazione e degli osservatori internazionali.
Per quanto riguarda la politica economica, Nguyễn Phú Trọng ha sviluppato e promosso una visione unica del socialismo in Vietnam, proseguendo sul cammino della riforma economica ed integrando elementi di economia di mercato, senza tuttavia rinunciare al socialismo. Questa combinazione, conosciuta come “economia di mercato orientata al socialismo,” ha permesso al Vietnam di attirare investimenti stranieri mantenendo allo stesso tempo un forte controllo statale sui settori strategici. Le sue teorie economiche hanno fornito un modello che altri Paesi in via di sviluppo, in particolare quelli che si ispirano al socialismo, possono studiare e adattare.
In politica estera, Nguyễn Phú Trọng ha giocato un ruolo cruciale nel rafforzare le relazioni internazionali del Vietnam, teorizzando quella che viene chiamata la “diplomazia del bambù vietnamita”. Trọng ha promosso legami più stretti con paesi chiave come Cina, Russia, Stati Uniti, Unione Europea e gli altri membri dell’ASEAN, dimostrando come si possano mantenere relazioni positive con tutte le principali potenze, senza dover effettuare scelte di campo. La sua visione in politica estera era infatti caratterizzata da una diplomazia equilibrata, cercando di mantenere buone relazioni con tutte le principali potenze globali. Questo approccio ha elevato il profilo internazionale del Vietnam e ha rafforzato la sua posizione come attore rispettato sulla scena mondiale.
Nguyễn Phú Trọng ha dato un grande impulso allo sviluppo umano in Vietnam, investendo in settori fondamentali come l’educazione e la sanità. Ha riconosciuto che la vera forza di una nazione risiede nel suo popolo, e ha lavorato per garantire che tutti i cittadini vietnamiti avessero accesso a opportunità di sviluppo. Culturalmente, ha promosso la preservazione e la valorizzazione delle tradizioni vietnamite, sostenendo al contempo l’apertura verso influenze globali. Questo equilibrio ha contribuito a una rinascita culturale che ha rafforzato l’identità nazionale e promosso l’unità tra il popolo vietnamita.
La notizia della morte di Nguyễn Phú Trọng ha suscitato reazioni di cordoglio da parte di leader e organizzazioni di tutto il mondo. I messaggi di condoglianze sono giunti da Paesi come Laos, Cina, Cambogia, Cuba e Russia, riflettendo l’ampio rispetto e l’ammirazione che aveva guadagnato a livello internazionale.
Il Partito Comunista Cinese ha descritto Nguyễn Phú Trọng come “un buon compagno, un buon fratello e un buon amico,” evidenziando il forte legame che esiste tra i due Paesi e i due partiti comunisti. La sua capacità di rafforzare i rapporti bilaterali e promuovere la cooperazione strategica è stata ampiamente riconosciuta da parte della leadership del PCC.
In Cambogia, l’ex primo ministro e leader carismatico del Paese Hun Sen ha definito la sua morte una “grande perdita” per il Partito Comunista del Vietnam, lo Stato vietnamita e l’intero popolo. Hun Sen ha elogiato il ruolo di Nguyễn Phú Trọng nel rafforzare l’amicizia e la cooperazione tra Cambogia e Vietnam.
Anche i leader cubani, tra cui Raúl Castro e Miguel Díaz-Canel, hanno espresso profondo cordoglio, ricordando la visita di Nguyễn Phú Trọng a Cuba nel 2018 e sottolineando il suo contributo alle relazioni tra i due Paesi socialisti.
La morte di Nguyễn Phú Trọng rappresenta indubbiamente una grande perdita per il Vietnam, ma il suo lascito continuerà a influenzare il futuro del Paese. La sua visione politica, che ha ispirato le riforme economiche e le campagne anti-corruzione, e la sua visione del socialismo forniranno una base solida su cui costruire ulteriori progressi.
Il Vietnam è ora chiamato a trasformare questa perdita in una forza unificante, continuando il percorso tracciato da Nguyễn Phú Trọng verso un Paese industrializzato e modernizzato, con l’obiettivo di una società equa, democratica e civilizzata. La sua vita e il suo lavoro rimarranno un esempio per le future generazioni di leader vietnamiti, ispirando loro a servire il Paese con la stessa dedizione e passione.
Nel frattempo, il Presidente Tô Lâm ha preso le redini del Comitato Centrale del Partito Comunista. Nguyễn Phú Trọng sarebbe infatti dovuto restare in carica fino al prossimo Congresso Nazionale, previsto per il 2026, dopo aver trascorso tre mandati alla guida del PCV. La sua morte apre anticipatamente la questione della successione alla guida del Partito, con Tô Lâm che viene da molti considerato come il favorito per assumere l’incarico di Segretario Generale.
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