Cambogia: le elezioni locali si risolvono in un nuovo plebiscito per il Partito Popolare

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di Giulio Chinappi

Le elezioni locali in Cambogia del 26 maggio hanno visto il Partito Popolare Cambogiano, guidato dal Primo Ministro Hun Manet e da suo padre Hun Sen, ottenere un nuovo plebiscito in tutto il Paese.

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Le elezioni per i consigli locali a livello provinciale, municipale e distrettuale in Cambogia hanno avuto luogo lo scorso 26 maggio, segnando la quarta tornata elettorale di questo tipo nella storia del Paese. Tuttavia, il verdetto si e trasformato come prevedibile in un nuovo plebiscito per il partito di governo, il Partito Popolare Cambogiano (Kanakpak Pracheachon Kâmpuchéa), che fa capo al Primo Ministro Hun Manet e soprattutto a suo padre Hun Sencapo del governo per quasi quarant’anni ed attuale presidente del Senato.

Il Partito Popolare Cambogiano rappresenta l’erede del vecchio Partito Rivoluzionario del Popolo Kampucheano, era il partito unico della Repubblica Popolare di Kampuchea. Nel 1991, proprio su iniziativa di Hun Sen, venne tuttavia abbandonato il marxismo-leninismo, con la conseguente adozione di una forma di conservatorismo nazionalista e di liberismo in materia economica. Inoltre, Hun Sen decise di aprire al multipartitismo, pur conservando invariata la struttura capillare del partito sul territorio nazionale, situazione che gli ha permesso di vincere tutte le elezioni degli ultimi trent’anni tranne una. Infine, Hun Sen favorì anche la restaurazione della monarchia a partire dal 1993, portando alla riconciliazione con la principale forza di opposizione, il partito monarchico del FUNCINPEC (acronimo del francese Front Uni National pour un Cambodge Indépendant, Neutre, Pacifique Et Coopératif).

Proprio grazie a questa riconciliazione, nel 1993 i monarchici vinsero le elezioni, infliggendo, come detto, l’unica sconfitta elettorale all’allora primo ministro Hun Sen, che dovette momentaneamente cedere la guida del governo Norodom Ranariddh, figlio del re Norodom Sihanouk. Hun Sen si accontentò di occupare l’incarico di vice primo ministro, stringendo un’insolita alleanza di governo tra monarchici ed ex comunisti, ma l’alleanza venne presto rotta dallo stesso Hun Sen, che dal 1998 ha potuto governare ininterrottamente con la maggioranza assoluta fino all’estate del 2023, quando ha ceduto la guida del governo a suo figlio Hun Manet.

Tornando alle recenti elezioni locali, queste si sono svolte in un’atmosfera pacifica e ordinata, secondo quanto riferito dalle fonti ufficiali cambogiane. Som Sorida, membro del Comitato Elettorale Nazionale, ha condiviso una valutazione positiva della campagna elettorale durante una riunione di valutazione tenutasi il 24 maggio, l’ultimo giorno della campagna. I cinque partiti politici partecipanti hanno organizzato le loro attività elettorali secondo quanto previsto dalle leggi, sebbene i mezzi finanziari e organizzativi del Partito Popolare Cambogiano abbiano conferito a quest’ultimo un indubbio vantaggio.

Secondo il Comitato Elettorale Nazionale, 11.622 elettori registrati erano attesi alle urne presso 209 seggi elettorali in tutto il Paese. Quasi la totalità dei votanti registrati ha partecipato alle elezioni, con un’affluenza del 99,79%, equivalente a 11.598 votanti. Il Partito Popolare Cambogiano, come anticipato, ha ottenuto una schiacciante vittoria su tutti i fronti, ottenendo 559 seggi complessivi nelle principali città, comprendenti la capitale Phnom Penh e i capoluoghi di provincia, come Battambang e Siem Reap. Il numero totale di seggi nei consigli distrettuali ottenuti dal partito di governo a livello nazionale è invece di 3.641, un numero superiore rispetto ai 3.484 delle precedenti elezioni.

Nella capitale Phnom Penh, in particolare, il Partito Popolare Cambogiano ha ottenuto 813 voti su 893, con gli altri 80 che sono andati tutti alla lista del Khmer Will Party (KWP), una coalizione di partiti contrari a Hun Sen e al governo del Partito Popolare. Il KWP si sta infatti affermando come la principale forza di opposizione in Cambogia, dopo che il FUNCINPEC è uscito fortemente indebolito da una serie di scissioni e dissidi interni. Questo verdetto conferma infatti i risultati delle elezioni per il Senato, tenutesi nello scorso mese di marzo, quando il KWP aveva conquistato gli unici tre seggi non assegnati al Partito Popolare Cambogiano. Il FUNCINPEC è stato scavalcato anche dal Partito del Potere Nazionale, che si è classificato terzo nei risultati complessivi, mentre il vecchio partito monarchico ha eletto solamente due consiglieri nella provincia di Kampong Thom. Infine, il quinto partito presente, il Partito Nazionale Unito Khmer, figlio di una delle scissioni del FUNCINPEC, ha chiuso al quinto posto, eleggendo un solo consigliere nella provincia di Banteay Meanchey.

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