di Andrea Garbo
Nell’ambito geopolitico del sud-est asiatico, le Maldive sono il perno dell’equilibrio strategico dell’Oceano Indiano. Conosciute in Europa come un paradiso turistico, con le sue spiagge bianche e acque cristalline, le Maldive, sono collocate sulle importanti rotte marittime che collegano la Cina al Golfo Persico, area da cui il gigante asiatico importa una gran parte dei combustibili fossili necessari alla sua industria manifatturiera.
Quando a Gennaio del 2023, a seguito della sua elezione a presidente delle Maldive Mohamed Muizzu ha scelto come sua prima visita ufficiale la Repubblica Popolare a scapito dell’India, ha interrotto una tradizione rispettata da tutti i suoi predecessori (eletti democraticamente). Questo gesto, apparentemente simbolico è un segno evidente delle tensioni e della lotta di influenza tra i due giganti asiatici nell’Oceano Indiano. Negli ultimi anni le Maldive hanno oscillato tra i due paesi assecondando ora l’uno e ora l’altro a seconda di chi dei due offrisse un cachet più alto.
A Malé, isola e capitale del piccolo stato insulare, due ponti simboleggiano la presenza economica di India e Cina. Da un lato troviamo il China – Maldives Friendship Bridge (il ponte dell’amicizia Cina – Maldive), al lato opposto dell’isola, accanto all’Indira Gandhi Memorial Hospital si può invece percorrere il ponte indiano.
Muizzu è stato eletto nel 2023 impostando la sua campagna elettorale sullo slogan India Out; la sua elezione è un chiaro passo indietro per l’influenza indiana sull’isola. A seguito di un deterioramento dei rapporti tra i due paesi è stato chiesto dalle Maldive il ritiro di tutto il personale militare indiano dalle isole.
La campagna di Muizzu anti-indiana è stata supportata da elementi islamisti che si pongono in aperta contrapposizione alla India hindu promossa da Modi. Al deterioramento delle relazioni tra i due paesi si aggiungono numerosi scambi verbali; per esempio, alcuni nazionalisti indiani hanno chiesto il boicottaggio delle Maldive come destinazione turistica a seguito di dichiarazioni sull’India e sul primo ministro Narendra Modi, definito un “clown”, “terrorista” e “marionetta di Israele”, da parte di tre viceministri del governo di Muizzu, ritenute denigratorie. Almeno una compagnia di viaggi indiana ha sospeso le prenotazioni per le Maldive dopo la controversia e sui social è comparsa una campagna social “#ExploreIndianIslands”. Sebbene i viceministri siano stati sospesi e il ministro degli esteri malese sia intervenuto a riguardo per scusarsi, questo è solo uno dei possibili esempi di come i rapporti indiano-maldivani stiano deteriorando.
Le recenti tensioni contrastano profondamente con i rapporti storicamente amichevoli tra i due paesi. Il legame tra le Maldive e l’India ha una storia lunga, che risale prima dell’indipendenza maldivense nel 1965. Durante la guerra fredda, gli indiani hanno giocato un ruolo significativo nella difesa e nello sviluppo delle Maldive. Un esempio evidente di questa cooperazione è stato l’intervento militare del 1988 durante un tentato colpo di stato nel paese insulare. Un gruppo di mercenari delle Maldive e dello Sri Lanka, sostenuti da un uomo d’affari delle Maldive di nome Abdullah Luthufi, ha cercato di rovesciare il governo del presidente Maumoon Abdul Gayoom. Il colpo di stato è stato prontamente contrastato dal Servizio di Sicurezza Nazionale delle Maldive fedele a Gayoom, ma la situazione è rimasta tesa.
Il presidente Gayoom ha chiesto assistenza all’India vicina, temendo che il tentativo di colpo di stato potesse destabilizzare il paese. In risposta, l’India ha lanciato l’Operazione Cactus, un intervento militare che ha coinvolto la Forza Aerea e la Marina indiane. Le forze indiane si sono rapidamente dispiegate nelle Maldive, assicurando la città capitale di Malé e neutralizzando il tentativo di colpo di stato. L’Operazione Cactus è stata un successo e il governo del presidente Gayoom è stato ripristinato al potere. L’intervento indiano rapido e deciso è spesso considerato un momento cruciale nel mantenere la stabilità nelle Maldive e nel garantire la sicurezza nell’Oceano Indiano.
L’ultima di queste fluttuazioni ha portato le Maldive ad avvicinarsi alla Cina. Negli ultimi anni, la Cina ha difatti intensificato i suoi sforzi per aumentare la sua influenza nell’area dell’Oceano Indiano, comprese le Maldive. I progetti come la Vie della Seta e il supporto attraverso le banche di sviluppo l’hanno resa un attore importante nella regione. La recente firma di un patto di difesa con la Cina ha sollevato preoccupazioni riguardo alla crescente presenza militare cinese nell’area. Il patto prevede la fornitura di armi non letali allo stato insulare e l’addestramento di personale militare maldivense da parte dell’esercito cinese. La fornitura di armi e l’addestramento sono, secondo il trattato, fornite gratuitamente, è però evidente che il prezzo da pagare è un aumento dell’influenza cinese sull’isola. Un segno tangibile di questa crescente influenza è stato segnato dall’arrivo di una nave da guerra cinese attraccata nel porto di Malé poco dopo l’elezione di Muizzu, segnando un chiaro cambio di rotta rispetto al precedente allineamento con l’India.
Sicuramente nella contesa Sino-Indiana sulle Maldive gioca anche un fattore di distanza. In generale un paese relativamente debole come le Maldive cercherà di evitare stretti rapporti con un vicino molto più potente e popoloso, in questo caso l’India. Il rischio di essere inglobati e assorbiti è molto più alto rispetto a quello che si corre a favorire invece una potenza lontana migliaia di chilometri, in questo caso la Cina. La distanza è però un’arma a doppio taglio, se la Cina può contare su una metaforica carota per portare dalla sua parte le Maldive, costruendo infrastrutture e incentivando il commercio internazionale, l’India può invece contare anche sul bastone.
La posizione strategica delle Maldive le ha rese storicamente rilevanti dal punto di vista economico. Situate lungo importanti rotte commerciali che collegano il Medio Oriente ai mercati dell’Asia orientale, queste isole hanno giocato un ruolo cruciale nel facilitare il commercio tra queste regioni. La predominanza della religione islamica tra la popolazione maldiviana riflette una lunga connessione storica con il Medio Oriente e il mondo musulmano.
Attualmente, le Maldive si trovano al di sopra di rotte petrolifere fondamentali, attraverso le quali il petrolio proveniente dai paesi del Golfo Persico raggiunge la Cina. Circa la metà dell’import di petrolio della Cina e un terzo del suo fabbisogno provengono proprio dal Medio Oriente. Questa dipendenza costituisce una vulnerabilità per la Cina, che sta cercando soluzioni alternative.
Una delle risposte strategiche della Cina a questa vulnerabilità è lo sviluppo del corridoio Cina-Pakistan. Questo corridoio offre un percorso alternativo che bypassa lo stretto di Malacca, riducendo così il rischio legato alla vulnerabilità delle rotte commerciali tradizionali. Inoltre, questo progetto riduce la dipendenza cinese dalle vie di transito controllate dagli Stati Uniti e dai suoi alleati regionali.
L’importanza delle Maldive nel contesto delle rotte petrolifere e della strategia di sicurezza energetica della Cina evidenzia il ruolo cruciale che queste isole giocano nell’equilibrio geopolitico dell’Oceano Indiano. La loro posizione geografica centrale le rende una piattaforma di rilevanza strategica per gli interessi economici e di sicurezza dei paesi coinvolti nella regione.
In conclusione, le recenti tensioni tra le Maldive e l’India segnalano un cambiamento significativo nei rapporti regionali. L’inclinazione delle Maldive verso la Cina riflette una nuova dinamica geopolitica nell’Oceano Indiano. Tuttavia, l’India rimane un attore importante nella regione, con la capacità di influenzare le relazioni attraverso mezzi diplomatici ed economici. Il futuro delle relazioni tra questi attori chiave rimane incerto, ma è chiaro che le Maldive continueranno a essere un punto cruciale nell’equilibrio geopolitico dell’area.
SITOGRAFIA
https://www.nytimes.com/2024/03/05/world/asia/maldives-china-india.html
https://www.dw.com/en/maldives-signs-defense-deal-with-china-amid-rift-with-india/a-68440100
https://www.washingtonpost.com/world/2024/01/15/india-maldives-china-troops/ https://www.nytimes.com/2023/10/11/business/china-oil-saudi-arabia-iran.html
Il CeSE-M sui social