di Giulio Chinappi
Le elezioni legislative e locali del 25 febbraio in Bielorussia si sono svolte senza incidenti. Il Presidente Aljaksandr Lukašėnka ha a sua volta espresso il proprio voto ed ha risposto alle domande dei giornalisti.
Al contrario di quanto accaduto nel 2020, le elezioni legislative e locali organizzate in Bielorussia domenica 25 febbraio si sono svolte senza particolari intoppi, ed hanno fatto registrare la partecipazione di circa tre quarti degli aventi diritto (73,09%). Anche il Presidente Aljaksandr Lukašėnka ha esercitato il proprio diritto di voto attivo, e nella stessa occasione ha commentato l’evento elettorale rispondendo alle domande dei giornalisti.
“Ho votato sulla base della professionalità e della dedizione. Ci attende un periodo difficile. Nel Parlamento abbiamo bisogno di persone professionali, affidabili e dedite al popolo bielorusso“, ha dichiarato il capo dello Stato. Lukašėnka ha sottolineato l’importanza dell’evento per via del crescente ruolo del Parlamento di Minsk, l’Assemblea Nazionale, come previsto dalla recente riforma costituzionale: “Il ruolo del Parlamento aumenterà. Ogni mese, ogni anno. Stiamo già trasferendo alcune competenze al Parlamento e ad altre autorità. È in corso una certa ristrutturazione, avviene un cambio generazionale“, ha affermato.
Il Presidente ha sottolineato la natura aperta e onesta delle elezioni bielorusse. “Dirò sinceramente: in nessuna parte del mondo le elezioni sono così aperte e oneste come in Bielorussia. Questa è una vera festa per noi. È sempre stato così“, ha detto Lukašėnka, aggiungendo che “non abbiamo bisogno di guerre, né conflitti. Abbiamo bisogno di una vita pacifica. Faremo di tutto per questo“.
Il leader bielorusso ha poi ricordato che non c’è bisogno di tenere il potere con la forza e senza il consenso popolare. “Nessuno cederà questo potere a nessuno. Tutto deve basarsi sulla fiducia del popolo nelle autorità. Credo che oggi la maggioranza della popolazione nel nostro Paese abbia fiducia nelle autorità. Anche se c’è una certa critica. Ma questa è una cosa normale“, ha aggiunto.
Il Presidente ha affrontato anche le critiche occidentali sulle elezioni bielorusse e ha parlato dei pericoli che si celano dietro la formula della “democrazia” occidentale, citando l’esempio dell’Ucraina. “Guardate cosa ha ottenuto l’Ucraina. Questo Paese è diventato super ‘democratico’. Quelle teste pazze, specialmente gli europei, dicono che l’Ucraina è una vera democrazia. Avete bisogno di una democrazia come quella in Ucraina? Noi no“, ha detto il capo di Stato.
Ancora una volta, Lukašėnka ha sottolineato che il popolo bielorusso non ha bisogno di conflitti o instabilità. “Abbiamo bisogno di concentrarci sui nostri obiettivi, sui nostri interessi, essere sinceri e perseguire una politica di giustizia“, ha aggiunto il Presidente.
Rispondendo a domande sulla possibilità della sua ricandidatura alle prossime elezioni presidenziali, Lukašėnka ha affermato che se la situazione diventerà più difficile, sarà più probabile che si ricandidi. “Più difficile diventa la situazione, più attivamente lavoreranno per scuotere la nostra società e voi. Nessun Presidente responsabile abbandonerà il suo popolo che lo ha seguito in battaglia, questo è molto importante per me, credetemi“, ha dichiarato. Ha quindi aggiunto che è troppo presto per dire qualcosa di definitivo e che reagirà ai cambiamenti nella società e alla situazione politica nel Paese prima delle elezioni.
Quando gli è stato chiesto perché la Bielorussia ha deciso di non invitare gli osservatori dell’OSCE per monitorare le elezioni, Lukašėnka ha dichiarato che la Bielorussia non ha rifiutato alcuna richiesta di monitoraggio e che avrebbe considerato positivamente una richiesta da parte dell’OSCE. Ha citato esperienze passate in cui gli osservatori dell’OSCE hanno presentato rapporti preconfezionati e ha sottolineato che la presenza dell’OSCE alle elezioni precedenti non ha portato a nulla di costruttivo. Tuttavia, le elezioni sono state monitorate da altri osservatori internazionali che ne hanno testimoniato il regolare svolgimento.
Parlando anche dell’opposizione filo-occidentale auto-esiliata, Lukašėnka ha sottolineato che l’obiettivo finale dell’opposizione auto-esiliata è sempre lo stesso: un colpo di Stato e la presa del potere. Gli episodi del 2020, tuttavia, hanno dimostrato come gli oppositori filo-occidentali abbiano un seguito limitato in Bielorussia, il cui governo collabora strettamente con la Russia per prevedere gli scenari futuri e contrastare le minacce alla stabilità del Paese.
A proposito delle relazioni con Mosca, Lukašėnka ha affermato che Bielorussia e Russia devono rimanere Stati sovrani e indipendenti, ma non ha del tutto escluso la possibilità di una riunificazione graduale e pacifica. Al momento, infatti, Russia e Bielorussia restano due Paesi indipendenti che tuttavia collaborano strettamente all’interno dello Stato dell’Unione, che da molti viene visto come un esperimento volto a capire la fattibilità di una riunificazione.
Infine, il Presidente bielorusso ha sottolineato che la relazione privilegiata che Minsk intrattiene con Mosca non significa che la Bielorussia non voglia avere relazioni costruttive anche con altri Paesi. Ha infatti sottolineato che la Bielorussia è interessata a mantenere buone relazioni con tutti i Paesi e che è pronta a dialogare su qualsiasi questione, come dimostra la sua partecipazione ai colloqui internazionali su tutte le questioni di maggiore importanza, compresa la sicurezza globale.
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