Storica visita del Presidente delle Maldive Mohamed Muizzu in Cina

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di Giulio Chinappi

Il Presidente delle Maldive, Mohamed Muizzu, sta intraprendendo la sua prima visita di Stato in Cina dall’8 al 12 gennaio, suscitando l’attenzione internazionale e il monitoraggio dell’India.

FONTE ARTICOLO

Il nuovo Presidente delle MaldiveMohamed Muizzu, sta effettuando in questi giorni la sua prima visita di Stato in Cina, con grandi aspettative di rafforzare la cooperazione pragmatica tra le due nazioni, in particolare nell’ambito dell’Iniziativa Belt and Road. Mentre l’India segue attentamente questa visita, gli analisti cinesi hanno esortato a evitare una mentalità da guerra fredda quando si valutano le collaborazioni di Pechino con i Paesi dell’Asia meridionale.

Su invito del Presidente cinese Xi Jinping, il Presidente Muizzu sta infatti visitando la Cina dall’8 al 12 gennaio, un evento di grande rilevanza che si inserisce nel contesto della rivalità tra Pechino e Nuova Delhi per l’influenza sulla regione dell’Asia meridionale. Nello scorso mese di ottobre, Muizzu, considerato come il candidato filo-cinese, aveva sconfitto alle presidenziali il capo di Stato uscente Ibrahim Mohamed Solih, filo-indiano. Ora, Muizzu ha rotto con la tradizione dei leader maldiviani di effettuare la prima visita ufficiale in India, recandosi prima a Pechino, e diventando inoltre il primo capo di Stato straniero a visitare la Cina nel 2024.

Secondo il programma presentato dal portatoce del Ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin, il Presidente Xi terrà una cerimonia di benvenuto e un banchetto in onore del visitatore, e i due capi di Stato terranno colloqui ufficiali, parteciperanno alla firma di documenti di cooperazione e si incontreranno anche con il Premier cinese Li Qiang e con Zhao Leji, presidente del Comitato permanente del Congresso Nazionale del Popolo.

Wang ha sottolineato che, negli ultimi 10 anni, i rapporti tra Cina e Maldive si sono approfonditi, ottenendo risultati significativi nella costruzione congiunta dell’Iniziativa Belt and Road e nella cooperazione pratica in vari settori. L’amicizia tradizionale tra i due Paesi continua a svilupparsi in questa direzione: “Attualmente, i rapporti tra Cina e Maldive si trovano in un nuovo punto di partenza storico. Credo che attraverso questa visita, i due capi di Stato pianificheranno strategie per lo sviluppo dei rapporti Cina-Maldive e spingeranno le relazioni bilaterali a un nuovo livello“, ha dichiarato Wang.

Questa visita in Cina sottolinea la volontà di Muizzu di rafforzare la cooperazione pratica con la Cina, in particolare allineando la strategia di sviluppo nazionale delle Maldive con l’Iniziativa Belt and Road, ha dichiarato Qian Feng, direttore del dipartimento di ricerca presso l’Istituto di Strategia Nazionale dell’Università Tsinghua, intervistato dal Global Times venerdì scorso.

In quanto ex ministro dell’Edilizia e delle Infrastrutture e ex sindaco della città di Malé, Muizzu ha visto i significativi cambiamenti apportati dai progetti dell’Iniziativa Belt and Road ai residenti locali nelle Maldive. È sia un partecipante che un sostenitore di una cooperazione più concreta tra i due Paesi, ha sottolineato Qian, aggiungendo che, durante la visita di Muizzu, è prevista la firma di documenti sull’economia, sugli scambi tra persone e sul cambiamento climatico.

Mentre i media cinesi hanno esaltato la visita del leader maldiviano, i media indiani hanno a loro volta monitorato attentamente le informazioni sul viaggio di Muizzu in Cina, anche prima dell’annuncio formale da parte della Cina venerdì, notando, come detto in precedenza, che sarà il primo Presidente democraticamente eletto delle Maldive a visitare la Cina prima dell’India. Infatti, dal momento dell’introduzione della democrazia multipartitica nel 2008, tutti i Presidenti delle Maldive ha scelto l’India come prima destinazione dopo l’assunzione della carica, rendendo significativa la decisione di Muizzu di sfidare questa “tradizione”.

Dopo le elezioni presidenziali nelle Maldive, alcuni media occidentali e indiani hanno dipinto la vittoria di Muizzu come “un duro colpo per l’India“. Qian ha notato che gli Stati Uniti e l’Occidente sono interessati a vedere una rivalità tra India e Cina, poiché una situazione di tensione tra le due potenze asiatiche potrebbe fornire loro ulteriori opportunità per ottenere vantaggi geopolitici, andando anche a creare una frattura tra due dei principali protagonisti dei BRICS.

Secondo Qian, invece, è fondamentale comprendere che la politica estera di Muizzu non dovrebbe essere vista come “pro-Cina” o favorevole a una nazione specifica, poiché la sua posizione amichevole nei confronti della Cina si basa sugli effettivi successi della collaborazione bilaterale. Molti media indiani e occidentali hanno etichettato Muizzu come un presidente “pro-Cina”, ma chiunque venga eletto presidente delle Maldive serve gli interessi del Paese, e le Maldive non si piegheranno né all’India né alla Cina, secondo quanto dichiarato da Long Xingchun, professore presso la Scuola di Relazioni Internazionali dell’Università delle Scienze Internazionali di Sichuan, al Global Times. “Essendo un piccolo Paese, le Maldive sperano di collaborare con l’India, la Cina e tutti gli altri Paesi del mondo“, ha detto Long.

Tuttavia, l’India considera l’Asia Meridionale come la sua propria di influenza, e mostra poca considerazione per la sovranità di alcuni paesi. Seguendo questa linea, la politica indiana nella regione sembra piuttosto volta ad escludere altri Paesi, specialmente la Cina, dallo sviluppo di relazioni amichevoli e cooperative con le Maldive, secondo quanto dichiarato da Long. Secondo gli analisti cinesi, l’India si considera come leader regionale, ed imposta le sue relazioni con i Paesi limitrofi seguendo questa linea.

Inoltre, alcune forze all’interno dell’India vedono ancora lo sviluppo delle relazioni della Cina con paesi come le Maldive e con gli altri Paesi dell’Asia meridionale come un “gioco a somma zero” tra Cina e India. Credono che la cooperazione rafforzata della Cina con altri Paesi nel “cortile di casa” dell’India rappresenti la perdita dell’influenza tradizionale dell’India, ma questa mentalità da guerra fredda dovrebbe essere superata e mette in evidenza la ristrettezza di vedute di alcuni politici e media indiani.

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