Con il vertice tenutosi a Bruxelles lo scorso luglio tra l’Unione Europea e la CELAC (Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici), sono stati rilanciati i rapporti e le relazioni tra le due aree. L’ultimo incontro tra le parti risaliva a circa otto anni fa, un lungo periodo di stallo che ha reso necessaria la programmazione di un nuovo summit per aggiornare i legami al contesto attuale e riallacciare – al fine di rafforzare – le relazioni.
Storicamente, l’Unione Europea e l’America Latina hanno legami importanti che risalgono alla storia coloniale, con i principali contatti che si sono sviluppati con Spagna e Portogallo, le potenze marittime europee che si erano divise i domini sudamericani. Inoltre, vi sono legami storici più recenti legati ai flussi migratori di fine Ottocento e Novecento, tra cui il forte legame dell’Italia con molti paesi dell’America Latina, come ad esempio l’Argentina o il Brasile.
Il vertice del 17-18 luglio ha evidenziato la volontà dei due blocchi di ampliare i legami, intensificando sia i rapporti bilaterali già esistenti – l’Unione Europea ha stipulato circa 47 accordi con i vari paesi dell’America Latina e dei Caraibi – sia creando nuove strategie di cooperazione intra-regionale, con i paesi latinoamericani che chiedono sempre più l’adozione di accordi paritari ed equi, privi di asimmetrie e vantaggiosi per entrambe le parti in una logica di win-win diplomacy.
Per entrambi i blocchi questo processo è importante poiché l’America Latina è da sempre una regione ricca di risorse naturali e, con l’attuale crisi climatica, rappresenta un terreno favorevole per lo sviluppo di tecnologie legate allo sfruttamento delle risorse energetiche rinnovabili.
Tuttavia, l’America Latina non vuole essere vista solo come fornitrice di materie prime, ma, anzi, vuole proporsi come una regione vitale, attiva, industrializzata e capace di fornire prodotti finiti che possano entrare nel mercato globale. I paesi dell’America Latina cercano maggiore autonomia dalla dipendenza data dalle materie prime, cercando di evitare il ripetersi della “Decade perdida” degli anni ’80, durante la quale molti paesi della regione hanno affrontato profonde crisi economiche a causa del crollo dei prezzi delle materie prime nel decennio precedente. In quel periodo, molti governi per rispondere alla crisi sono stati costretti a implementare misure di austerità per pagare i debiti esteri, ma spesso queste misure hanno avuto effetti negativi sulla società e sulla stabilità politica.
Secondo Mario Cimoli, Segretario Esecutivo della Commissione economica per l’America Latina e i Caraibi (ECLAC), l’Europa deve proporre un nuovo modello di cooperazione in grado di affrontare le nuove sfide globali, data la serie di cambiamenti internazionali recenti. Durante il convegno “Europa – America Latina e Caraibi: alleanza strategica e Global Gateway. Un’opportunità per l’Italia?”, organizzato dal CESPI il 18 ottobre 2023, è emerso che la cooperazione tra i due blocchi non dovrebbe limitarsi all’aspetto economico, ma l’Europa dovrebbe svolgere un ruolo cruciale nell’accompagnare l’America Latina nella cosiddetta tripla transizione (sociale, ambientale ed economica).
Antonella Cavallari, Segretaria Generale dell’IILA (Organizzazione Internazionale Italo-Latino Americana), ha sottolineato che questo non implica abbandonare la cooperazione tradizionale, che resta uno strumento essenziale, ma piuttosto impegnarsi nella creazione di una cooperazione nuova che coinvolga sia il settore privato che quello pubblico. In questo contesto, un possibile “nuovo approccio” potrebbe essere implementato attraverso progetti come il Global Gateway.
Il Global Gateway consiste in una serie di contributi finanziari dell’Unione Europea volti ridurre il divario globale negli investimenti a livello mondiale e si allinea all’impegno assunto dai leader del G7 nel giugno del 2021 di avviare una partnership infrastrutturale di alto livello, guidata da valori e trasparenza al fine di soddisfare le esigenze e le richieste globali di sviluppo infrastrutturale.
Il Global Gateway si pone, anche, pienamente in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e i suoi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, così come con l’Accordo di Parigi e intende rappresentare una iniziativa strategica su scala globale cui l’Unione europea ha riservato e previsto investimenti per 300 miliardi di euro (2021-2027) dedicati a finalizzare progetti atti a promuovere lo sviluppo sostenibile, tenendo conto delle esigenze dei paesi partner e aspirando a generare benefici per le comunità locali.
Ursula von der Leyen ha dichiarato che “Sosterremo investimenti intelligenti in infrastrutture di qualità, rispettando le più rigorose norme sociali e ambientali, in linea con i valori e le norme dell’UE. La strategia Global Gateway fungerà per l’Europa da fonte d’ispirazione nella costruzione di connessioni più resilienti con il mondo“.
Nonostante il Global Gateway non sia specificamente dedicato all’America Latina, la regione beneficerà di 45 miliardi di euro. Attraverso questi finanziamenti, decisi in vari incontri con i governi di ciascun paese e diverse imprese private, si svilupperanno progetti volti a promuovere, ottimizzare e rendere più efficienti i processi produttivi in America Latina, in differenti settori. Questo approccio mira a potenziare la capacità industriale e produttiva della regione, promuovendo miglioramenti tecnologici nel massimo rispetto dell’ambiente e sfruttando fonti di energia rinnovabile.
È significativo notare che il Global Gateway rappresenta un pacchetto di investimenti allineato all’impegno assunto dai leader del G7 nel giugno 2021 per avviare un partenariato infrastrutturale trasparente, basato su valori elevati, per rispondere alle esigenze globali di sviluppo. Inoltre, il Global Gateway è completamente in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e con i suoi obiettivi di sviluppo sostenibile, rispettando l’accordo di Parigi, come affermato dalla Commissione Europea.
Recentemente si è svolto a Bruxelles il Global Gateway Forum, che ha rappresentato un’occasione senza precedenti per riunire gli esponenti governativi dell’Unione Europea e di tutto il mondo, insieme a influenti attori del settore privato, della società civile, leader di pensiero, istituzioni finanziarie e organizzazioni internazionali. L’obiettivo è stato quello di promuovere gli investimenti globali in infrastrutture trasformative, sia fisiche che non fisiche, al fine di raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs), legati alla sfera economica, sociale ma soprattutto ambientale. Infatti, l’Unione Europea già dal 2015 è impegnata nella transizione ecologica, promuovendo un’economia che cresca in modo equo e inclusivo, garantendo prosperità a lungo termine senza esaurire le risorse o generare disuguaglianze e povertà estreme.
Durante il forum, sono stati compiuti notevoli progressi nelle relazioni tra l’Unione Europea e l’America latina, in generale, e il Messico, in particolare; nell’occasione è stato istituito un meccanismo coordinato per semplificare e rendere più spontaneo il processo d’azione al fine di completare l’agenda del Global Gateway non solo in Messico ma anche in altre parti del continente.
Il Messico è considerato un partner fondamentale e geostrategico da un’ Unione Europea che mira a rafforzare i legami con la regione e ad avere un’influenza significativa nella definizione dell’ordine mondiale post-COVID, cercando soluzioni allineate e sostenibili per le persone, il pianeta, la prosperità e la pace.
Tra i principali punti in agenda troviamo in primo luogo la sanità con il Messico che, infatti, ricoprirà il ruolo di leader regionale nell’attuazione del piano sanitario dell’America Latina e dei Caraibi. Nelle intenzioni europee, con il supporto ulteriore dell’Unione Europea, c’è la volontà di migliorare notevolmente l’efficienza del Sistema Normativo Messicano dei Medicinali e dei Vaccini arrivando a fornire grandi quantità di medicinali, vaccini e dispositivi sanitari a livello regionale.
La finanza verde e sostenibile sarà un ulteriore attività su cui si concentreranno i due blocchi, attraverso prodotti innovativi ed in linea con la politica ambientale. A tal proposito è previsto il supporto allo sviluppo sostenibile attraverso progetti come il Piano Sonora, in cui l’UE e il Messico collaboreranno per lanciare un modello industriale sostenibile basato su numerose fonti rinnovabili. In particolare il Piano Sonora era stato annunciato durante i colloqui sul clima della COP27 in Egitto nel novembre del 2022, prevede la costruzione di fino a cinque parchi con pannelli solari da 1.000 MW ciascuno nello stato di Sonora, come parte di un polo elettrico su scala statale che fornirà energia a nuovi impianti industriali ed esporterà elettricità all’estero. Questo contribuirà non solo allo sviluppo economico del Messico ma anche al contrasto della crisi climatica.
Infine, si presterà attenzione al miglioramento dei trasporti, valutando anche collaborazioni infrastrutturali su larga scala, come ad esempio il corridoio transoceanico.
In riferimento all’incontro con il Messico, Jutta Urpilainen, segretario europeo per la partnership internazionale, ha affermato: “Il Global Gateway Forum sottolinea l’impegno condiviso dell’UE e del Messico per un futuro sostenibile e più sano. Il Messico rappresenta un partner vitale nella nostra visione comune di costruire società democratiche che operano a beneficio delle persone e del pianeta. Con l’annuncio del Global Gateway, il meccanismo che presentiamo oggi, potremo potenziare strategicamente la capacità sanitaria, igienica e industriale, garantendo ai messicani l’accesso a vaccini e prodotti medici di alta qualità” (Commissione Europea, 26 ottobre 2023).
Il positivo andamento dell’incontro è stato ulteriormente confermato dalle parole della ministra degli esteri messicana, Alicia Bárcena: “Il Messico ha alte aspettative per il suo avvicinamento all’Europa. L’Agenda di Investimenti Globali di Global Gateway rappresenta un’enorme opportunità per le aziende europee di stabilirsi in Messico e creare un corridoio industriale latinoamericano e caraibico, con particolare attenzione a settori come conduttori e semiconduttori, tecnologie pulite, ambiente, infrastrutture e settori industriali, elettromobilità, energia rinnovabile o produzione di batterie, tematiche in cui l’Europa ha una vasta esperienza” (Commissione Europea, 26 ottobre 2023).
La convergenza tra l’Unione Europea e l’America Latina è ulteriormente evidenziata dall’incontro tra Jutta Urpilainen e il Ministro degli Esteri della Costa Rica, André Tinoco, nel contesto del Global Gateway Forum. La Costa Rica, infatti, riceverà un finanziamento di 11 milioni di dollari per realizzare progetti volti a promuovere un mondo più sostenibile e interconnesso. Tra gli obiettivi da perseguire, le priorità stabilite dalla Commissaria Europea Jutta Urpilainen includono la decarbonizzazione, la trasformazione digitale e l’innovazione, nonché il sostegno ai rifugiati e ai migranti.
La commissaria ha sottolineato che “la Strategia Global Gateway dell’Unione Europea non riguarda solo lo sviluppo delle infrastrutture. Si tratta di creare un futuro migliore nei nostri paesi partner e in Costa Rica. Questi progetti sono in linea con la nostra visione di un’Unione Europea e un Costa Rica più verdi, più connessi e economicamente potenziati. Sono una testimonianza della forza della nostra partnership e di un domani più sostenibile e prospero per i nostri partner“.
Il Ministro André Tinoco ha ribadito che “in un mondo sempre più interconnesso, la cooperazione in materia di sicurezza, la resilienza sanitaria e il trasporto sostenibile sono pilastri fondamentali. Il Costa Rica si è impegnato con l’Iniziativa Global Gateway dell’Unione Europea che rafforza la nostra partnership basata su valori e aspirazioni comuni”.
Tra i progetti specifici, si prevede l’istituzione di un progetto pilota 5G e un laboratorio di cyber intelligence e forense in collaborazione con gli Stati membri dell’UE e il settore privato. La European Investment Bank (EIB) supporterà progetti di finanza sostenibile e faciliterà la transizione verso mezzi di trasporto sostenibili, come la produzione di bus elettrici per sostenere le industrie locali e generare nuovi posti di lavoro.
L’Unione Europea promuoverà, inoltre, in Costa Rica la produzione sostenibile e l’economia blu, accelerando e ampliando il passaggio verso bio-input, incentivando la certificazione e produzione biologica, promuovendo catene di lavoro a basse emissioni di carbonio e un approccio più circolare all’agricoltura e alla pesca. Costa Rica e Francia saranno co-organizzatori della Conferenza dell’ONU sull’Oceano nel 2025. Infine, la Costa Rica, insieme al Messico, giocherà un ruolo chiave in America Latina per migliorare il sistema sanitario e diventare un fornitore di vaccini e dispositivi medici.
Tuttavia, se il Global Gateway è accolto positivamente dai paesi del CELAC, la questione dell’accordo di libero scambio tra il Mercosur e l’Unione Europea risulta più complessa. Tale accordo creerebbe un mercato tra i due attori del valore di circa 770 milioni di euro, rendendo l’Unione Europea la principale potenza con maggior presenza e vincoli nella regione, coprendo il 94% del PIL dell’America Latina, rispetto al 44% degli Stati Uniti e al 14% della Cina.
Durante il summit di Bruxelles, sono state discusse diverse questioni e divergenze sull’accordo tra le due parti. Le trattative per l’accordo sono iniziate più di vent’anni fa, raggiungendo un periodo di stallo tra il 2006 e il 2016. Solo successivamente, nel 2019, sono state riprese, gettando le basi per un “principio di accordo”. Raggiungere un’intesa è fondamentale, poiché l’Unione Europea rappresenta il maggiore investitore straniero nel Mercosur, con un patrimonio di 330 miliardi di euro nel 2020.
Nonostante l’importanza del rapporto, esportatori e potenziali investitori affrontano talvolta ostacoli nei mercati del Mercosur. L’obiettivo del nuovo accordo commerciale UE-Mercosur è quindi superare tali difficoltà, concentrandosi su aspetti cruciali come:
- Aumentare il commercio e gli investimenti bilaterali, e ridurre le barriere tariffarie e non tariffarie, in particolare per le piccole e medie imprese.
- Creare regole più stabili e prevedibili per il commercio e gli investimenti attraverso norme migliori e più incisive, ad esempio nel campo dei diritti di proprietà intellettuale (inclusi i riconoscimenti geografici), degli standard di sicurezza alimentare, della concorrenza e delle buone pratiche regolamentari.
- Promuovere valori condivisi come lo sviluppo sostenibile, rafforzando i diritti dei lavoratori, contrastando il cambiamento climatico, aumentando la protezione ambientale, incoraggiando le aziende ad agire responsabilmente e sostenendo elevati standard di sicurezza alimentare. (EU commission)
Nel 2020 sono stati delineati i pilastri del dialogo politico e della possibile relazione tra le due parti. Successivamente, il 29 marzo 2021, la Commissione Europea ha pubblicato la versione finale della Valutazione dell’Impatto sulla Sostenibilità, relativa al potenziale impatto economico, sociale, ambientale e sui diritti umani della parte commerciale dell’accordo di associazione tra l’Unione Europea e il Mercosur.
Questo documento, noto anche come Sustainability Impact Assessment (SIA), è un rapporto indipendente condotto dalla London School of Economics, finalizzato a studiare le possibili conseguenze dell’accordo tra le due parti; il SIA, infatti, consiste in una valutazione ulteriore a quelle già esistenti e si occupa di approfondire specifici argomenti legati principalmente all’impatto e alla sostenibilità ambientale ed esaminare dettagliatamente gli impatti dei vari progetti, fornendo ai negoziatori raccomandazioni concrete basate su una revisione approfondita dei progetti.
I rapporti vengono rilasciati in forma di bozza per ricevere feedback dagli stakeholder prima di essere finalizzati. Successivamente, la Commissione prepara un documento di posizione per esprimere le proprie opinioni sul rapporto finale e spiegare come le conclusioni della SIA hanno influenzato o influenzeranno i negoziati tra le parti.
Secondo il SIA, l’accordo porterebbe benefici ad entrambe le economie, sottolineando l’importanza di consolidare una partnership critica tra i due blocchi basata su valori comuni. Tuttavia, il SIA ha sollevato diverse preoccupazioni riguardo all’eventuale impatto sull’ambiente, i diritti umani e le popolazioni indigene, formulando raccomandazioni mirate a minimizzare tali impatti.
Nonostante l’accordo non sia ancora stato raggiunto e il documento debba subire ulteriori modifiche prima di essere presentato al Parlamento europeo per la ratifica, sono stati organizzati diversi incontri tra le due parti per concludere la negoziazione. In particolare, durante un incontro in Argentina lo scorso marzo, i Capi-negoziatori del Servizio europeo per l’azione esterna dell’Unione Europea e della Direzione Generale del Commercio Internazionale si sono confrontati con i rappresentanti del Mercosur.
Tuttavia, le posizioni all’interno dell’Unione Europea sono divergenti, con paesi come Francia, Irlanda, Paesi Bassi e Austria che esprimono scetticismo, soprattutto per ragioni ambientali. Questi paesi denunciano pratiche ambientali adottate in America Latina che potrebbero compromettere gli sforzi per affrontare il cambiamento climatico. Durante il summit di Bruxelles, Macron ha sottolineato che “la nostra politica commerciale deve essere coerente con la nostra politica ambientale”. Ciononostante, non è un caso che questi paesi sono proprio stati in cui vi è un forte potere delle lobby agricole che temono la competitività con i prodotti dell’America Latina, in particolar modo per quanto riguarda la carne bovina.
Nonostante le divergenze, diversi leader si erano mostrati fiduciosi durante il Summit di Bruxelles di luglio, esprimendo la volontà di chiudere l’accordo entro la fine dell’anno. Ursula von der Leyen ha dichiarato che l’obiettivo è appianare le divergenze rimanenti il prima possibile.
Anche il presidente del Brasile, Lula da Silva, si è dimostrato fiducioso nella finalizzazione dell’accordo, auspicando un’intesa che preservi la capacità delle parti di rispondere alle sfide presenti e future.
Dall’inizio di luglio, le controversie non sono state risolte e l’Unione Europea ha optato per non partecipare al summit annuale del Mercosur a Rio de Janeiro, dove le parti avrebbero dovuto formalizzare l’accordo. La riunione a Rio di dicembre 2023 si è tenuta quindi senza la partecipazione dell’Unione Euorpea, Lula però ha espresso la sua disponibilità e il suo volere di riaprire un dialogo con ogni singolo leader europeo per rilanciare l’accordo e finalizzarlo.
Tra i leader europei, Macron è emerso come uno dei critici più incisivi. Anche un incontro avvenuto poche settimane fa tra Lula e il presidente francese a Dubai, in occasione della Cop28, non è riuscito a risolvere le divergenze. Secondo Lula, la posizione ostile di Macron nasconde motivazioni che vanno oltre le questioni ambientali. Il presidente brasiliano suggerisce che la reticenza di Macron potrebbe derivare dalla volontà protezionista di preservare il mercato francese dalla concorrenza sudamericana, soprattutto per quanto riguarda i prodotti agricoli. Al contrario, il cancelliere tedesco si schiera dalla parte opposta a Macron, vedendo nell’accordo un’opportunità per accrescere i benefici comuni.
Nonostante i progressi attesi entro la fine dell’anno non siano stati raggiunti, entrambe le parti hanno confermato la volontà di continuare le negoziazioni. Tuttavia, con i cambiamenti in corso nella regione latinoamericana, come l’elezione di Milei in Argentina, le sorti dell’accordo potrebbero subire ulteriori evoluzioni, con la possibilità di giungere a una finalizzazione dell’accordo o all’abbandono delle negoziazioni in favore di stringere i rapporti con altri partner, come gli Stati Uniti per quanto riguarda l’Argentina.
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