Kim Jong Un incontra Vladimir Putin al Forum Economico Orientale di Vladivostok

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di Giulio Chinappi

La visita di Kim Jong Un in Russia in corrispondenza del Forum Economico Orientale di Vladivostok viene considerata da entrambe le parti come un’importante dimostrazione dell’amicizia che lega Mosca a Pyongyang.

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La città di Vladivostok sta organizzando in questi giorni l’ottava edizione del Forum Economico Orientale, un evento volto a incoraggiare gli investimenti nelle regioni asiatiche della Russia. Come nelle precedenti edizioni, l’evento ha attirato un gran numero di rappresentanti politici e di investitori provenienti da decine di Paesi, ma l’ospite di cui si è parlato di più sulla stampa internazionale è stato certamente il leader nordcoreano Kim Jong Un, sebbene sia probabile che l’incontro con il presidente russo Vladimir Putin non si tenga nella stessa città di Vladivostok.

Secondo quanto riportato dall’agenzia stampa nordcoreana KCNA, Kim Jong Un ritiene che la sua attuale visita in Russia, la prima in quattro anni, dimostri l’importanza delle relazioni strategiche tra Mosca e Pyongyang. La dichiarazione è stata fatta all’arrivo di Kim alla stazione di Chasan, nella regione russa del Primorskij kraj, nota in italiano anche come Territorio del Litorale, nell’estremo oriente della Federazione Russa. Il primo ad accoglierlo è stato il ministro delle Risorse Naturali di Mosca, Aleksandr Kozlov.

Kim ha detto di essere “contento di visitare di nuovo la Russia” quattro anni dopo la sua visita nel 2019, aggiungendo che il viaggio è stata la sua “prima visita all’estero dopo la crisi sanitaria pubblica mondiale”, con riferimento alla pandemia di Covid-19“[La visita] è una chiara manifestazione della posizione del Partito del Lavoro di Corea e del governo della Repubblica Popolare Democratica di Corea che danno priorità all’importanza strategica delle relazioni RPDC-Russia“, ha detto Kim all’agenzia.

Secondo la KCNA, l’obiettivo della visita del leader nordcoreano in Russia è “portare le relazioni amichevoli a nuovi livelli”. Al suo arrivo presso la stazione di Chasan, Kim ha inoltre ringraziato la parte russa per la calorosa accoglienza e ha espresso i suoi migliori auguri al presidente russo Vladimir Putin, alle forze armate e al popolo russo.

L’agenzia di stampa ha riferito che i funzionari che hanno accolto il leader nordcoreano a Chasan hanno detto all’ospite che “il presidente Putin li ha inviati personalmente alla stazione di frontiera per salutarlo“, aggiungendo che “il governo e il popolo russo stanno facendo del loro meglio per offrirgli la più sincera ospitalità, sperando che la sua visita sia significativa“. Durante la cerimonia di benvenuto, il ministro russo per le Risorse Naturali ha fatto un regalo a Kim Jong Un, del quale non sono stati resi pubblici i dettagli. Dopo il ricevimento, Kim è partito per la sua prossima destinazione, che non è stata resa nota.

Dalla Russia sono giunti molti commenti positivi circa la visita di Kim Jong Un, sia da parte di leader politici che degli analisti. Il governatore del Primorskij kraj, Oleg Kožemjako, che ha preso parte all’accoglienza del leader nordcoreano, ha definito la sua visita un buon prerequisito per lo sviluppo dei legami con la Corea del Nord: “Abbiamo rapporti amichevoli e di lunga data con questi vicini e buone prospettive di cooperazione nei settori agricolo, edile, turistico e in altri settori. Questa visita ad alto livello getterà le basi per un maggior sviluppo attivo dei legami e della comunicazione diretta con i nostri colleghi nordcoreani“, ha scritto il governatore su Telegram.

Aleksandr Žebin, politologo russo specializzato in studi coreani, ha affermato che, nell’attuale situazione geopolitica, Pyongyang dimostra la sua amicizia con Mosca non a parole ma nei fatti: “In tempi così turbolenti e instabili, è fondamentale rafforzare i legami con gli Stati amici. La RPDC è uno stato amico che ha dimostrato la sua amicizia non a parole ma nei fatti quando ha votato contro le risoluzioni anti-russe all’interno della piattaforma delle Nazioni Unite, e ripetutamente ha promesso sostegno alla Russia nella sua lotta per difendere i suoi interessi nazionali contro l’aggressione della NATO e dei suoi complici“, ha detto Žebin in un’intervista rilasciata all’agenzia TASS.

È diventato chiaro chi sono gli amici, chi i nemici e chi è titubante. Conosciamo i Paesi che esprimono comprensione per gli obiettivi della Russia nell’operazione militare speciale e per la politica estera della Russia, che mira a costruire un mondo multipolare e a mantenere i legami con i Paesi che difendono la loro indipendenza, sovranità“, ha aggiunto l’analista russo. Žebin ha anche sottolineato che i due Paesi confinanti hanno una vasta gamma di aree che potrebbero essere sviluppate, come il turismo o il settore energetico: “Quasi tutte le principali centrali termoelettriche della RPDC sono state costruite con la nostra assistenza tecnica ed economica. La gamma della nostra cooperazione economica e umanitaria è davvero molto ampia e penso che questi argomenti saranno toccati durante la visita di Kim“, ha aggiunto l’esperto.

L’attesa, a questo punto, è soprattutto per l’incontro tra Kim Jong Un e Vladimir Putin, anche se non si conoscono ancora gli argomenti che i due leader andranno a toccare in occasione dei colloqui. Secondo Dmitrij Peskov, portavoce del Cremlino, “saranno discusse soprattutto le questioni relative ai legami bilaterali, alla cooperazione, ai legami commerciali ed economici e agli scambi culturali. Certamente ci sarà un intenso scambio di opinioni sulla situazione nella regione e sugli affari internazionali in generale, perché questo è di interesse sia per Putin che per il nostro ospite da Pyongyang”. “Naturalmente, essendo vicini, i nostri Paesi cooperano in alcuni ambiti sensibili che non dovrebbero essere rivelati o annunciati pubblicamente“, ha sottolineato Peskov rispondendo alle domande dei giornalisti.

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