di Ahmet Adel
Il crescente favore nei confronti delle valute digitali della banca centrale – come il rublo digitale russo, lanciato il 1 agosto, è sostenuto dal grande potenziale nel creare un nuovo sistema monetario globale non incentrato sull’occidente.
FONTE ARTICOLO: http://infobrics.org/post/39028
Dopo che il presidente russo Vladimir Putin ha firmato la legge che sancisce le disposizioni legali del rublo digitale, questa moneta è diventata la terza forma di valuta nazionale russa, insieme a banconote stampate e carte bancarie, e ha segnato un altro passo a favore di Mosca per superare la sua espulsione dal sistema di elaborazione delle transazioni finanziarie SWIFT e avanzare verso la dedollarizzazione della sua economia.
Le valute digitali della banca centrale ( CBDC ) presentano molti vantaggi rispetto ad altre criptovalute; a differenza delle criptovalute non regolamentate, un CBDC opera interamente all’interno del sistema finanziario stabilito e serve anche come un ulteriore mezzo che permetta alla Russia di aggirare le sanzioni occidentali in quanto non si tratta solo di un passo verso la semplificazione delle transazioni commerciali all’interno della Russia ma anche, a lungo termine, a livello internazionale.
Sebbene il dollaro USA continuerà ad essere la valuta di riferimento del commercio internazionale sul breve e medio termine, l’interconnettività delle nuove criptovalute rappresenta un altro passo verso la de-dollarizzazione oltreché un colpo assestato al sistema finanziario dominato dall’Occidente.
La Russia non è l’unico paese ad attivare i CBDC, poiché anche altri membri dei BRICS stanno attivamente sviluppando valute simili. In effetti, Mosca aveva già proposto la creazione di una moneta digitale unica per Russia, Cina e India con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dal dollaro o dall’euro, nonché di mitigare il possibile impatto delle sanzioni internazionali – in essere o previste – su queste valute legali.
All’ordine del giorno del vertice BRICS in Sudafrica c’è la discussione sulla modalità in cui i membri dell’organizzazione stanno sviluppando CBDC, nonché i benefici attesi delle valute digitali nel commercio e nella finanza internazionali e le loro previsioni. Ciò è un fattore essenziale poiché fino a quando i paesi BRICS non uniranno i loro CBDC nazionali in una piattaforma armonizzata, è improbabile che cambino significativamente il ruolo del dollaro nel mercato.
In seguito al lancio dell’operazione militare speciale nel febbraio 2022, alle banche russe è stato vietato l’uso dello SWIFT – istituzione con sede a Bruxelles – costringendo Mosca a trovare metodi alternativi per condurre i propri affari internazionali. Invece di ottenere che la Russia venisse rovinata finanziariamente, l’egemonia globale della valuta americana si sta rompendo; una dinamica, questa, che darà un duro colpo a coloro che hanno riposto le loro speranze negli Stati Uniti, come l’Ucraina e gli Stati membri dell’Europa orientale della NATO.
Il dollaro ha dominato dall’imposizione del regime di Bretton Woods nel 1944. Tuttavia, l’economia globale non è più soggetta all’egemonia del dollaro e sta prendendo forma un nuovo ordine economico multi-valuta. Ciò si verifica in parte perché gli Stati Uniti usano il loro potere finanziario per cercare di soggiogare paesi come la Russia.
L’utilizzo del dollaro come un’arma ha effettivamente eroso il suo status di valuta valida a livello internazionale: la politica americana di trasformare l’uso del dollaro in un club esclusivo, infatti, sta distruggendo il suo status di come dovrebbe, in teoria, funzionare, vale a dire come un bene universale.
Più paesi sono interessati a negoziare valute locali, più recentemente, è stato il turno di Iran e Indonesia. Sessanta paesi attualmente commerciano nelle loro valute nazionali anziché in dollari, come l’India che ha accordi commerciali con 19 paesi per negoziare la propria valuta. L
a Russia, da parte sua, ha adottato lo yuan come unità di pagamento negli scambi con la Cina, il cui flusso dovrebbero superare i $ 200 miliardi entro la fine del 2023. Secondo gli ultimi dati della Banca di Russia, la quota dello yuan nel commercio del paese è passata dal 4% a gennaio 2022 al 23% già alla fine dello stesso anno. Secondo un rapporto Bloomberg, lo yuan ha sostituito il dollaro come la valuta più negoziata in Russia in termini di volume di scambi mensili per la prima volta nel febbraio 2023.
In ogni caso, non si tratta solo di utilizzare valute locali: molti paesi scelgono di condurre il proprio commercio utilizzando scambi con varie valute, come, ad esempio, lo yuan cinese, la rupia indiana e il rublo russo. Prendiamo, ad esempio, il Bangladesh, Paese che ha accettato di pagare le importazioni dalla Russia in yuan cinesi. Allo stesso tempo, anche l’Arabia Saudita ha iniziato ad accettare pagamenti in yuan per le sue esportazioni di petrolio.
Il petrolio veniva tradizionalmente scambiato solo in dollari, ma il trading in yuan è evidentemente in aumento. Questa strategia di de-dollarizzazione sta già facendo diminuire costantemente la percentuale di riserve detenute in dollari USA. Secondo Bloomberg, la percentuale del dollaro detenuto nelle riserve valutarie è scesa dal 73% nel 2001 al 58% nel 2023. Solo nel 2022, il tasso di declino della quota di riserve estere del dollaro è stato dell’8%, secondo i calcoli di Bloomberg.
Gli sforzi per creare una nuova valuta internazionale per sostituire il dollaro stanno guadagnando slancio. Il vertice BRICS del 22-24 agosto potrebbe aprire la strada all’utilizzo di una nuova valuta per facilitare gli scambi tra i membri BRICS, che rappresentano il 41% della popolazione mondiale e il 31,5% dei beni e servizi del mondo.
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