di Giulio Chinappi
Il 12 luglio, il parlamento europeo ha approvato una vergognosa risoluzione anticubana, proprio mentre il presidente Miguel Díaz-Canel si apprestava ad iniziare la sua visita ufficiale in Portogallo.
Il 12 luglio, il parlamento europeo, un inutile organo senza alcun potere legislativo che perde il suo tempo ad approvare mozioni reazionarie contro il comunismo e i movimenti socialisti del mondo, si è macchiato dell’ennesima vergogna quando ha approvato una mozione contro la Repubblica di Cuba, dimostrando nuovamente il suo totale asservimento all’imperialismo statunitense. In breve, la risoluzione allinea la posizione dell’UE a quella degli Stati Uniti, che considerano Cuba come uno Stato sostenitore del terrorismo, nonostante l’evidenza mostri i grandi sforzi che L’Avana compie per la pace nel continente americano e nel mondo.
La risoluzione assume un carattere ancora più meschino se si considera che negli ultimi anni Cuba ha intrattenuto rapporti positivi con molti Paesi europei, e che L’Avana non ha guardato in faccia alle differenze di vedute politiche quando ha offerto il suo sostegno a Paesi più ricchi e industrializzati nel corso della fase più acuta della pandemia, compresa l’Italia. Quello del parlamento europeo è un vero e proprio affronto se si pensa che, dopo aver già recentemente visitato Italia e Francia, il presidente cubano Miguel Díaz-Canel sta visitando proprio in questi giorni un altro Paese membro dell’UE, il Portogallo, per poi recarsi in Belgio.
Il parlamento cubano ha duramente risposto alla mozione dell’emiciclo di Bruxelles, condannando questa ennesima ingerenza negli affari interni dell’isola, volta solo a dimostrare il proprio fedele servilismo ai padroni di Washington. “La Commissione per le Relazioni Internazionali dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare sottolinea che il Parlamento Europeo non ha l’autorità morale, politica e legale per giudicare Cuba”, si legge nel documento ufficiale rilasciato dalla commissione dell’organo legislativo cubano. “Come è avvenuto per le precedenti risoluzioni su Cuba, approvate dall’attuale legislatura, il testo mostra un alto contenuto interventista, diffamando non solo la realtà cubana, il suo ordinamento giuridico e lo Stato di diritto, ma anche i legami che Cuba intrattiene con altri Stati in modo sovrano, in stretta osservanza del diritto internazionale. Allo stesso tempo, riflette l’applicazione di doppi standard nell’emissione di giudizi di valore su questioni alle quali quel Parlamento non presta attenzione nel territorio dei propri Stati membri e in altre parti del mondo. Il silenzio del Parlamento europeo sulla rinascita del fascismo potrebbe essere inteso come complice”.
La risoluzione dell’Unione Europea rappresenta una flagrante violazione del diritto internazionale, in quanto opera una palese ingerenza nei confronti degli affari interni di un Paese non membro, e “contribuisce al tentativo degli Stati Uniti di isolare Cuba a livello internazionale e di giustificare il blocco genocida che ha inflitto tanti danni al popolo cubano per più di 60 anni”, blocco già condannato in numerose occasioni dalle risoluzioni delle Nazioni Unite, alle quali oltretutto i Paesi europei hanno contribuito con un voto favorevole. La risoluzione mostra dunque anche il doppiogiochismo di molti governi europei, che beneficiano del supporto cubano quando ne hanno bisogno e apparentemente intrattengono relazioni bilaterali positive con L’Avana, ma lasciano agli inetti del parlamento europeo il compito di genuflettersi agli ordini di Washington.
A questo va aggiunto il fatto che sia Cuba che il Venezuela hanno denunciato la mancanza di trasparenza e la condotta manipolatoria dell’Unione Europea nella preparazione del III Vertice tra la Comunità degli Stati dell’America Latina e dei Caraibi (CELAC) e l’UE, da tenersi a Bruxelles il 17 e 18 luglio dopo otto anni che i leader delle due regioni non si incontravanao. Sia il ministro degli Esteri cubano Bruno Rodríguez Parrilla che il suo omologo venezuelano Yván Gil hanno denunciato che l’Unione Europea vorrebbe “minimizzare il ruolo degli Stati sovrani della nostra regione” e organizzare gli eventi “senza il dovuto coordinamento con i nostri Paesi”, contribuendo in questo modo a lasciare spazio alle forze ostili che si cercano di manipolare l’informazione sui due Paesi al fine di mettere a repentaglio il loro sovrano percorso rivoluzionario.
Tutto questo non ha impedito al presidente cubano Miguel Díaz-Canel di dare inizio alla sua visita in Portogallo il 13 luglio, rispondendo in questo modo all’invito del suo omologo lusitano, Marcelo Rebelo de Sousa. Lo stesso presidente del Portogallo aveva in passato dimostrato la sua amicizia nei confronti di Cuba diventando il primo leader di quel Paese a visitare l’isola, nel 2016, quando aveva avuto modo di incontrare Fidel Castro pochi mesi prima della sua dipartita fisica. In quell’occasione, il presidente lusitano aveva espresso la sua ferma opposizione contro il blocco economico e commerciale illegalmente imposto contro Cuba dagli Stati Uniti. La visita di Díaz-Canel a Lisbona, che avrebbe dovuto svolgersi nel 2020, prima di essere rimandata a causa della pandemia, serve dunque a rinverdire i legami bilaterali tra i due Paesi, inaugurati ufficialmente il 6 maggio 1919. Non dimentichiamo che lo stesso Fidel Castro aveva visitato il Portogallo in due occasioni, nel 1998, per prendere parte all’8° Vertice Iberoamericano dei Capi di Stato e di Governo, e successivamente nel 2001, su invito dell’allora presidente Jorge Sampaio.
Al suo arrivo a Lisbona, il presidente cubano è stato ricevuto dal presidente dell’Assemblea della Repubblica, Augusto Santos Silva, che in passato aveva visita Cuba in qualità di ministro degli Esteri (foto). Secondo il programma, Díaz-Canel Bermúdez terrà scambi con le massime autorità del Paese. Allo stesso modo, parlerà con personalità del mondo della cultura e degli affari e con membri del movimento di solidarietà con l’isola. Il suo itinerario includerà un omaggio a José Martí e un tour dei luoghi emblematici della capitale portoghese. Díaz-Canel si tratterà in terra lusitana fino al 16 luglio, prima di recarsi in Belgio per il vertice CELAC-UE.
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