di Giulio Chinappi
Le elezioni presidenziali del 9 luglio hanno visto la conferma del presidente in carica Shavkat Mirziyoyev, rieletto per un terzo mandato consecutivo con l’87,5% delle preferenze.
In seguito al referendum costituzionale dello scorso 30 aprile, approvato con oltre il 90% del consenso popolare, l’Uzbekistan ha visto una tornata anticipata delle elezioni presidenziali, organizzata il 9 luglio, per permettere l’entrata in vigore delle modifiche costituzionali. Il principale emendamento costituzionale riguarda l’estensione del mandato presidenziale da cinque a sette anni. Inoltre, i precedenti mandati del presidente in carica Shavkat Mirziyoyev sono stati annullati al fine di consentirgli di candidarsi per la terza volta consecutiva. Infine, la revisione include la proclamazione dell’Uzbekistan come Stato sociale e l’abolizione della pena di morte nel paese dell’Asia centrale.
“Nel sistema aggiornato di governo statale, un mandato può essere conferito solo a un funzionario pubblico che gode della fiducia del popolo. Penso che un’elezione presidenziale sarà la cosa più corretta ed equa da fare in queste circostanze“, ha detto il presidente, nel momento in cui ha annunciato lo svolgimento di elezioni presidenziali anticipate. Secondo Mirzioyev, la versione aggiornata della costituzione del Paese porta riforme in tutti i rami del potere statale, fissando nuovi obiettivi politici, sociali ed economici per il presidente, il parlamento e il governo, oltre che per ministri e governatori regionali.
Come ampiamente previsto dai sondaggi della vigilia, il presidente in carica Shavkat Mirziyoyev, in carica dal 2016 e precedentemente primo ministro dal 2003 al 2016, ha ottenuto il terzo mandato consecutivo alla guida dell’ex repubblica sovietica, ottenendo l’87,5% delle preferenze. Ufficialmente candidato come indipendente, Mirziyoyev è naturalmente sostenuto dalle forze di governo, ovvero il Partito Liberale Democratico dell’Uzbekistan (Oʻzbekiston Liberal Demokratik Partiyasi, OʻzLiDeP) e il Partito Democratico della Rinascita Nazionale dell’Uzbekistan (Oʻzbekiston “Milliy Tiklanish” Demokratik Partiyasi, OʻzMTDP).
Tra gli altri tre candidati, ad ottenere il risultato migliore è stata Robakhon Makhmudova, unica donna pretendente alla massima carica dello Stato, che ha ottenuto il 4,83% dei consensi in rappresentanza del Partito Socialdemocratico della Giustizia (Adolat Sotsial-Demokratik Partiyasi, ASDP). Al terzo posto troviamo Ulugbek Inoyatov del Partito Democratico Popolare dell’Uzbekistan (Oʻzbekiston Xalq Demokratik Partiyasi, OʻzXDP), considerato come l’erede del Partito Comunista, che ha ottenuto il 4,02% dei consensi, mentre a chiudere il novero dei candidati è stato Аbdushukur Khamzayev, del Partito Ecologico dell’Uzbekistan (O‘zbekiston Ekologik Partiyasi, O’zEP), fermo al 3,74%.
Secondo i dati ufficiali, l’affluenza alle urne è stata pari al 79,8% degli aventi diritto. Secondo gli osservatori, le elezioni presidenziali uzbeke si sono svolte regolarmente e senza intoppi, in base ai criteri internazionali. “Abbiamo visto un’alta affluenza alle urne. Stiamo lavorando a una dichiarazione sui risultati in questo momento. Non abbiamo registrato violazioni e penso che l’elezione sia valida“, ha sottolineato Vladislav Davankov, vicepresidente della Duma di Stato russa e osservatore delle elezioni nella capitale Taškent come rappresentante della Comunità degli Stati Indipendenti.
Dal punto di vista della politica internazionale, la rielezione di Shavkat Mirziyoyev alla presidenza dell’Uzbekistan garantisce la continuità delle relazioni bilaterali e multilaterali del governo di Taškent con i suoi partner. Non è un caso che il presidente russo Vladimir Putin sia stato il primo a congratularsi con il suo omologo uzbeko per la rielezione: in un messaggio di saluto pubblicato sul sito web del Cremlino, il capo di Stato russo ha espresso la fiducia che i due Paesi rafforzeranno legami bilaterali reciprocamente vantaggiosi.
Il presidente Putin ha anche telefonato personalmente a Mirziyoyev. “Putin ha esteso le sue calorose congratulazioni a Shavkat Mirziyoyev per la convincente vittoria nelle elezioni presidenziali anticipate del 9 luglio“, si legge nella dichiarazione rilasciata dal Cremlino dopo la telefonata. Il servizio stampa del presidente russo ha anche affermato che nel corso della conversazione entrambi i presidenti “hanno confermato la loro reciproca intenzione di sviluppare ulteriori relazioni amichevoli russo-uzbeke basate sui principi di unità e partenariato strategico“.
Ricordiamo che meno di un mese fa l’Uzbekistan e la Russia hanno firmato un importante accordo per la fornitura di gas al Paese dell’Asia centrale per i prossimi due anni, con volumi annuali di un valore totale pari a circa 2,8 miliardi di dollari, come dichiarato in quell’occasione dal servizio stampa del ministero dell’Energia uzbeko. L’accordo è stato firmato dal ministro dell’Energia uzbeko Joʻrabek Mirzamahmudov e dal presidente del comitato di gestione di Gazprom Aleksej Miller. “Il contratto sviluppato a condizioni pienamente commerciali è una delle misure volte a soddisfare parzialmente la domanda di gas naturale dei consumatori della repubblica che cresce ogni anno“, si legge ancora nella nota del ministero uzbeko.
Inoltre, la Russia, l’Uzbekistan e il Kazakistan stanno discutendo la realizzazione di un programma noto come “unione del gas”, un accordo trilaterale che dovrebbe facilitare il trasporto e la fornitura di gas russo tra le tre ex repubbliche sovietiche con il ruolo fondamentale dell’azienda russa Gazprom.
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