A cura di Luca Pingitore
Nel novembre 2021, in occasione della sua visita ufficiale in Italia, il Ministro degli Affari Esteri della Repubblica del Kyrgyzstan Ruslan Kazakbaev, ha inaugurato a Roma l’Ambasciata del proprio paese.
Ad inizio 2022, una volta presentate le credenziali al Presidente della Repubblica Italiana, ha quindi inizio formalmente Il lavoro dell’Ambasciatore Taalai Bazarbaev.
E’ trascorso di conseguenza solo un anno e mezzo dall’inizio dell’operatività ufficiale ma l’attività della Rappresentanza Diplomatica è stata volenterosa ed alacre. “Recuperare con l’Italia il tempo perduto” è il motto dello staff dell’Ambasciata.
Il Kyrgyzstan, paese incastonato nel cuore dell’Asia Centrale, se per qualcuno può risultarne difficile anche solo la pronuncia, per molti altri rappresenta invece una Repubblica alla quale guardare con interesse ed intenti collaborativi. Prova ne sono i numerosi accordi, incontri ed anche gemellaggi che sono stati effettuati in questi mesi con diverse istituzioni italiane come sindaci, esponenti nazionali di Confindustria, presidenti di Camere di Commercio, rettori di università, addirittura vertici della Federcalcio.
Parliamo di tutto questo con l’Ambasciatore Bazarbaev a margine di un evento organizzato a Gradara, la città dell’amore di Paolo e Francesca cantato da Dante.
L’occasione è la rievocazione storica dell’”Assalto al Castello”, suggestiva rappresentazione in costume dell’assedio che nel 1446 strinse il piccolo borgo marchigiano.
L’Ambasciatore ed il console Sultan Barakanov accettando con piacere l’invito del Sindaco di Gradara, con la promessa di dare seguito tramite ulteriori iniziative bilaterali al canale già aperto, hanno colto l’opportunità di effettuare altri incontri con istituzioni territoriali. Ricevendo il saluto dell’Amministrazione comunale di Pesaro, incontrando la Confcommercio locale, visitando l’Università di Urbino.
“La politica è importante ma noi ci dedichiamo soprattutto alle relazioni commerciali, ai flussi turistici, agli eventi culturali, ai progetti educativi. Soprattutto gli scambi culturali e turistici crediamo siano il veicolo per avvicinare sempre di più l’Italia ed il Kyrgyzstan”, afferma l’Ambasciatore.
Il primo gemellaggio tra comuni, in attesa di altri che saranno siglati nei prossimi mesi, è avvenuto lo scorso aprile tra il comune di Randazzo, località del catanese, e la città di Tokmok, una delle più antiche dell’Asia Centrale.
Entusiasta dell’accoglienza siciliana, la delegazione kyrgyza guidata dall’Ambasciatore e dal console, ha poi ricambiato l’ospitalità a giugno invitando una rappresentanza randazzese in Kyrgyzstan dove i comuni di Tokmok e Randazzo hanno ribadito i reciproci accordi già stabiliti un paio di mesi primi alle pendici dell’Etna.
L’Alto Diplomatico kyrgyzo ha sottolineato il piacere provato in seguito alla sua nomina come Rappresentante in Italia anche in virtù di suoi ricordi giovanili. Il padre, ballerino del teatro Bolshoy di Mosca, venne diverse volte in Italia per alcuni spettacoli di balletto internazionale.
“Una volta mio padre danzò in piazza San Marco a Venezia insieme a grandi nomi del balletto. Nureev era uno di questi. In casa ho sempre sentito parlare del teatro Alla Scala di Milano, del San Carlo di Napoli, del Massimo di Palermo”.
“L’italia”, riporta, “è un paese amato da molti in Kyrgyzstan. Pensate che da noi molti giovani si stanno approcciando allo studio della lingua italiana. Una cosa particolare per certi versi ma che ci regala soddisfazione. Il vostro è un paese nel quale tutti vorrebbero recarsi almeno una volta. Data la distanza ed i flebili rapporti che intercorrevano tra di noi, è sempre risultato però non facile riuscire a farlo. Ora, proprio con l’aiuto del lavoro della nostra Rappresentanza, riusciremo a creare un proficuo ponte. A partire dal turismo ed in entrambe le direzioni. Firenze, Roma, la già citata Venezia sono nell’immaginario dei kyrgyzi. Ma presto speriamo che anche molti italiani si dedicheranno alla scoperta del nostro paese”.
Il turismo quindi come veicolo di conoscenza ed amicizia.
D’altronde il Kyrgyzstan, segnaliamo noi concordando con le parole espresse dall’Ambasciatore, presenta numerosi spunti attrattivi.
A partire dalle alte catene montuose che caratterizzano il paese arrivado a superare i settemila metri di altezza con il Pik Pobedy al confine con la Cina. Montagne immerse in una natura unica che presentano vaste aree ancora inesplorate. In alcune località isolate è possibile addirittura immergersi in una quiete quasi ascetica anche se il trekking e lo sci, con la presenza di numerosi resort, la fanno da padrone in ambito turistico. Ma imprescindibile, affermiamo noi, è anche la visita al lago Ysyk-Kol, caratterizzato dai suoi settecento metri di profondità, o l’andare a scorgere di persona le tradizioni della zona di Osh, la celebre città situata ai confini con l’Uzbekistan.
Passaggio obbligato è ovviamente Bishkek, la capitale che ai tempi dell’Unione Sovietica portava il nome di Frunze in onore dell’omonimo comandante, una delle tappe sulla antica Via della Seta che da Xian in Cina arriva all’odierna Istanbul. In piazza Ala-Too la grande statua di Manas, l’eroe della tradizione kyrgyza protagonista della relativa Epopea per molti aspetti analoga a quella raccontata da Omero nell’Iliade e nell’Odissea, riporta il visitatore all’affascinante storia antica del paese.
Storia, tradizioni e cultura degne di esser scoperte da chi non ancora conosce il paese dell’Asia Centrale.
E’ questo l’auspicio dell’Ambasciatore Bazarbaev. La certezza è invece che i rapporti tra i Italia e Kyrgyzstan si rafforzeranno. La strada per lo sviluppo di collaborazioni e di cooperazione nei diversi ambiti citati è già tracciata.