Timor Est: Xanana Gusmão torna al potere

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di Giulio Chinappi

FONTE ARTICOLO: https://giuliochinappi.wordpress.com/2023/06/12/timor-est-xanana-gusmao-torna-al-potere/

Dopo la vittoria dell’opposizione alle elezioni del 21 maggio, Xanana Gusmão è pronto a riprendere le redini del governo del piccolo Stato dell’Asia sud-orientale.

Il 21 maggio si sono svolte le elezioni legislative a Timor Est, ufficialmente Repubblica Democratica di Timor Leste, uno degli Stati più giovani del mondo, avendo ottenuto l’indipendenza dall’Indonesia solamente nel 2002 dopo un lungo conflitto. Le elezioni legislative hanno avuto luogo poco più di un anno dopo le presidenziali, che nell’aprile del 2022 avevano visto l’elezione di José Ramos-Horta alla massima carica dello Stato, segnando una sconfitta importante per il principale partito del Paese, il FRETILIN (Frente Revolucionária do Timor-Leste Independente), partito che vanta una forte componente marxista-leninista al suo interno e che deve il suo successo alla lunga lotta per l’indipendenza condotta sin dai tempi della colonizzazione portoghese.

Anche in queste elezioni, ci si aspettava il duello tra il FRETILIN e la principale forza di opposizione, il CNRT (Congresso Nacional de Reconstrução de Timor), la compagine che aveva sostenuto Ramos-Horta alle presidenziali, ma il cui leader carismatico resta Xanana Gusmão, primo presidente del Paese dopo l’indipendenza (2002-2007) e successivamente primo ministro dal 2007 al 2015. Gusmão, a sua volta figura importante nella lotta per la liberazione dall’occupazione indonesiana, puntava senza mezzi termini a riconquistare la maggioranza ai danni del FRETILIN, al fine di tornare alla guida del governo.

In effetti, alle elezioni si è giunti con un inedito esecutivo guidato da Taur Matan Ruak, leader del Partito della Liberazione Popolare (Partidu Libertasaun Popular, PLP), che, dopo essere stato alleato del CNRT, aveva rotto il patto con la formazione di Gusmão per stringerne uno nuovo proprio con il FRETILIN. Pur essendo leader di un partito che disponeva di appena otto deputati, Matan Ruak ha potuto in questo modo mantenere le redini del governo per tutto il quinquennio, fino alle elezioni del 21 maggio, in occasione delle quali l’elettorato ha dimostrato di non aver gradito il suo camaleontismo.

In effetti, il voto ha premiato proprio il CNRT, tornato ad essere la principale forza di opposizione dopo la rottura dell’alleanza con il PLP. La formazione di Gusmão ha conquistato il 41,63% delle preferenze, eleggendo 31 deputati sui 65 scranni che compongono l’emiciclo di Dili, fermandosi a soli due seggi dalla maggioranza assoluta. Al contrario, il FRETILIN ha subito un calo rispetto alle precedenti legislative, dove era risultato essere il partito con il maggior numero di consensi, fermandosi al 25,75% ed eleggendo 19 deputati, quattro in meno dell’ultima legislatura. Per quanto riguarda il PLP del primo ministro uscente, questo ha visto la propria rappresentanza dimezzata, passando da otto a quattro seggi (5,88%).

Ottenuta la vittoria elettorale, Xanana Gusmão si trovava molto vicino a raggiungere il proprio obiettivo di tornare alla guida del governo, a patto di trovare almeno altri due deputati pronti a sostenere il suo esecutivo. Escluso il PLP dopo il tradimento di Matan Ruak, Gusmão ha raggiunto l’accordo con Mariano Sabino Lopes, leader del Partido Democrático (PD), formazione che dispone di sei seggi grazie al 9,32% ottenuto alle elezioni. In questo modo, l’alleanza di governo CNRT-PD potrà disporre di 37 voti su 65. Il 5 giugno, i due leader hanno ufficialmente annunciato il raggiungimento dell’accordo di governo, che diventerà effettivo non appena il nuovo parlamento si riunirà per votare la fiducia all’esecutivo, che sarà guidato proprio da Gusmão.

Per la cronaca, gli ultimi cinque scranni dell’emiciclo di Dili sono occupati dal partito dei giovani KHUNTO (Kmanek Haburas Unidade Nasional Timor Oan, ovvero “Arricchire l’unita nazionale dei figli di Timor”), che ha ottenuto il 7,51% delle preferenze.

Dal punto di vista della politica internazionale, il nuovo governo avrà come uno dei propri obiettivi principali quello di raggiungere lo status di membro a pieno titolo dell’ASEAN, l’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico. Al momento, Dili dispone solamente dello status di osservatore, ma nello scorso novembre gli altri Paesi membri hanno raggiunto un accordo per permettere a Timor Est di diventare l’undicesimo membro dell’organizzazione multilaterale. Questo aprirebbe certamente nuove possibilità di sviluppo per l’economia di Timor Est, che al momento viene considerata come quella meno avanzata della regione insieme al Myanmar.

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