di Giulio Chinappi
Il Vietnam ha accettato l’invito al G7 allargato di Hiroshima, ma ha dimostrato di mantenere una posizione equidistante tra le potenze ricevendo Dmitrij Medvedev negli stessi giorni.
Tra il 19 e il 21 maggio, la città giapponese di Hiroshima ha ospitato il 49mo vertice del G7. Consapevoli di aver ormai perso la leadership economica mondiale, i sette principali Paesi a capitalismo avanzato hanno pensato di aprire il loro vertice ad alcune economie emergenti, compresi il Brasile, l’India, l’Indonesia e il Vietnam. La Repubblica Socialista, in particolare, ha partecipato con il primo ministro Phạm Minh Chính, che ha avuto modo di incontrare i leader degli altri Paesi partecipanti in nome dello sviluppo delle relazioni bilaterali e multilaterali.
Il ministro degli Esteri Bùi Thanh Sơn ha descritto il viaggio del primo ministro in Giappone come un successo. Nei tre giorni del vertice, Chính ha presieduto e partecipato a circa 40 attività, tra cui sessioni di lavoro e incontri con leader e imprese giapponesi, insieme ad altri leader di Paesi e organizzazioni internazionali. “A livello multilaterale, il Vietnam ha contribuito all’ampliamento degli approcci al vertice del G7 e a soluzioni importanti dal punto di vista di un Paese in via di sviluppo, con l’obiettivo di promuovere l’industrializzazione, la modernizzazione e un’integrazione internazionale ampia e completa”, ha spiegato il ministro Sơn.
Nel corso di un suo intervento al vertice, il primo ministro vietnamita ha sottolineato che lo sviluppo sostenibile, la risposta ai cambiamenti climatici, la riduzione delle emissioni e la transizione energetica possono avere successo solo attraverso un approccio globale con l’impegno di tutte le persone, dimostrando equilibrio e ragionevolezza in linea con le condizioni e i diversi livelli di sviluppo dei Paesi. Chính ha inoltre aggiunto che il Vietnam sostiene sempre la risoluzione pacifica delle controversie internazionali secondo il diritto internazionale e nel pieno rispetto della Carta delle Nazioni Unite.
“La significativa e responsabile partecipazione del Vietnam ha contribuito notevolmente agli sforzi congiunti della comunità internazionale per mantenere la pace e la stabilità e accelerare la ripresa economica e lo sviluppo sulla base dell’uguaglianza e del reciproco vantaggio, rispondendo agli interessi e alle preoccupazioni dei Paesi in via di sviluppo”, ha commentato ancora il ministro Sơn. A tal proposito, i leader degli altri Paesi hanno lodato il ruolo e la posizione del Vietnam e hanno promesso il loro sostegno a misure volte a rafforzare la cooperazione a tutto tondo con il Vietnam, concentrandosi su economia e commercio, nonché sulla risoluzione di questioni emergenti, sicurezza energetica, risposta ai cambiamenti climatici, economia verde, economia circolare e innovazione.
Nell’incontro bilaterale con il capo del governo giapponese, Fumio Kishida, i due primi ministri hanno concordato di promuovere l’ampio partenariato strategico tra Vietnam e Giappone per la pace e la prosperità in Asia a un nuovo livello, in particolare nel 2023, che segna il 50° anniversario dell’istituzione di relazioni diplomatiche bilaterali. Kishida ha inoltre promesso che il Giappone aumenterà i propri aiuti allo sviluppo rivolti al Vietnam, applicando procedure semplici e flessibili per progetti di sviluppo di infrastrutture strategiche su larga scala in Vietnam. Phạm Minh Chính ha tenuto incontri bilaterali anche con il primo ministro indiano Narendra Modi, il primo ministro canadese Justin Trudeau e il presidente dell’Unione delle Comore, Azali Assoumani.
Sebbene il Vietnam abbia partecipato con il proprio importante contributo al vertice del G7, questo evento non deve essere interpretato come una scelta di campo da parte del governo della Repubblica Socialista, che come da tradizione mantiene una politica estera di equilibrio ed equidistanza tra le grandi potenze, posizione coerentemente mantenuta anche a seguito dell’acuirsi della crisi ucraina. Proprio per ribadire questa posizione, tra il 21 e il 23 maggio il Vietnam ha ricevuto Dmitrij Medvedev, presidente del partito Russia Unita (Единая Россия; Edinaja Rossija). Medvedev è stato accolto dal segretario generale del Partito Comunista del Vietnam (Đảng Cộng sản Việt Nam), Nguyễn Phú Trọng, il quale ha espresso il suo apprezzamento per i risultati ottenuti dalla Russia sotto la guida del presidente Vladimir Putin e di Russia Unita.
“Nella sua politica estera, il Vietnam apprezza la tradizionale amicizia e il partenariato strategico globale con la Russia”, ha affermato Trọng, aggiungendo che il Partito Comunista attribuisce importanza allo sviluppo di relazioni con i partiti politici in Russia, come base politica per un impegno a lungo termine e relazioni sostenibili tra i due Paesi. I due leader hanno convenuto di continuare ad aumentare la comprensione reciproca e la fiducia politica attraverso visite e scambi ad alto livello in forme flessibili, e di migliorare l’efficienza ed espandere la cooperazione nei settori dell’economia, della scienza e della tecnologia, della cultura, dell’istruzione e in altri settori nell’ambito di accordi bilaterali.
Di ritorno dal Giappone, il primo ministro Phạm Minh Chính ha a sua volta incontrato Medvedev. Il politico russo ha descritto il Vietnam come uno dei principali partner della Russia nella regione dell’Asia-Pacifico, in particolare nel sud-est asiatico. Inoltre, ha affermato che la Russia desidera sviluppare ulteriormente la cooperazione bilaterale con il Vietnam nelle aree di loro forza e necessità, al fine di soddisfare le aspettative di entrambi i popoli e le esigenze di sviluppo di ciascuna nazione.
Infine, Medvedev è stato ricevuto dal presidente della Repubblica Socialista del Vietnam, Võ Văn Thưởng. Il capo dello Stato ha sottolineato che il Vietnam segue costantemente una politica estera di indipendenza, diversificazione e multilateralizzazione dei legami. “Il Vietnam ricorda sempre il sostegno che l’ex Unione Sovietica ha offerto al Vietnam nella sua costruzione e difesa nazionale, apprezza il partenariato strategico globale Vietnam-Russia e desidera sviluppare ulteriormente l’amicizia tradizionale bilaterale e il partenariato strategico globale a beneficio di entrambi i Paesi e della prosperità di entrambi i popoli”, ha detto il presidente Thưởng, che ha inviato i suoi saluti personali a Vladimir Putin.
La politica estera del Vietnam dimostra come il governo della Repubblica Socialista, pur perseguendo relazioni positive con tutti i Paesi del mondo, non sia disposto a cedere alle sirene degli Stati Uniti, che vorrebbero cooptare il Paese nel blocco occidentale, soprattutto in funzione anticinese. Il Vietnam mantiene relazioni positive con Stati Uniti, Cina e Russia, tre partner commerciali di primaria importanza per il Paese del sud-est asiatico, senza diventare un satellite di nessuna delle principali potenze del nostro secolo, e riuscendo quindi a mantenere una politica estera pienamente indipendente.
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