di Giulio Chinappi
FONTE ARTICOLO: https://giuliochinappi.wordpress.com/2023/05/10/russia-putin-e-zjuganov-celebrano-la-giornata-della-vittoria/
Il 9 maggio, in tutta la Russia è stata celebrata la Giornata della Vittoria, per onorare il trionfo dell’Armata Rossa sulla Germania nazista. Sia il presidente Vladimir Putin che il leader comunista Gennadij Zjuganov hanno tenuto importanti discorsi in quest’occasione.
Come da tradizione, anche il 9 maggio di quest’anno la Piazza Rossa di Mosca ha ospitato una parata militare per commemorare il 78° anniversario della vittoria dell’Unione Sovietica sulla Germania nazista nella Grande Guerra Patriottica del 1941-1945, nome con il quale è conosciuta in Russia la seconda guerra mondiale. Tuttavia, forse a seguito dei recenti attacchi terroristici contro il Cremlino, la parata delle forze aeree non ha avuto luogo in quest’edizione dell’evento. Il presidente russo Vladimir Putin, i veterani di guerra e gli ospiti hanno assistito alla parata dalla tribuna centrale sulla Piazza Rossa, insieme ai leader di Armenia, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan.
Prendendo la parola in quest’occasione, il presidente Vladimir Putin ha ricordato che questo evento serve a commemorare tutti i caduti per la liberazione dell’Europa dal nazifascismo, i soldati degli eserciti alleati degli Stati Uniti, del Regno Unito, della Francia e degli altri Paesi alleati. “Ricordiamo e onoriamo anche l’impresa dei soldati cinesi nella battaglia contro il militarismo giapponese“, ha aggiunto Putin nell’incipit del suo discorso.
“La solidarietà e il partenariato durante anni di lotta contro una minaccia comune è un’eredità inestimabile, una base solida in questo momento, in mezzo a un movimento irreversibile verso un mondo multipolare più giusto basato sui principi di fiducia e sicurezza indivisibile, pari opportunità per un originale e libero sviluppo di tutti i Paesi e di tutti i popoli“, ha proseguito Putin, facendo riferimento all’attuale contesto internazionale.
Putin ha poi invitato le potenze occidentali a prendere le distanze da qualsiasi ideologia di superiorità: “Crediamo che qualsiasi ideologia di superiorità sia intrinsecamente disgustosa, criminale e mortale“, ha affermato il presidente russo. Allo stesso tempo, Putin ha aggiunto che le élite occidentali “parlano ancora della loro esclusività, mettono le persone le une contro le altre e dividono la società, provocano conflitti sanguinosi e colpi di Stato, seminano odio, russofobia, nazionalismo aggressivo, distruggono i valori tradizionali che rendono umani gli esseri umani“. Tutto questo, ha detto, viene fatto per “continuare a dettare, imporre la propria volontà, diritti e regole ai popoli – in sostanza, un sistema di rapina, violenza e oppressione“. “Sembrano aver dimenticato a cosa hanno portato le folli pretese naziste di dominare il mondo“, ha aggiunto il presidente. “Hanno dimenticato chi ha sconfitto questo male mostruoso e totale, chi ha fatto da muro alla loro patria e non ha risparmiato la propria vita per la liberazione dei popoli d’Europa“, ha detto.
Putin ha poi ricordato che tutti i popoli sovietici, compreso quello ucraino, hanno dato il proprio contributo alla sconfitta del nazifascismo nelle file dell’Armata Rossa. Questo dovrebbe valere come memento per l’attuale governo di Kiev, il cui presidente, Volodymyr Zelens’kyj, ha annunciato la volonta di sostituire la Giornata della Vittoria con una fantomatica Giornata dell’Europa, in un’ennesima operazione di revisionismo storico messa in piedi da un regime caratterizzato da un neonazismo latente. Secondo Putin, coloro che hanno lanciato l’attacco multidimensionale alla Russia “hanno come obiettivo, e non c’è niente di nuovo in questo, distruggere il nostro Paese, cancellare i risultati della seconda guerra mondiale, smantellare in maniera definitiva il sistema di sicurezza globale e diritto internazionale e soffocare qualsiasi centro sovrano di sviluppo“.
Il presidente russo ha inoltre sottolineato che “il popolo ucraino è diventato un ostaggio del colpo di Stato e del regime criminale dei suoi gestori occidentali che è emerso sulla sua base, una merce di scambio nell’attuazione dei loro piani crudeli ed egoistici“. “Vediamo che i memoriali ai soldati sovietici vengono distrutti spietatamente e a sangue freddo, i monumenti ai grandi comandanti vengono abbattuti e viene creato un vero culto dei nazisti e dei loro complici mentre ci sono tentativi di cancellare la memoria dei veri eroi e diffamarli“, ha aggiunto Putin. Come ha sottolineato il leader russo, “tale profanazione dell’impresa e delle vittime della generazione dei vincitori è un crimine, un vero e proprio revanscismo di coloro che hanno preparato cinicamente e apertamente una nuova crociata contro la Russia, che ha raccolto la feccia neonazista tutt’intorno il mondo“.
Anche il Partito Comunista della Federazione Russa (Коммунистическая партия Российской Федерации, КПРФ; Kommunističeskaja partija Rossijskoj Federacii, KPRF) ha tenuto la propria celebrazione della Giornata della Vittoria. “Nel maggio del 1945 fu inflitta una sentenza equa e severa al fascismo. Speravamo che le atrocità del nazismo fossero per sempre un ricordo del passato. Tuttavia, oggi i nipoti della polizia punitiva di Bandera hanno scatenato un sanguinoso massacro nella fraterna Ucraina. L’oligarchia mondiale spinge i popoli fraterni a farsi la guerra, a pervertire la gloriosa storia della Terra dei Soviet, a umiliare e calpestare il mondo russo”, ha detto il leader KPRF, Gennadij Zjuganov.
“Non abbiamo il diritto di permettere la vendetta neofascista. Difenderemo la nostra Grande Vittoria, la sua impresa immortale e il suo significato profondo. Il coraggio dei nostri padri e nonni ci chiama ad essere degni delle loro gesta eroiche”, ha proseguito il leader comunista. “Ci inchiniamo a tutti coloro che hanno posto fine alla guerra più sanguinosa nella storia dell’umanità, a tutti coloro che sono invisibilmente presenti nelle colonne del “Reggimento immortale” e ispirano i nostri soldati a combattere per la pace e il futuro del coraggioso Donbass e di tutta la Russia”.
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