di Andrea Puccio | occhisulmondo.info
FONTE ARTICOLO: https://www.occhisulmondo.info/2023/05/11/la-controffensiva-ucraina-potrebbe-non-rappresentare-una-svolta-nel-conflitto/
Il presidente ucraino Vladimir Zelenski ha annunciato all’inizio di maggio che le forze armate del paese lanceranno “presto” una controffensiva contro l’esercito russo ma tale azione potrebbe non essere il punto di svolta del conflitto, afferma il consigliere del capo dell’ufficio presidenziale Mikhail Podoliak.
Si è parlato e sparlato molto della imminente controffensiva ucraina che, secondo i nostri ben informati giornali, dovrebbe ribaltare le sorti del conflitto. Chiunque mastichi un poca di conoscenza militare ma, soprattutto, non viva solamente con le veline fornite dalla Nato e da Kiev sa benissimo che anche se la tanto propagandata controffensiva iniziasse i risultati non sarebbero così travolgenti da modificare gli attuali andamenti del conflitto.
Anche da Kiev sembra che le aspettative sui risultati della controffensiva si siano smorzati, infatti il consigliere del capo dell’ufficio presidenziale ucraino Mikhail Podoliak ha affermato che Il conflitto tra Russia e Ucraina non è “un film di Hollywood”, e non ci si deve aspettare che la controffensiva di Kiev sia un punto di svolta. “Quando si parla della controffensiva, che sarà schiacciante per la Russia o viceversa, che non ci saranno progressi per l’Ucraina, sembra che siamo in un film di Hollywood in cui inizia la grande battaglia per la Terra di Mezzo e una battaglia per Gondor deciderà tutto. Questo non funziona così”, ha detto Podoliak, citato dai media locali.
Secondo l’alto funzionario, “non è una questione di una settimana o di un mese”. “È una questione di molti eventi, perché uno può avere più successo e uno meno”, sottolineando che la contro-offensiva potrebbe non essere un evento unico, ma una serie di eventi.
Da parte sua, Yevgueni Prigózhin, fondatore del gruppo militare privato russo Wagner, ha affermato la settimana scorsa che l’offensiva delle forze armate ucraine è già iniziata. Secondo lui, le forze di Kiev sono diventate anche più attive “al di fuori dei confini storici dell’Ucraina”. “Osserviamo la situazione nelle nostre diverse province”, ha detto Prigózhin, riferendosi agli attacchi con droni ed esplosivi che sono stati registrati sul territorio russo.
Intanto ieri, 10 maggio, si sono registrati scontri armati intensi nelle periferie di Bakhmut tra l’esercito ucraino e le forze armate russe che potrebbero far pensare all’inizio della tanto propagandata controffensiva.
Le parole di Mikhail Podoliak potrebbero nascondere anche la necessità che Kiev ha di dimostrare ai paesi occidentali che sostengono il suo governo che è necessario continuare ad armare le forze militari ucraine nonostante non ci siano evidenti cambiamenti sul campo di battaglia. Infatti la controffensiva più volte annunciata, oltre a cercare di riconquistare i territori sottratti all’Ucraina dalla Russia, ha l’evidente scopo di dimostrare alla Nato e soci che tutti i soldi che investe in armi per l’Ucraina non sono gettati nel cesso ma servono per ottenere qualcosa, almeno servono per impedire ai russi di avanzare oppure per riconquistare un fazzoletto di terra.
Insomma una controffensiva più mediatica che pratica mentre noi continuiamo a spolpare le casse per comprare armi alimentando il conflitto fino all’ultimo ucraino.
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