di Stefano Vernole*
Dopo i tragici eventi del gennaio 20221, domenica 19 marzo 2023 il Kazakhstan del Presidente Qasym-Jomart Tokayev ha chiamato il Paese ad esprimersi per la quarta volta in due anni, stavolta per rinnovare la camera bassa del parlamento, il Mäjilis, e le assemblee locali delle diciassette regioni della nazione, i maslikhats2.
Sono stati apportati cambiamenti significativi al sistema elettorale rispetto alle precedenti elezioni a seguito degli emendamenti costituzionali dell’anno scorso. In particolare, è stato utilizzato per la prima volta dal 2004 un modello proporzionale-maggioritario, dove il 30 per cento dei membri Majilis è eletto nei collegi uninominali.
La soglia per i partiti politici per ottenere seggi in parlamento è stata abbassata dal 7 al 5%. Due nuovi partiti che hanno partecipato alle elezioni (Respublica e Baytaq) hanno potuto registrarsi grazie alle regole semplificate per la registrazione dei partiti. Sei dei sette partiti che hanno partecipato alle elezioni hanno ricevuto voti sufficienti per superare la soglia del 5% richiesta per ottenere seggi in parlamento.
Il partito di governo Amanat ha ottenuto la maggioranza con il 53,9% dei voti, il Partito democratico patriottico popolare di Auyl ha ricevuto il 10,9%, il partito Respublica – 8,59%, il Partito democratico Aq Jol – 8,41%, il Partito popolare del Kazakistan – 6,8% e il Partito nazionale socialdemocratico – 5,2 per cento. Baytaq ha ricevuto solo il 2,3%, il che significa che non avrà rappresentanti in parlamento. Circa il 3,9% degli elettori ha scelto l’opzione “contro tutti” al ballottaggio.
Oltre 6,3 milioni di persone su oltre 12 milioni di persone aventi diritto hanno votato alle elezioni di Mazhilis e maslikhat (organo di rappresentanza locale), con un’affluenza alle urne superiore al 54%, seppure con percentuali inferiori nelle grandi città di Almaty (25,82% nonostante il dibattito politico sia qui solitamente più vivo che in altre regioni) e in parte ad Astana (42,41%) e Shymkent (45,46%). L’affluenza alle urne più elevata è stata rilevata nelle seguenti regioni:
• Regione Kyzylorda: 67,21%
• Regione di Zambyl: 65,23%
• Regione di Kostanai: 65,1%
• Regione del Kazakistan settentrionale: 65,25%
• Regione del Kazakistan orientale: 64,15%.
Anche i kazaki, che si trovano all’estero per vari motivi, hanno espresso la loro volontà. Per questo, presso le rappresentanze diplomatiche della Repubblica sono state organizzate 77 commissioni elettorali distrettuali del Kazakhstan in 62 Stati stranieri. Secondo il Ministero degli Esteri di Astana, il numero totale di elettori nei seggi stranieri ammontava a 12.132 persone.
Compreso il sottoscritto (che ha partecipato come indipendente per conto del Centro Studi Eurasia Mediterraneo), erano presenti ben 793 osservatori provenienti da 41 Stati esteri e 12 organizzazioni internazionali.
Per Sadi Jafarov, vice-segretario generale dell’Organizzazione degli Stati turchi, la missione dell’organizzazione è stata testimone di preparativi approfonditi per salvaguardare la volontà delle persone: “Le elezioni sono state trasparenti e competitive. La missione non ha rilevato alcuna violazione delle norme della legislazione”, ha affermato Jafarov.
Alexander Markevich, membro dell’Assemblea parlamentare dell’Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva, ha sottolineato che le elezioni parlamentari “erano in linea con la legislazione nazionale e gli standard elettorali internazionali e ha notato un’elevata affluenza alle urne nelle zone rurali”.
Il Dr. Montasyr Abuzeid, Ambasciatore dello Stato di Palestina e Decano del Corpo Diplomatico, che presta servizio come osservatore internazionale in Kazakhstan per la quinta volta, ha notato i progressi nel processo elettorale del Paese: “In passato, le persone potevano votare solo dalla città in cui erano nate. Oggi possono votare da qualsiasi luogo. Ciò dimostra che il Kazakhstan sta attuando notevoli cambiamenti a beneficio del popolo”, ha affermato.
Secondo Grigory Logvinov, vice-segretario generale dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (SCO), le elezioni hanno soddisfatto gli impegni internazionali del Paese: “La missione non ha riscontrato violazioni della legislazione nazionale che possano mettere in dubbio la legittimità delle elezioni. La missione considera le elezioni trasparenti, affidabili e democratiche”, ha affermato Logvinov.
Margarita Assenova, Senior Fellow della Jamestown Foundation e osservatrice dagli Stati Uniti, ha evidenziato progressi come il ripristino del meccanismo elettorale nei collegi uninominali e quote per giovani, donne e persone con bisogni speciali. Ha sottolineato la trasparenza delle elezioni parlamentari, affermando di non aver visto interferenze o ostacoli quando ha visitato i seggi elettorali: “I cittadini kazaki sono stati ispirati a garantire lo sviluppo pacifico del Paese alle elezioni”, ha concluso.
Il docente serbo Dusan Prorokovic ha commentato che: “Il livello delle elezioni è alto, non sono state riscontrate irregolarità nei 12 seggi visitati e l’unica differenza riscontrata con le consultazioni di altri Paesi è l’attitudine di alcune persone a scattare foto per immortalare il momento del voto”.
Le elezioni parlamentari del Kazakhstan del 19 marzo hanno offerto una maggiore scelta agli elettori, anche se “permangono alcuni limiti all’esercizio delle libertà fondamentali e alla partecipazione”, hanno affermato gli osservatori internazionali dell’Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani (ODIHR) dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) e Assemblea parlamentare dell’OSCE durante la presentazione dei risultati preliminari il 20 marzo ad Astana.
Secondo la loro dichiarazione, i recenti emendamenti legali alla Costituzione affrontano diverse precedenti raccomandazioni dell’ODIHR, tra cui la garanzia che tutti i seggi nel Mazhilis, la camera bassa del parlamento kazako, siano eletti direttamente, consentendo ai candidati auto-nominati di partecipare alle elezioni, allentando i requisiti per la registrazione dei partiti e riducendo la soglia elettorale per l’ingresso dei partiti politici alla Camera dal 7 al 5%. “La democrazia è un processo che richiede costante attenzione e dedizione. Abbiamo notato alcuni graditi miglioramenti, anche in relazione alle leggi elettorali, ma il Kazakhstan raggiungerà l’obiettivo politico dichiarato dello sviluppo democratico solo se continueranno le riforme di vasta portata”, ha affermato Irene Charalambides, coordinatrice speciale dell’OSCE e leader degli osservatori a breve termine3.
“L’aumento della concorrenza, in particolare con i candidati auto-nominati, è uno sviluppo significativo”, ha affermato Reinhold Lopatka, capo della delegazione dell’Assemblea parlamentare dell’OSCE. “Tuttavia, gli ostacoli legali e pratici continuano a sminuire una gara completamente aperta tra pari. In futuro, la pubblicazione dei risultati per ogni seggio elettorale sarà importante per migliorare la trasparenza e la fiducia del pubblico”.
Tuttavia, “i preparativi elettorali sono stati amministrati in modo efficiente dalla CEC e il processo di voto è stato complessivamente regolare”, ha aggiunto Eoghan Murphy, capo della missione di osservazione elettorale dell’OSCE/ODIHR. La CEC ha tenuto sessioni regolari in live streaming e ha pubblicato prontamente le sue decisioni. Ha condotto un’ampia e inclusiva campagna di informazione degli elettori in kazako e in russo. Secondo il rapporto OCSE, sono state attuate diverse iniziative gradite per facilitare l’accesso delle persone con disabilità al processo elettorale.
Gli osservatori hanno anche evidenziato i miglioramenti del quadro giuridico e dei rimedi giurisdizionali che salvaguardano i diritti dei candidati. Si sono rivelati efficaci in diversi casi osservati dalla missione sulla nomina e la registrazione dei candidati, ripristinando quelli ammissibili. “La legge prevede la risoluzione delle controversie entro termini ragionevoli. I reclami e i ricorsi possono essere presentati alle commissioni e ai tribunali tramite un sistema elettronico, mentre le sessioni dei tribunali possono essere seguite online, facilitando l’accesso”, si legge nel rapporto.
Stando alla missione OSCE, l’accreditamento degli osservatori è stato inclusivo, con la legge elettorale recentemente modificata che ha introdotto per la prima volta un processo formale di accreditamento per i cittadini osservatori, richiedendo a un’organizzazione nazionale di avere l’osservazione elettorale tra le sue attività statutarie.
In relazione ai seggi da me visitati, non posso che confermare come l’atmosfera elettorale fosse assolutamente positiva, il livello organizzativo alto e gli osservatori abbiano goduto della massima libertà nell’osservazione delle modalità di voto. In alcuni seggi c’era la musica e venivano offerti dei dolci all’ingresso delle sezioni elettorali. Nonostante il freddo pungente, le persone e in particolare i giovani hanno voluto partecipare a questo rinnovamento del Paese che potrebbe trasformare il Kazakhstan in un modello per tutta l’Asia centrale. In termini di sviluppo partitico e cultura politica della nazione, si tratta di un grande risultato e di un passo fondamentale per lo Stato. Una nuova qualità delle discussioni, una nuova qualità del lavoro e una nuova qualità della responsabilità politica diretta dei nuovi deputati. Un terzo delle liste dei partiti rappresenterà i giovani al di sotto dei 35 anni, le donne e i disabili – in questo modo, la più alta istituzione rappresentativa del potere statale diventerà più trasparente e rappresentativa.
Aumentato il consenso, per il nuovo Kazakhstan di Tokayev aumentano però anche le responsabilità. Trattandosi uno splendido Paese multietnico ma a rischio di sconvolgimenti interni nel caso prevalessero le forze disgregatrici del suo tessuto multiculturale, per sanare la “ferita” aperta dai “tragici avvenimenti” del gennaio 2022 il Governo di Astana dovrà democratizzare e liberalizzare il più possibile anche la propria vita economica e sociale, pur continuando a difenderne i settori strategici. Avendo studiato in Cina, il Presidente Tokayev avrà perfettamente compreso come solo un alto livello di sviluppo potrà garantire il consenso necessario al completamento del suo coraggioso processo di riforme.
Probabilmente un nuovo sistema ideologico e culturale per l’intera area è alle porte.
NOTE AL TESTO
1 Cfr. Articoli di Stefano Vernole sul sito del CeSEM: Kazakhstan gennaio 2022: cosa è davvero successo?, 5 marzo 2022, Il nuovo Kazakhstan di Tokayev inizia una stagione di ampie riforme?, 14 marzo 2022, Una tavola rotonda sul processo riformistico in Kazakhstan, 30 maggio 2022, Il referendum nazionale approva le riforme costituzionali in Kazakistan proposte dal presidente Tokayev, 10 giugno 2022.
2 In precedenza, si erano svolte le elezioni presidenziali e il referendum per l’adozione delle profonde riforme che Tokayev ha adottato per cambiare progressivamente ma radicalmente il Paese, cfr. articoli nota 1.
3 Kazakhstan’s Election Offered Voters Increased Choice, Some Limitations Remain, OSCE Observers Say, “Astana Times”, 21 marzo 2023.
*Nell’occasione delle elezioni parlamentari in Kazakhstan, STEFANO VERNOLE è stato Osservatore internazionale indipendente per conto del CeSEM, si è recato ad Astana nei seggi elettorali n. 113, 329, 365, 372 e 393.
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