Riassumendo l’importanza della nuova strategia di sicurezza nazionale degli Stati Uniti per la Russia

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di Andrew Korybko

Nel complesso, quando si tratta di Russia, lo spirito di questa grande strategia si riduce al “bracconaggio” dei suoi partner in tutto il Sud del mondo attraverso iniziative di cooperazione non sincera e sovversione, parallelamente al contenimento di Mosca convenzionalmente attuato attraverso l’UE/NATO.

La nuova strategia di sicurezza nazionale (NSS) degli Stati Uniti inquadra il modo in cui questo Paese egemone unipolare cercherà di riaffermare la propria influenza in declino sulla transizione sistemica globale nei prossimi anni. È estremamente rilevante per la Russia poiché questo documento descrive Mosca, potenza mondiale appena restaurata, come “una minaccia immediata”; da qui l’urgenza di contenerla attraverso mezzi interconnessi. Nonostante neghi di volere una Nuova Guerra Fredda , il testo non lascia dubbi sul fatto che gli Stati Uniti vedano tutto attraverso questo paradigma.

Sebbene nel documento di faccia una divisione del mondo tra le cosiddette “autocrazie” e le”democrazie”, l’NSS afferma anche, in modo pragmatico, che gli Stati Uniti coopereranno anche con quei Paesi che “non abbracciano istituzioni democratiche, ma, tuttavia, dipendono e supportano un sistema internazionale basato su regole“.

Questo può essere interpretato come un tentativo di fare appello a quelle dozzine di paesi del Sud del mondo – e specialmente dell’Africa – che hanno mantenuto relazioni strategiche con la Russia nonostante l’immensa pressione degli Stati Uniti.

Per quanto riguarda, invece, l’area del mondo in cui risiede la stragrande maggioranza dell’umanità, l’NSS suggerisce fortemente che gli Stati Uniti debbano competere attivamente con la Russia nel tentativo di “modellare il [suo] ambiente esterno in modo da influenzare il [suo] comportamento“. Sebbene non sia dichiarato direttamente, questo può essere inteso come una risposta al manifesto rivoluzionario globale del presidente Putin con il quale si è invitato il mondo a sollevarsi in opposizione all’unipolarità, in modo da aprire, così, la strada a un sistema più democratico, eguale e giusto.

Il risultato previsto dal manifesto putiniano non può essere raggiunto senza che il Sud del mondo si unisca a questo scopo, ergo l’importanza che gli Stati Uniti ricorrano a dividere e a governare questo insieme di Paesi attraverso una combinazione di iniziative di cooperazione pragmatica e l’esportazione armata della democrazia (Rivoluzioni Colorate). Riguardo alla seconda strategia menzionata, ciò è fortemente implicito nella parte che si occupa di come “Lavoreremo per rafforzare la democrazia nel mondo”.

Poiché l’NSS afferma anche che “gli Stati Uniti sono una potenza globale con interessi globali… Se una regione cade nel caos o è dominata da una potenza ostile, avrà un impatto negativo sui nostri interessi nelle altre“,  ogni paese in via di sviluppo è un potenziale obiettivo.

Ciò indica che l’ingerenza americana continuerà senza sosta per un futuro indefinito poiché per gli strateghi statunitensi è della massima importanza impedire al Sud del mondo di unirsi sotto l’egida della Russia. Come ci si poteva aspettare, i responsabili statunitensi della percezione stanno attivamente inducendo il target del pubblico di questi paesi a pensare che sia l’egemone unipolare in declino e non la Russia il Paese che, presumibilmente, possa sostenere la loro autonomia strategica nel mezzo della transizione sistemica. Questa menzogna è esplicitamente scritta nella parte in cui si afferma falsamente che, a differenza di Russia e Cina, gli Stati Uniti “mirano a preservare l’autonomia e i diritti degli stati meno potenti”. 

Il Centro Studi Eurasia e Mediterraneo propone ai suoi lettori la traduzione degli articoli più interesanti scritti da Andrew Korybko, stimato analista geopolitico.

È vero, piuttosto, il contrario, infatti, come ha confermato a luglio il presidente Putin.

Un’altra falsità diffusa attraverso le pagine dell’NSS è che il conflitto ucraino ha profondamente sminuito lo status della Russia nei confronti della Cina e di altre potenze asiatiche come l’India e il Giappone“. 

Mentre l’India è diventata indiscutibilmente una grande potenza influente a livello globale, grazie allo status di kingmaker ottenuto come risultato del suo magistrale equilibrio tra l’Occidente guidato dagli Stati Uniti e il Sud globale guidato da BRICS e SCO, la traiettoria di superpotenza della Cina è deragliato mentre il Giappone non è che solo un proxy degli Stati Uniti.

La valutazione imprecisa condivisa nel testo non è casuale né dovuta alla mancanza di un’analisi adeguata, ma è deliberata e collegata al piano di guerra dell’informazione dell’ex capo spia del Pentagono, cui lui e un lobbista neoconservatore si sono vantati alla testata Politico il mese scorso. Secondo loro, gli Stati Uniti dovrebbero manipolare il sentimento nazionalista/patriottico dei russi distorcendo l’importanza del loro paese facendone una forza geopolitica sempre più irrilevante sotto la guida del presidente Putin. Il relativo passaggio è semplicemente un mezzo per raggiungere tale fine.

Tutto ciò che è stato descritto finora sulla rivalità degli Stati Uniti con la Russia nello scenario di una Nuova Guerra Fredda si svilupperà in tutto il Sud del mondo e potrebbe, quindi, non ricevere l’attenzione che merita da parte del pubblico occidentale, il quale sarà molto più concentrato sul relativo fronte di questa competizione. A questo proposito, i passaggi applicabili dell’NSS sono prevedibili, e vanno nel senso di un rafforzamento dell’influenza degli Stati Uniti sull’UE al fine di migliorare le sue capacità di contenimento globali, senza quindi bisogno di ulteriori elaborazioni.

Nel complesso, quando si parla di Russia, lo spirito di questa grande strategia si riduce al “bracconaggio” dei suoi partner in tutto il Sud del mondo attraverso iniziative di cooperazione non sincera e sovversione, parallelamente al contenimento convenzionalmente attuato attraverso l’UE/NATO. 

La seconda è già in atto da anni mentre la prima è una tendenza emergente che si è manifestata solo a partire da febbraio. Da questa osservazione, si prevede che il Sud del mondo sarà il centro della rivalità nella Nuova Guerra Fredda

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