di Giulio Chinappi
La seconda giornata del 20º Congresso Nazionale del Partito Comunista è stata segnata dalla lettura del rapporto del 19° Comitato Centrale del PCC da parte del segretario generale Xi Jinping.
Prosegue, presso la Grande Sala del Popolo di Pechino, il 20º Congresso Nazionale del Partito Comunista Cinese, evento che sta ottenendo una grande attenzione mediatica vista la sua importanza non solo per la politica cinese, ma anche per il futuro del mondo. Tuttavia, dobbiamo notare ancora una volta come le notizie riportate dai media occidentali risultino spesso frammentate o distorte, dando un’immagine della Cina che non corrisponde alla realtà.
Una delle menzogne che ci sentiamo raccontare più di frequente è quella secondo cui la Cina si sarebbe oramai trasformata in un Paese capitalista a pieno titolo. Indubbiamente, il governo cinese, da Deng Xiaoping in poi, ha messo in atto delle riforme del sistema economico che hanno introdotto elementi di economia di mercato nel Paese, interrompendo il sistema di collettivizzazione avanzata messo in piedi da Mao Zedong. Tuttavia, come dimostra anche questo 20º Congresso del Partito Comunista, il marxismo-leninismo resta un elemento centrale nella vita del Partito e dello Stato.
L’obiettivo della Cina, infatti, non è quello di diventare un grande Paese a capitalismo avanzato come gli Stati Uniti, ma quello di diventare un grande Paese socialista seguendo il cammino del socialismo con caratteristiche cinesi, che sia adatto ai tempi e al contesto storico-culturale cinese. Nel rapporto rilasciato dal 19° Comitato Centrale del PCC, letto nella giornata di domenica dal segretario generale del Partito Xi Jinping, si legge: “Da questo giorno in poi, il compito centrale del PCC sarà quello di guidare il popolo cinese di tutti i gruppi etnici in uno sforzo concertato per realizzare l’obiettivo del secondo centenario di trasformare la Cina in un grande Paese socialista moderno sotto tutti gli aspetti e per far avanzare il ringiovanimento della nazione cinese su tutti i fronti attraverso un percorso cinese verso la modernizzazione“.
Secondo il significato dato dal PCC alla “modernizzazione cinese”, questa è la modernizzazione socialista perseguita sotto la guida del PCC. Non ha solo le caratteristiche comuni della modernizzazione a tutti i Paesi, ma anche le caratteristiche cinesi basate sulle proprie condizioni nazionali. Questa è stata una delle innovazioni introdotte dieci anni fa, in occasione del 18º Congresso del Partito Comunista, il primo che vide l’elezione di Xi Jinping alla sua guida.
Inoltre, sempre secondo la concezione cinese, la modernizzazione cinese dice al mondo in modo inconfutabile che esiste più di un percorso che porta alla modernizzazione: ogni Paese e nazione ha non solo il diritto, ma anche la possibilità di intraprendere un percorso di modernizzazione che si adatti alle proprie condizioni nazionali. Un tale punto di vista pone chiaramente un freno all’egemonia occidentale, ed in particolare statunitense, in materia di modernizzazione e sviluppo. Se un tempo i Paesi in via di sviluppo si vedevano obbligati a seguire il percorso occidentale, oggi la Cina offre loro la dimostrazione che ogni Paese può perseguire un proprio modello indipendente di modernizzazione e sviluppo.
“Il socialismo scientifico ha manifestato una nuova vitalità in Cina nel 21° secolo e la modernizzazione in stile cinese ha fornito una nuova opzione all’umanità per realizzare la modernizzazione”, ha affermato Xi Jinping nel discorso tenuto domenica. Nelle sue osservazioni alla sessione di apertura, il presidente della Repubblica Popolare ha inoltre affermato che la Cina è fermamente contraria a tutte le forme di egemonismo e politica di potere, alla mentalità della Guerra Fredda, all’interferenza negli affari interni di altri Paesi e ai doppi standard. Anche questa posizione dimostra come la Cina rappresenti un importante argine alle mire egemoniche statunitensi, ed è proprio questa sua funzione a rappresentare il principale motivo di risentimento da parte di Washington.
“La Cina aderisce al giusto corso della globalizzazione economica. Si impegna a collaborare con altri Paesi per promuovere un ambiente internazionale favorevole allo sviluppo e creare nuovi motori per la crescita globale”, ha proseguito Xi Jinping. La crescita cinese, infatti, non porta beneficio unicamente al popolo cinese, ma rappresenta una notizia positiva per tutti i popoli dei Paesi in via di sviluppo: “Un’altra importante differenza della modernizzazione cinese con le economie occidentali è la sua enfasi sulla prosperità comune, in netto contrasto con il percorso di modernizzazione intrapreso dai paesi occidentali che ha portato ad un allargamento del divario tra ricchi e poveri, e la disuguaglianza nello sviluppo sociale”, ha commentato sul Global Times Yao Jingyuan, ricercatore speciale dell’Ufficio dei Consiglieri del Consiglio di Stato. L’accademico ha inoltre affermato che la modernizzazione in stile cinese è caratterizzata da uno sviluppo pacifico e verde, “a differenza di come alcuni Paesi modernizzati debbano il loro sviluppo alle lacrime e al sangue dei Paesi in via di sviluppo – attraverso l’invasione, la colonizzazione e lo sfruttamento, o al costo della distruzione delle risorse naturali e dell’emissione di anidride carbonica a livelli vertiginosi che alimenta il riscaldamento globale“.
Come sottolineato da Xi Jinping, la Cina oramai non punta più ad una crescita solamente quantitativa, ma persegue un nuovo modello di sviluppo di alta qualità: “Per costruire un Paese socialista moderno sotto tutti gli aspetti, dobbiamo, prima di tutto, perseguire uno sviluppo di alta qualità“, ha detto il leader cinese. Questo modello di sviluppo riguarderà sia il settore industriale che quello agricolo. In particolare, il sistema industriale sarà modernizzato, con misure per far avanzare la nuova industrializzazione e rafforzare la forza della Cina in produzione, qualità dei prodotti, aerospaziale, trasporti, cyberspazio e sviluppo digitale. Per promuovere la rivitalizzazione rurale su tutta la linea, invece, la Cina continuerà a mettere al primo posto lo sviluppo agricolo e rurale, consoliderà ed espanderà i risultati ottenuti nella riduzione della povertà e rafforzerà le basi per la sicurezza alimentare su tutti i fronti.
Il socialismo con caratteristiche cinesi, in breve, affonda le sue radici nel socialismo scientifico, elaborando la teoria marxista-leninista coerentemente con il contesto nazionale e globale. Dopo un periodo di rapido sviluppo, la Cina sta tornando sempre più a porre l’attenzione sull’eguaglianza, e, nel corso del prossimo quinquennio, le misure prese dal governo andranno nel senso di regolare i mercati finanziari, porre un freno all’arricchimento smodato e mettere l’accento sull’eguaglianza e la sicurezza.
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