La turbolenza in tutta l’Eurasia non rallenterà il progresso del Kazakistan

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di Kassym-Jomart Tokayev
Presidente della Repubblica del Kazakistan

ARTICOLO ORIGINALE IN INGLESE: Turbulence Across Eurasia Will Not Slow Kazakhstan’s Progress | The National Interest

Gli eventi in corso nello spazio post-sovietico sono impegnativi, ma non faranno deragliare la marcia in avanti del nostro Paese. Il conflitto russo-ucraino è una tragedia che il continente europeo non conosceva da molto tempo. Solo due mesi prima dello scoppio di questa guerra, il Kazakistan ha vissuto la propria tragedia: manifestazioni a livello nazionale che sono sfociate in violenze senza precedenti nei trent’anni di indipendenza di questo Paese. Ci stiamo ancora riprendendo da quelle ferite, ma siamo pienamente impegnati ad imparare le lezioni e ad affrontare con coraggio le sfide e ad andare avanti.

L’Eurasia è sempre stata una regione dinamica, ma devono essere compiuti sforzi concertati per mantenerla pacifica, aperta e prospera. In qualità di Presidente del Kazakistan, il più grande Stato dell’ex Unione Sovietica dopo la Federazione Russa, devo lottare per questi obiettivi.

Poiché gli Stati che condividono il confine più lungo del mondo, il Kazakistan e la Russia, godono di speciali relazioni di reciproca cooperazione. Nel frattempo, abbiamo anche profonde tradizioni di relazioni amichevoli con l’Ucraina. Rispettiamo la sua integrità territoriale, come fa la stragrande maggioranza del mondo.

Speriamo in una rapida e giusta risoluzione del conflitto in conformità con la Carta delle Nazioni Unite. Sono stato in comunicazione diretta con i presidenti Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky chiedendo il dialogo e una soluzione pacifica delle ostilità. Il Kazakistan è disposto e in grado di continuare il suo ruolo di mediatore internazionale.

Purtroppo, la situazione in Ucraina non è l’unico shock che ha colpito questo angolo dell’Eurasia. Il nostro Paese si sta ancora riprendendo dai tragici eventi di questo gennaio, quando le proteste pacifiche sono diventate violente. Dobbiamo garantire che la violenza non si ripeta. Il primo passo è riconoscere che le legittime preoccupazioni del nostro popolo possono essere espresse senza timore di violenze o persecuzioni. Il prossimo passo è agire.

Il Paese sta intraprendendo un decentramento senza precedenti del potere statale, rafforzando i controlli e gli equilibri. La corruzione e il nepotismo non saranno tollerati. La concentrazione del potere politico e l’accumulo di ricchezza nelle mani di pochi devono essere invertiti se si vuole che questo Paese prosperi.

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