di Lorenzo Borghi
Potenzialmente determinanti per il futuro dell’Unione Europea e della Nato, con l’Ucraina come spettatrice. Questo è quello che accadrà il 24 aprile 2022, la giornata del ballottaggio tra il presidente uscente Macron (europeista) e la solita Le Pen (sovranista).
Nella giornata del 24 aprile 2022 i francesi si recheranno alle urne per la seconda volta in un mese per votare il loro futuro Presidente della Repubblica. Alla prima tornata elettorale, il presidente uscente Emmanuel Macron ha conquistato il 28,4%, posizionandosi davanti alla solita Marine Le Pen (23,4%). Fuori da ogni discorso, anche se per pochi punti percentuali (20%), il candidato radicale di La France Insoumise Jean-Luc Mélenchon1. Di conseguenza, Macron e Le Pen, dopo il primo turno, si sfideranno al ballottaggio del 24 aprile, al termine del quale si potrà parlare di una volontà del popolo francese di confermare Macron per un secondo mandato consecutivo o l’intenzione di affidare le redini della presidenza francese all’”immortal sconfitta” famiglia Le Pen, guidata da Marine.
Le conseguenze in Ucraina nel caso di un Macron-bis
Come ormai evidenziato dallo scoppio della guerra in Ucraina, Macron ha cercato di porsi da principale intermediario tra la Russia, l’Unione Europea e la Nato. I tentativi non sono mai andati a buon fine da diversi mesi a questa parte e, dopo gli avvenimenti di Bucha, Macron ha dichiarato a France 5 di voler interrompere il suo dialogo personale con Putin sino a data da destinarsi2. Di conseguenza ci si trova innanzi a una forte impasse diplomatica caratterizzata dalla netta convinzione francese di continuare con le sanzioni antirusse, forte anche del proprio approvvigionamento interno di energia tramite le centrali nucleari. Questa fermezza e convinzione delle proprie azioni di politica estera sono state ulteriormente evidenziate dalla dura risposta di Macron a Biden sostenendo che l’epiteto “macellaio” utilizzato dal presidente statunitense per descrivere Putin sia esagerato e che lui stesso non lo utilizzerebbe, così come la parola “escalation”. Messaggi chiari di chi è intenzionato a trovare una soluzione pacifica del conflitto, facendo valere la propria posizione anche innanzi al proprio major partner (USA) nella Nato.
Quindi, come impatterebbe questo scenario sulle vicende ucraine? Sostanzialmente non si evidenzierebbero repentini cambiamenti nella politica estera francese, eccezion fatta in caso di un netto peggioramento o miglioramento del conflitto ucraino. Sicuramente, a differenza di quanto si evidenzierà successivamente con la Le Pen, lo status quo rimarrebbe pressoché invariato, soprattutto in sede comunitaria.
Le conseguenze in Ucraina nel caso della vittoria della Le Pen
Diametralmente opposta la visione di politica estera della candidata del Rassemblement National (RN) Marine Le Pen. Dall’alto del suo sovranismo, vede un ruolo diverso per la Francia. Tra i suoi proclami di campagna elettore, infatti, è emerso come la Francia debba fungere da mediatore per il riavvicinamento tra Nato e Russia, al termine del conflitto in Ucraina e alla firma di un eventuale trattato di pace. Conta di poter utilizzare il suo legame ideologico e personale con Putin. Infatti, la famiglia Le Pen, nel corso della sua storia politica ha avuto dei rapporti più o meno diretti con il Cremlino, sia con finanziamenti all’allora Front National3nel 2014 che tramite dichiarazioni e incontri: nel 2013 la Le Pen ha organizzato il suo primo viaggio all’estero proprio in Russia e in Crimea, dove venne ricevuta da Sergej Naryškin, allora presidente della Duma e oggi direttore del SVR, il servizio di intelligence internazionale russo; supporto alla Russia da parte degli eurodeputati di RN nelle sedi istituzionali europee, dove si arriva a teorizzare che essi abbiano votato per il 93% delle volte contro le risoluzione che entravano in conflitto con gli interessi di Mosca4; in merito ai finanziamenti russi al suo partito sostiene: “Siamo già da tempo su questa linea pro-russa”5; infine, nel gennaio del 2017 ha affermato che l’annessione russa della Crimea non è stato un atto di aggressione, in quanto essa non era mai stata dell’Ucraina6.
Tutti questi elementi suggeriscono quindi una posizione nettamente pro-Russia, probabilmente anche a riguardo dell’attuale conflitto in Ucraina, nonostante le dichiarazioni della Le Pen di condanna nei confronti degli attacchi russi. Di conseguenza una vittoria dell’estrema destra in Francia determinerebbe uno sconvolgimento sostanziale dello status quo europeo, con una Francia sovranista e pro-Russia in grado di poter quindi far convergere su sé stessa gli Stati europei (es. Polonia, Ungheria) più ostili all’attuale presidente francese Macron, determinando uno spostamento radicale dell’asse portante dai Paesi del Nord-Europa con la Germania da mediatore a quello dei Paesi dell’Europa centrorientale con la Francia a capo.
Quindi, come impatterebbe questo scenario sulle vicende ucraine? Si creerebbe inevitabilmente un forte impasse nelle sedi esecutive e legislative dell’UE, tali da determinare una forte diminuzione (già per altro non così elevata, n.d.r..) del potere europeo di dialogo con il partner statunitense e con l’aggressore russo in seno a un eventuale trattato di pace, evidenziando quindi una forte fragilità e instabilità della Comunità europea.
Conclusioni: cosa aspettarci dal ballottaggio del 24 aprile e dalle sorti della guerra in Ucraina
Osservando i sondaggi, è evidente come Macron sia ormai pronto a proseguire la sua carriera politica all’Eliseo in qualità di Presidente della Repubblica francese. L’ultimo sondaggio di Ipsos ha evidenziato come tra i due vi sia un distacco di 10%, con Macron al 55% e la Le Pen al 45%7. L’ago della bilancia verterà tutto attorno agli elettori di Mélenchon (estrema sinistra). Un sondaggio online di Mélenchon stesso ai suoi elettori ha mostrato, quindi, che il 55% propenderà verso l’astensione dal voto, il 33% per Macron e il 16% per la Le Pen8. Indi per cui, ad oggi la Francia si dovrebbe svegliare il 25 luglio con ancora Emmanuel Macron all’Eliseo.
In conclusione, invece, per quanto concerne il futuro della politica estera francese sulle vicende ucraine, come già evidenziato nei paragrafi precedenti, l’elezione di Macron o di Le Pen porterebbe a diversi scenari. Entrambi concordano in un riavvicinamento della Russia con la Nato, al termine del conflitto ovviamente, per evitare che il Cremlino si avvicini ulteriormente alla Cina. Però, a differenza del lavoro effettuato sino ad oggi dal suo rivale, la Le Pen è intenzionata a ritirare la Francia dal comando integrato della Nato9, come fece De Gaulle negli anni Sessanta, ma senza rinunciare all’articolo 5 riguardante la protezione reciproca tra i membri dell’Alleanza atlantica, sostenendo di non volere vedere una Francia sottomessa a un cosiddetto “protettorato americano”10.
Inevitabile, quindi, si può il ballottaggio del 24 aprile come uno spartiacque delle sorti europee e atlantiste, con una Francia pronta a decidere quale cammino intraprendere, ovvero la strada europeista o quella sovranista.
NOTE AL TESTO
1 “Francia al voto, Macron in testa su Le Pen, ‘in gioco la Francia e l’Ue’”, ANSA, 11 aprile 2022, reperibile online al link https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2022/04/10/francia-al-voto-macron-e-le-pen-al-ballottaggio-terzo-melenchon.-quattro-punti-di-vantaggio-per-il-presidente-uscente_ac7d410f-c01c-4d7a-9a87-52abe3f0bb0f.html
2 “Ucraina, Macron: “Con Putin dialogo interrotto dopo Bucha””, Adnkronos, 19 aprile 2022, reperibile online al link https://www.adnkronos.com/ucraina-macron-con-putin-dialogo-interrotto-dopo-bucha_7KFRKceDwsxjF17f5rMvxx
3 Simone Martuscelli, “Quei rapporti fra Marine Le Pen e Vladimir Putin”, MicroMega, 19 aprile 2022, reperibile online al link https://www.micromega.net/le-pen-putin/
4 Nicolas Lebourg, “L’extrême droite française embarrassée sur le front de l’Est”, Mediapart, 24 febbraio 2022, reperibile online al link https://www.mediapart.fr/journal/france/240222/l-extreme-droite-francaise-embarrassee-sur-le-front-de-l-est
5 Abel Mestre, “Marine Le Pen justifie le prêt russe du FN”, Le Monde, 23 novembre 2014, reperibile online al link https://www.lemonde.fr/politique/article/2014/11/23/marine-le-pen-justifie-le-pret-russe-du-fn_4528041_823448.html
6 Baikova Baikova T., Kotsur V., “Марин Ле Пен: «Крым никогда не был украинским”, Izvestija, 17 gennaio 2017, reperibile online al link https://iz.ru/news/657858
7 Alba Antonella, “Sondaggio presidenziali Francia, Macron in vantaggio”, RAINEWS, 18 aprile 2022, reperibile online al link https://www.rainews.it/articoli/2022/04/parigi-verso-il-24-aprile-macron-estremi-giocano-con-paure-le-pen-lui-brutale-e-ingiurioso-con-me–595a766c-6aca-4a6f-9984-f2102749d1e7.html
8 Ibidem
9 “Francia, Le Pen: necessario riavvicinare Nato e Russia dopo la fine della guerra”, SkyTg24, reperibile online al link https://tg24.sky.it/mondo/2022/04/13/marine-le-pen-nato-russia-ucraina-guerra-
10 Ibidem
Lorenzo Borghi è
laureato alla triennale in Scienze Internazionali e Istituzioni Europee presso la Statale di Milano e sta attualmente frequentando la magistrale di Relazioni Internazionali, sempre presso La Statale di Milano.
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