di Andrew Korybko
Articolo originale in inglese: What Will The Multipolar World Order Look Like? – TheAltWorld
Tutti ormai riconoscono che, alla luce dei recenti eventi, la transizione sistemica globale è stata accelerata, in particolare vista la reazione occidentale guidata dagli Stati Uniti all’operazione militare speciale della Russia in Ucraina; pochi, però, sanno quale ne sarà il risultato finale.
Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha visitato la Cina in occasione dei colloqui multilaterali sull’Afghanistan; colloqui durante i quali ha detto al suo omologo cinese Wang Yi che questi due grandi Paesi continueranno a muoversi verso “un ordine mondiale multipolare, giusto e democratico“. Tutti ormai riconoscono che, alla luce dei recenti eventi, la transizione sistemica globale è stata accelerata, in particolare vista la reazione occidentale guidata dagli Stati Uniti all’operazione militare speciale della Russia in Ucraina; pochi, però, sanno quale ne sarà il risultato finale.
Mentre molto ancora rimane in movimento, i mattoni di questo ordine mondiale multipolare sono già stati posati e consentono di prevedere l’esito di questo complesso processo una volta che sarà, finalmente, completato.
Il paradigma attraverso il quale tutto dovrebbe essere analizzato è la Carta delle Nazioni Unite, che pone le basi del diritto internazionale. Leggendolo, si ricorderà che la sua visione è veramente multipolare ma non si è potuta realizzare al momento della promulgazione di quel documento a causa della Guerra Fredda che è iniziata subito dopo.
Lo scioglimento dell’Unione Sovietica nel 1991 ha portato a un breve periodo di egemonia unipolare americana negli affari globali, sebbene, secondo la maggior parte delle stime, questa posizione predominante degli Stati Uniti nel sistema internazionale abbia iniziato a venire meno a partire dal 2008: la crisi finanziaria esplosa in quel periodo ha scosso la posizione economica globale di questa superpotenza e ha creato opportunità per altri Paesi per svolgere un ruolo più influente a livello internazionale.
L’istituzione del G20 è l’incarnazione di questo risultato.
Un altro esempio del declino dell’egemonia economica statunitense è stata la formazione del cosiddetto BRICS tra le economie in rapido sviluppo: Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa. Russia, India e Cina sono considerate il fulcro di questa struttura e il loro formato di cooperazione trilaterale è noto come RIC.
Sono, inoltre, anche membri della Shanghai Cooperation Organization (SCO), che è un’altra piattaforma di cooperazione multipolare che inizialmente si concentrava maggiormente sulle tematiche legate alla sicurezza, a differenza, invece, dell’attenzione riservata ai BRICS sull’economia.
L’incertezza sullo status del dollaro come valuta di riserva globale è sintomo che anche l’egemonia finanziaria degli Stati Uniti è in declino.
Il congelamento dei beni esteri della Russia all’interno delle loro giurisdizioni da parte dell’America e dei suoi alleati europei è stato descritto da Mosca come un furto e dimostra che i beni di nessun Paese in quelle regioni siano al sicuro dall’avere un destino simile a quello russo per ragioni politiche.
Ci sono state anche segnalazioni secondo cui la superpotenza petrolifera Arabia Saudita potrebbe iniziare ad accettare yuan cinese come pagamento in futuro.
Se ciò dovesse accadere, il dollaro non sarà più conosciuto come il cosiddetto petrodollaro poiché da qui in avanti un petroyuan sarebbe in competizione con esso. Ciò faciliterebbe la multipolarità finanziaria impedendo gradualmente agli Stati Uniti di armare la propria valuta per scopi di guerra ibrida, come è stato fatto contro la Russia, la Repubblica Democratica Popolare di Corea, l’Iran e gli altri Paesi che sono stati unilateralmente sanzionati nel corso dei decenni come parte della guerra economica scatenata contro di loro.
Le istituzioni finanziarie internazionali come il FMI e la Banca mondiale erano dominate dagli Stati Uniti e armate per simili fini di guerra ibrida contro il Sud del mondo, ma questo paradigma sta cambiando anche a causa del crescente ruolo di investimento rivestito da Pechino nei Paesi in via di sviluppo: la Belt & Road Initiative (BRI), per esempio, fornisce prestiti senza vincoli al fine di aiutare i Paesi pari della Cina nello sviluppo in Africa, Asia e America Latina. Il risultato è che gli Stati Uniti non possono più manipolare i Governi di questi Paesi attraverso il FMI e la Banca Mondiale.
C’è anche l’aspetto della multipolarità militare che merita di essere preso in considerazione in connessione con l’ordine mondiale emergente. Mentre gli Stati Uniti spendono ancora di più per le loro forze armate di qualsiasi altro paese, al contempo, si sono dimostrati incapaci di raggiungere gli obiettivi politici che si prefiggevano. Ad esempio, meno di un anno fa gli Stati Uniti sono stati costretti a fuggire dall’Afghanistan per la vergogna dopo aver perso il controllo del Paese per mano dei talebani, nemico dichiarato e combattuto per quasi due decenni esatti.
Le scoperte tecnico-militari ipersoniche e di volo della Russia hanno anche assicurato che il cosiddetto “scudo di difesa missilistica” degli Stati Uniti non possa più neutralizzare le capacità di secondo attacco nucleare di Mosca e quindi mettere questo grande Paese in una posizione perpetua di ricatto nucleare di fronte Washington. Questo è stato letteralmente un punto di svolta che ha costretto gli Stati Uniti a rivedere radicalmente l’intera strategia militare e, questi progressi militari russi, metteranno anche sotto controllo gli Stati Uniti, scoraggiando la loro volontà di aggressione nei confronti della Russia e degli altri Paesi che svilupperanno queste armi.
Tutti questi fattori contribuiscono nell’insieme alla multipolarità politica, indebolendo l’influenza egemonica degli Stati Uniti sulla comunità internazionale e riportando le Nazioni Unite alla sua natura multipolare originariamente prevista con il tempo.
Mentre l’unipolarità è già definitivamente terminata, la multipolarità deve ancora entrare in pieno vigore, ma è già chiaro che questo è l’esito inevitabile dell’attuale transizione sistemica globale.
Cina, Russia e i loro partner faranno in modo che ciò avvenga. Prima o poi..
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